Sono iniziati gli scontri a Parigi tra i gilet gialli e le forze dell’ordine. Dopo una prima fase in cui i manifestanti e le forze dell’ordine non erano venuti a contatto, quest’ultime si sono trovate costrette a disperdere la folla in assetto anti-sommossa. Come riportato da La Repubblica, la polizia transalpina ha già fermato e perquisito almeno 481 persone: tra queste 211 sono in stato di fermo poiché trovati armati di fionde e martelli e perfino – secondo quanto dichiara la portavoce della polizia, Camille Chaize, “armi, bottiglie Molotov e spranghe di ferro”. In questo momento sugli Champs-Elysees si contano circa un migliaio di manifestanti, bloccati dalle forze dell’ordine dopo circa 500 metri dall’inizio della grande avenue. Gli agenti per disperdere la folla ha fatto ricorso ai lacrimogeni. Tra gli slogan più utilizzati dai manifestanti quello contro l’inquilino dell’Eliseo, divenuto il motto della protesta “Macron dimettiti”. (agg. di Dario D’Angelo)
PAURA A PARIGI
Si teme il colpo di stato in Francia per mano dei Gilet Gialli, e di conseguenza, le autorità transalpine hanno mandato in campo un dispiegamento di forze dell’ordine senza precedenti. 89mila agenti di cui 8mila nella sola capitale, Parigi, che oggi si appresta a vivere forse uno dei giorni più lunghi della sua esistenza. La splendida metropoli della Tour Eiffel, del Louvre e degli Champs Elysees, apparirà deserta, chiusa, spettrale, solo la fotocopia di quella che è Parigi soprattutto in questo periodo di festività natalizie. Tutte le principali attrazioni turistiche e i monumenti sono stati chiusi, e lo stesso hanno fatto i negozianti, che temono di vedere i propri locali distrutti. I gilet gialli sono pronti forse alla loro manifestazione più dura, e nel contempo significativa per dare un senso alle proteste delle scorse tre settimane, ma all’interno degli stessi c’è divisione. Ci sono i moderati, che pensano che l’uso della violenza sia sbagliato, e ci sono invece i duri, convinti che la città andrà devastata se si vuole mandare un messaggio ai governanti: chi “vincerà” fra i due schieramenti? (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GILET GIALLI, COLPO DI STATO IN FRANCIA: PARLA CASTANER
«Non è solo una rivolta: è una rivolta radicale. Lo si vede nei picchetti che sono ovunque in Francia, non solo nelle città. Ci sono in mezzo alla campagna, ci sono da tutte le parti per segnalare la presenza dei ‘gilet jaunes’, lo avverti come comportamento quasi scolastico. Questi non si fermano»
, netto il giudizio di Toni Negri ai microfoni dell’Huffington Post. C’è grande tensione in Francia in vista della manifestazione di domani, con quasi 90 mila agenti schierati in tutto il Paese, 8 mila solo a Parigi. Si temono vittime, con rumors sul possibile tentativo di colpo di Stato. Cauto il ministro dell’Interno Castaner che, chiamato a fronteggiare una delle situazioni più delicate degli ultimi anni a pochi mesi di distanza dal suo insediamento, che ha affermato: «Tutto lascia pensare che gli elementi radicali si mobiliteranno ancora domani, le autorità si aspettano a Parigi poche migliaia di persone, ma tra loro ci saranno esponenti ultraviolenti». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“TEMIAMO MORTI”
Alla vigilia di quella che si annuncia come una giornata campale per Parigi, tra le possibili nuove manifestazioni violente di quella che è l’ala estremista dei gilet gialli (o di chi sta cercando di strumentalizzare il movimento spontaneo nato nelle periferie della Francia) e i timori dell’Eliseo che qualcuno stia tentando un clamoroso golpe, c’è un’atmosfera cupa Oltralpe: infatti, gli esponenti dell’ala moderata dei gilet gialli hanno invitato i manifestanti a non cadere nella trappola della violenza e se possibile di restarsene a casa. Infatti, stavolta sono gli stessi leader della protesta a dirsi preoccupati per una situazione che potrebbe sfuggire di mano tanto che la preoccupazione di Benjamin Cauchy, uno di quelli favorevoli a intraprendere comunque la strada del dialogo col Governo, ha ammesso che per domani a Parigi c’è il rischio che ci scappi il morto, dando comunque parte della responsabilità di questa situazione alla sordità di Emmanuel Macron, che negli ultimi tempi parla poco e pare non voglia ascoltare, a detta dello stesso Cauchy, quella che è la “collera del popolo”. (agg. di R. G. Flore)
PARIGI SARA’ UNA CITTA’ BLINDATA
I servizi segreti temono il colpo di stato in Francia e di conseguenza la capitale Parigi sta venendo letteralmente blindata in vista di domani, quando è attesa l’ennesima protesta dei Gilet gialli. E’ molto probabile che i manifestanti si ritrovino immersi in una scena quasi surreale, visto che decine di negozi sono pronti a sbarrare le vetrine e a chiudere, mentre numerose attrazioni turistiche, a cominciare dalla Tour Eiffel, passando per il Louvre e arrivando fino agli Champs-Elysees, chiuderanno i battenti. Sarà una Parigi praticamente fantasma quella che si troveranno di fronte i Gilet gialli, che nonostante le recenti concessioni del governo, con la moratoria sull’aumento delle tasse della benzina, non sembrerebbero intenzionati ad arrestare la propria protesta. Tra l’altro i manifestanti hanno trovato nuovi sostenitori negli ultimi giorni, a cominciare dagli studenti, passando per i camionisti e arrivando fino agli agricoltori, un gruppo di persone sempre più numeroso che si è schierato apertamente contro le politiche del governo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GILET GIALLI IN FRANCIA: COLPO DI STATO?
