Nati come un movimento lontano dai partiti, se oggi i gilet gialli presentassero una lista alle elezioni europee prenderebbero il 12% dei voti risultando la quarta forza politica di Francia. A dirlo è un sondaggio che per la prima volta misura virtualmente il “potere contrattuale” nelle trattative con il governo di un movimento di protesta che sta mettendo a durissima prova la tenuta del governo Philippe e persino del presidente Macron. La rilevazione, effettuata dall’istituto e pubblicata oggi da ‘Le Journal du Dimanche’, a quanto si apprende sarebbe stata commissionata proprio dall’inquilino dell’Eliseo, evidentemente deciso a “pesare” il consenso del dei gilet jaune. Una eventuale lista dei gilet gialli si collocherebbe alle spalle del partito di Macron, la Republique En Marche! accreditata del 21% coi voti dei centristi del MoDem, e poco sotto il Rassemblement National di Marine Le Pen (14%) e i Verdi di Europe Ecologie con il 13%. (agg. di Dario D’Angelo)
GOVERNO AI GILET GIALLI: “ORA DIALOGO”
Al termine del quarto sabato di proteste e violenze in tutta la Francia, il governo prova a tendere la mano nei confronti dei manifestanti, senza avere però la certezza che questa venga raccolta. Come riportato da La Repubblica, il primo ministro Edouard Philippe al termine degli scontri che hanno messo in subbuglio la Capitale ha dichiarato che “è arrivato il momento del dialogo”. Il capo dell’esecutivo ha ribadito che il dialogo in realtà è già “iniziato con incontri di politici e continuerà anche a Matignon dove voglio incontrare questi francesi che protestano”. Nel frattempo anche fuori dalla Francia continuano ad arrivare commenti sulla protesta dei gilet gialli. A sferzare Macron è stato il “Sultano” della Turchia, quel Recep Tayyip Erdogan che ha posto l’accento sui diritti umani: “Guarda cosa sta facendo ora la polizia di quelli che hanno preso in giro la nostra polizia, quelli che hanno detto che la nostra polizia era repressiva”, riferendosi alle accuse ricevute dall’Europa durante le grandi proteste ad Istanbul di 5 anni fa. Erdogan ha continuato:”Coloro che hanno usato il populismo politico contro i rifugiati e l’islamofobia sono caduti nel buco che loro stessi hanno scavato”. (agg. di Dario D’Angelo)
QUASI 1400 FERMI, ANCHE GIORNALISTI FERITI
Sono stati 125mila i gilet gialli scesi in piazza in tutta la Francia nel quarto sabato di proteste contro il governo, di cui 9000 a Parigi, la capitale messa per ore a ferro e fuoco dai manifestanti. Secondo i dati diffusi del ministro dell’Interno, Christophe Castaner, a Parigi sono stati gli 920 arresti, tra cui 619 in custodia. In tutto il Paese i fermi salgono ancora a 1385, di cui 974 in custodia. I feriti sono stati 71 nella capitale, 7 tra la polizia, ma il ministro ha voluto chiarire che “gli incidenti sono stati opera di casseur e decine di cortei, a Parigi e in provincia, si sono svolti senza incidenti”. A riprova della tensione respirata in giornata anche la notizia del ferimento di alcuni reporter: due di Le Parisien sono stati colpiti sugli Champs-Elysées dai proiettili di gomma flash-ball sparati dalla polizia per disperdere la folla, un’altro è stato soccorso in mattinata mentre un giornalista dell’agenzia di stampa A2PRL ha pubblicato su Twitter la foto di una ferita procuratagli dai proiettili di gomma degli agenti. Nessun commento da Macron, che nella settimana in cui il suo grado di popolarità è precipitato al 21% ha optato per la strategia del silenzio. (agg. di Dario D’Angelo)
GILET GIALLI, LE PEN E MELENCHON VOGLIONO NUOVE ELEZIONI
