A differenza di quanto sostiene la mentalità comune, non è vero che nei paesi islamici non sia possibile costruire e aprire chiese. Succede solo in Arabia Saudita che, anche questo lo ignorano quasi tutti, è una entità religiosa, non uno stato come tutti gli altri. Sarebbe un po’ come se si pretendesse di costruire una moschea (o una sinagoga) nello Stato di Città del Vaticano. Questo purtroppo non impedisce la persecuzione delle minoranze cristiane che vivono in quei paesi, come dimostrano le stragi continue davanti o dentro le chiese del Pakistan, ma anche gli stessi musulmani altrove sono perseguitati, ad esempio in India, dove la maggioranza della popolazione è induista, o in Birmania, dove qui la maggioranza è buddista. Quello che è successo in Indonesia, il paese con il maggior numero di musulmani al mondo, ha fatto pensare subito a un caso di terrorismo contro la comunità cattolica, comunica l’Agenzia Fides. Domenica 11 febbraio durante la messa domenicale  nella chiesa di San Lidwina nei pressi della città di Yogyakarta nell’isola di Giavca una persona è entrata nell’edificio religioso con un grosso coltello e ha ferito una decina di fedeli e anche il sacerdote che era sull’altare durante la celebrazione liturgica delle 7 e 30 del mattino. Si tratta di un gesuita di origine tedesca, padre Karl-Edmund Prier.



Nel panico immediato l’aggressore si è avvincano all’altare ferendo il prete e distruggendo delle statue di Maria e di Gesù. E’ stata chiamata la polizia che ha iniziato una lunga trattativa, fino a quando un poliziotto gli ha sparato ferendolo ed è stato finalmente arrestato. Secondo i primi accertamenti non si è trattato di un attacco terrorista; l’uomo, tale Suliyono, soffre di problemi mentali e ha agito di sua iniziativa, anche se quasi sicuramente influenzato dal clima di odio che si registra nel paese come ha affermato anche l’alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite: “crescenti livelli di estremismo sono accompagnati da incitamento alla discriminazione, all’odio o alla violenza”, alimentata “da populismo e opportunismo politico” in vista delle prossime elezioni politiche. Zeid Ra’ad al-Hussein, che è un musulmano ha ammonito che “oscure nuvole di estremismo politico e intolleranza stanno minacciando sull’Indonesia”. Da parte sua la Chiesa indonesiana ha chiesto al governo maggiori misure di protezione per i cristiani. La scorsa settimana una missione umanitaria organizzata da un’altra parrocchia che aveva organizzato cure mediche gratuite per tutti i poveri, è stata bloccata da un gruppo di islamici con l’accusa che i cristiani stavano cercando di fare proselitismo.

Leggi anche

Gustavo Gutiérrez, morto il ‘padre’ della Teologia della Liberazione/ Poveri, fede e ‘correzione’ di WojtylaEmanuela Orlandi e Mirella Gregori, commissione allarga indagini?/ "Katy Skerl era complice di Marco Accetti"