L’ennesimo scontro politico avente come tema il clima si è consumato a Katowice, in Polonia, dov’è in corso la cosiddetta “Cop24“, ovvero la Conferenza delle Parti dell’Onu sul cambiamento climatico, che ha come obiettivo quello di integrare gli accordi di Parigi del 2015 per ridurre il climate change. Come ricordato dall’Ansa, agli inizi di ottobre il rapporto del Comitato dell’Onu per il clima, l’Ipcc, mise in chiaro i rischi collegati all’aumento delle temperature e spinse sulla necessità di agire in fretta per arginare un cambiamento altrimenti irreversibile. I dati stilati dalle Nazioni Unite parlano chiaro: in questo momento il Pianeta Terra è più vicino ad un aumento di 3 gradi centigradi anziché alla soglia di 1,5 prevista negli accordi di Parigi del 2015. Una premessa doverosa per chiarire il “peso” dello scontro avvenuto sul documento quando Russia, Stati Uniti, Arabia e Kuwait (tra i Paesi più restii ad accettare il cambiamento climatico) hanno rifiutato di inserire nel testo finale una frase che dava “il benvenuto” al rapporto dell’Ipcc, preferendo invece un approccio più soft, con cui la Cop24 “prendeva nota” delle indicazioni in esso contenute. Vista l’impossibilità di raggiungere un accordo, come stabilito dalle regole dell’Onu, quel passaggio del testo è stato accantonato.



COP24, DOCUMENTO NON ADOTTATO: NON SOLO UN PASSAGGIO FORMALE

Si potrebbe pensare ad uno scontro tra burocrati, un passaggio formale che cambia poco la sostanza del dibattito, ma la mancata adozione del documento sul cambiamento climatico alla Cop24 ha un peso tutto politico. Come riportato dall’Ansa, dal palco Ruenna Haynes, delegata della piccola ma convinta St Kitts and Nevis, ha espresso la frustrazione di tanti Paesi:”Non si tratta di questa o quella parola, si tratta di accettare un documento che noi stessi abbiamo commissionato“. Allo stesso modo ha voluto protestare anche Yamide Dagnet, del World Resources Institute e precedentemente della delegazione del Regno Unito:”Siamo molto arrabbiati e riteniamo atroce che alcuni paesi abbiano trascurato i messaggi e le conseguenze che questi comportano, non accettando quanto sia obbligatorio agire su questo fronte. Spero sinceramente che tutti i Paesi combatteranno per questo e che non chiuderemo la Cop24 facendoci sfuggire un momento storico“.

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