Il numero dei gilet gialli fermati a Parigi nel quarto sabato di protesta che sta mettendo in subbuglio la Francia è salito a 700. Una cinquantina di manifestanti è stata arrestata anche a Bruxelles, a conferma di come il fronte della sommossa si stia allargando a macchia d’olio. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, sia la leader dell’estrema destra Marine Le Pen che quello della sinistra Jean-Luc Melenchon hanno chiesto nuove elezioni, interpretando il movimento dei gilet gialli come il sintomo che la Francia ne ha abbastanza di Emmanuel Macron. La loro prospettiva sarebbe quella dello scioglimento dell’Assemblea nazionale e di un ritorno al voto ben prima del 2022. Su quanto sta accadendo in Francia si è espresso anche Donald Trump, che su Twitter senza mai citarlo ha infierito contro Macron e le sue politiche ambientali: “Giorno e notte molto tristi a Parigi. Forse è ora di chiudere il ridicolo ed estremamente costoso accordo di Parigi e restituire il denaro alla gente sotto forma di tasse più basse? Gli Stati Uniti sono stati molto avanti rispetto al trend e l’unico grande paese in cui le emissioni sono diminuite lo scorso anno!”. (agg. di Dario D’Angelo)
GILET GIALLI BLOCCANO IL TRAFFICO A VENTIMIGLIA
Sono già più di 600 i gilet gialli fermati dai poliziotti negli scontri di oggi a Parigi. Trenta invece le persone rimaste ferite secondo i dati diramati dalla Prefettura, tra cui 3 agenti che non sarebbero gravi. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, il fronte della tensione si sta allargando fino a raggiungere anche l’Italia. Un gruppo di manifestanti ha infatti bloccato il traffico al confine di Ventimiglia causando lunghe code. Il gruppo di gilet gialli ha definito l’operazione “di filtraggio ma non di blocco”. I camion che stavano transitando in quegli istanti sono stati però costretti a fermarsi per circa mezz’ora prima di poter ripartire mentre i manifestanti regalavano una rosa gialla ai carabinieri. Ovviamente la situazione più incandescente resta quella di Parigi, dove i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per sedare gli incendi appiccati dai casseur che hanno incendiato almeno 4 veicoli. (agg. di Dario D’Angelo)
GILET GIALLI VOGLIONO “PRESA” DELL’ELISEO
Sono ore di altissima tensione in Francia dove ha ufficialmente preso il via la manifestazione dei gilet gialli prevista per le ore 14 di oggi, sabato 8 dicembre. A dirla tutta gli scontri tra i manifestanti e gli agenti in tenuta anti-sommossa sono iniziati già alcune ore prima dell’inizio del corteo. Il bilancio parla per ora di oltre 200 fermi eseguiti dalle forze dell’ordine che stanno tentando di diminuire la pressione in particolare sugli Champs Elysées, alla Madeleine e alla Bastiglia per scongiurare il rischio di un tentativo di “espugnare” l’Eliseo. Per questo motivo fin da questa mattina gli agenti hanno fatto ricorso al lancio di lacrimogeni e hanno disperso i manifestanti con azioni combinate. I fermi dei manifestanti sono stati motivati dal ritrovamento di armi, molotov, bombe-carta e altri oggetti contundenti. Per evitare un assembramento di persone difficile da gestire, come riportato da Ap, i poliziotti stanno anche impedendo a molti gilet gialli provenienti dalla provincia di imbarcarsi sui treni che dovrebbero portarli a Parigi, dalla Normandia a Tolosa.
GILET GIALLI A PARIGI, SCONTRI IN CORSO SUI CAMPI ELISI
Le maggiori tensioni si registrano al momento sugli Champs Elysées dove i gilet gialli spingevano per accedere alle strade adiacenti all’Eliseo e per questo motivo sono stati allontanati dagli agenti che hanno lanciato lacrimogeni e granate stordenti per disperdere la folla. La polizia ha anche sparato dei colpi con le cosiddette flash-ball, pistole che sparano palle di gomma. Scontri anche nella zona dell’Opera, dove un corteo di Gilet gialli si è ripetutamente scontrato con la polizia nel Boulevard des Italiens. Come riportato dal Corriere della Sera, i manifestanti hanno appiccato dei roghi e hanno lanciato fumogeni all’indirizzo della polizia che ha risposto con gli idranti. La protesta ha interessato anche il confine italiano, dove i gilet gialli hanno bloccato i mezzi in entrata e in uscita da Ventimiglia, creando code lunghe km.
#Paris Un homme bras en l’air reçoit un tir de flash ball quasiment à bout portant. Dans le même temps une grenade est envoyée sur la presse pourtant clairement identifiée.#GiletsJaunes #ChampsÉlysées #Acte4 #Insurrection #8decembre2018 #8decembre2018 pic.twitter.com/CKQWuzWb2U
— Stéphanie Roy (@Steph_Roy_) 8 dicembre 2018