Tensione alle stelle in Francia in vista della manifestazione dei gilet gialli prevista per domani, 8 dicembre, a Parigi. Sullo sfondo di un ipotetico colpo di Stato che sarebbe nelle mire di alcuni dei manifestanti, il portavoce dell’ala moderata della protesta, Benjamin Cauchy, ha invitato i francesi a disertare l’evento di domani nella capitale:”Temiamo che ci saranno dei morti e dei feriti. Ci chiediamo quanti morti e feriti ci vorranno prima che Emmanuel Macron ascolti la collera del popolo. Chiediamo ai francesi di non cadere nella trappola delle violenze“. Cauchy ha attaccato il governo: “Vogliono farci passare per dei casseurs, quando invece non è così. Non abbiamo nessuna voglia di avere dei morti e dei feriti sulla coscienza. Forse lo vuole il presidente…noi certamente no, vogliamo solo che ascolti la rabbia del popolo“. Il portavoce, puntando il dito contro “la strategia del caos” di questi ultimi giorni, ha ammesso:”Siamo passati da una contestazione sociale a un inizio di insurrezione“. (agg. di Dario D’Angelo)
COLPO DI STATO IN FRANCIA COME IN TURCHIA?
Come accaduto nel 2016 in Turchia
, in Francia si teme il golpe. Un possibile colpo di stato dei gilet gialli ha spinto il governo ha schierare ingenti forze di polizia in vista della manifestazione di sabato, la terza consecutiva, e Philippe Martinez sottolinea che a suo avviso «l’esecutivo sta giocando con il fuoco». Sette sindacati, tra cui CGT e CFDT, hanno firmato una dichiarazione comune per chiedere il dialogo, con il segretario generale di CGT che ha commentato a Le Monde: «La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la tassa sul carburante. E’ difficile pensare a una convergenza di lotta con i gilet gialli, perché non hanno un coordinamento ma portavoce autoproclamati. Per questo motivo all’inizio eravamo riluttanti, tra loro ci sono persone che non possono essere riconciliate». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
COLPO DI STATO IN FRANCIA: SCHIERATI 89 MILA AGENTI
Si teme il colpo di stato in Francia. Ne è convinto Le Figaro, che citando i servizi segreti d’oltralpe, parla appunto di possibile tentativo di golpe da parte dei gilet gialli più estremisti. Proprio per questo motivo, i vicini di casa d’oltralpe saranno blindati domani, da nord a sud, con 89mila forze di polizia in campo, di cui 8mila solo a Parigi, quasi il doppio rispetto agli agenti schierati a protezione della capitale lo scorso weekend. Il primo ministro Edouard Philippe ha spiegato di essere pronto a neutralizzare la minaccia, anche con l’utilizzo dei veicoli blindati in dotazione alle gendarmerie: «Noi continueremo a interpellare e tradurre in giustizia tutte le persone prese in flagrante di violenze – le parole del premier riferite in senato – continueremo a fare prova di grande fermezza». Sono in molti quelli convinti che domani potrebbe scoppiare il caos in Francia, non soltanto sulle strade ma anche all’interno del governo. Se dovesse saltare qualche testa, la prima sarà proprio quella di Philippe e sarebbe già pronto il suo sostituto: Pierre de Villiers, ex capo maggiore dell’esercito che ha combattuto in Kosovo e in Afghanistan. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
COLPO DI STATO IN FRANCIA: SICURO LE FIGARO
I gilet gialli
starebbero pensando al golpe. Ne è convinto il quotidiano transalpino Le Figaro, uno dei più autorevoli organi di informazione non soltanto a livello nazionale, che stamane scrive: «Ci sono forze eversive – si legge su Quotidiano.net – che stanno tentando di organizzare un colpo di stato». Il quotidiano cita fonti interne ai servizi segreti, che avrebbero già allarmato la presidenza della repubblica in merito ad un possibile tentativo di colpo di stato. Per correttezza di informazione, non si fa riferimento chiaro ai gilet gialli, ma si parla comunque di un possibile gruppo di estremisti, che starebbero fiancheggiando la protesta delle ultime tre settimane in Francia. Sulla questione è intervenuto anche il primo ministro Edouard Philippe, che ieri sera, in diretta tv, ha cercato di placare gli animi: «Ci sono molti gilet gialli che dicono di voler marciare sull’Eliseo, altri che minacciano di morte coloro che vogliono trattare con il governo. Ma la Repubblica è salda, le istituzioni sono forti». Ma la tensione resta altissima.
COLPO DI STATO IN FRANCIA: GILET GIALLI PRONTI AL GOLPE
«Gli estremisti che non sono riusciti ad imporre i loro leader alle scorse presidenziali
– ha spiegato un sindacalista – cercano la rivincita. Vogliono far saltare il sistema». Ed è in questo clima che ci avviciniamo a sabato 8 dicembre, quando andrà in scena il quarto weekend di proteste dei gilet gialli. Nonostante le ultime concessioni dello stato, con la moratoria delle tasse sulla benzina, “a Parigi – scrive Quotidiano.net – potrebbe succedere il finimondo”. Il governo è pronto ad un massiccio schieramento di forze dell’ordine, visto che dalle parti degli Champs Elysees sono attesi manifestanti pacifici ma anche e soprattutto anarchici, black bloc, gruppi di estrema destra e di sinistra, e teppisti dalle banlieue pronti ad inserirsi fra la folla. Inquietante a riguardo quanto dichiarato da una fonte anonima a Le Figaro: «All’interno e all’esterno del movimento dei gilet gialli sono stati lanciati appelli ad uccidere e ad usare armi da fuoco contro parlamentari, governo e forze dell’ordine». Più chiaro di così…