Mezzo milione di studenti e cittadini americani sono scesi in strada a Washington per marciare contro le armi e le stragi, per dire basta alle armi da fuoco. Sul palco, a pochi passi dalla Casa Bianca e dal Campidoglio, sono saliti sopravvissuti e familiari delle vittime di varie stragi, tra cui gli studenti del liceo di Parkland, in Florida. L’ha sostenuta anche l’ex presidente americano Barack Obama, che quando era in carica non riuscì a far approvare una riforma sulle armi dopo la strage di Sandy Hook, in Connecticut. «Michelle e io siamo così ispirati da tutti i giovani che hanno fatto sì che la marcia di oggi avvenisse. Continuate così. Ci state facendo progredire. Nulla può ostacolare le milioni di voci che chiedono cambiamento», ha twittato durante la marcia. Tra i manifestanti della March for Our Lives c’era anche Paul McCartney, che ha voluto ricordare John Lennon, il quale la sera dell’8 dicembre 1980 fu ucciso da un fan con una calibro 38. Intercettato durante la marcia di New York dalla Cnn, McCartney ha dichiarato: «Uno dei miei migliori amici è stato ucciso con un’arma da fuoco proprio qui vicino. Per questo, è importante per me essere qui». (agg. di Silvana Palazzo)
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WASHINGTON, STUDENTI IN MARCIA CONTRO LE ARMI

Studenti, genitori, insegnanti e sopravvissuti: tutti in marcia a Washington contro le armi. Decine di migliaia di persone hanno dato vita ad una manifestazione che ha come obiettivo quello di ottenere dal Congresso leggi più severe per le vendite di armi, soprattutto quelle a ripetizione. L’evento è stato organizzato dopo il massacro della scuola di Parkland, in Florida, dove a febbraio hanno perso la vita 17 persone. La manifestazione culminerà davanti alla Casa Bianca, accusata di non aver fatto abbastanza per limitare il proliferare delle armi e per fermare le stragi che si ripetono nelle scuole di tutto il paese. Tantissime persone hanno deciso di scendere in piazza contro la potente Rifle Association, lobby delle armi. Un fiume in piena sta percorrendo il centro di Washington con lo slogan “Marcia per le nostre vite”. Eventi di questo tipo sono stati organizzati in tutto il Paese: sono 800 le marce collegate organizzate negli Stati Uniti, da New York a San Francisco, passando per Los Angeles e Seattle.



GEORGE CLOONEY: “SONO DI NUOVO FIERO DEL MIO PAESE”

La marcia di Washington contro le armi ha raccolto il sostegno di molte star di Hollywood. In prima fila Oprah Winfrey, Steven Spielberg, George e Amal Clooney, che hanno robustamente finanziato l’organizzazione, donando 500mila dollari. «Mi avete reso nuovamente orgoglioso del mio Paese», ha scritto l’attore in una lettera inviata agli studenti del liceo di Parkland, pubblica nell’edizione americana del Guardian. «Siamo al 100% con voi ma entrambi pensiamo fortemente che questa è la vostra marcia. Il vostro momento. Il fatto che nessun adulto parlerà sul palco a Washington è un potente messaggio al mondo che se noi non facciamo qualcosa contro la violenza delle armi da fuoco allora lo farete voi», si legge nel testo. Sulla marcia arriva anche un commento dalla Casa Bianca, attraverso le parole della vice portavoce Lindsay Walters: «Un plauso ai tanti giovani americani che oggi esercitano i loro diritti in base al Primo Emendamento. La sicurezza dei nostri giovani è una delle principali priorità del presidente».