Momenti di estrema tensione, in Venezuela, dopo una sommossa iniziata da parte di alcuni detenuti un centro penitenziario del quartier generale della polizia di Valencia, a Nord del Paese. Stando a quanto riportato da TgLa7, tutto sarebbe iniziato quando un detenuto armato ha sparato ad un ufficiale ferendolo a una gamba. Quindi sarebbe divampato un incendio che avrebbe avuto conseguenze disastrose, portando alla morte di 68 persone, tra cui 66 uomini e due donne che si trovavano in visita al carcere. Immensa la disperazione dei familiari delle vittime che per ore hanno atteso davanti al comando di polizia al fine di poter avere invano notizie rassicuranti. Dalle prime informazioni, come spiega Euronews, le vittime sarebbero morte principalmente a causa di soffocamento e ustioni. Non meno drammatiche le testimonianze raccolte: “Non hanno voluto dirmi niente di mio figlio. Non ho notizie di lui, niente”, ha raccontato la madre di un detenuto aggiungendo, “Vogliamo informazioni sui nostri familiari…abbiamo bisogno di sapere…immagina quanto siamo disperati”. “Dicono che ci sono molti morti…e molti feriti…dove sono i nostri familiari? Nessuno lo sa… sono all’ospedale? O dove sono? Non sappiamo niente”, è l’urlo disperato della sorella di un altro ospite del carcere di Carabobo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



SOMMOSSA DI DETENUTI

Sono in corso le indagini in Venezuela, per cercare di capire cosa sia successo mercoledì nella stazione di polizia di Valencia, dove sono morte 68 persone in seguito a dei feroci scontri fra le forze dell’ordine e i detenuti. A riguardo è intervenuto nelle scorse ore il Procuratore capo Tarek William Saab, che attraverso il proprio profilo Twitter ha fatto sapere: «La Procura della Repubblica sta portando avanti le indagini per chiarire immediatamente quanto accaduto in questi dolorosi eventi che hanno lasciato decine di famiglie venezuelane in lutto». I morti accertati e confermati sono 68, anche se i medici legali stanno cercando di capire se vi siano altre vittime dopo i tumulti scoppiati. Di sicuro si sa che sono morte due donne, in visita ai detenuti, che al momento dell’incendio stavano dormendo nel carcere. Humberto Prado, un attivista per i diritti dei carcerati, ha confessato che sono in pochi a sapere realmente le condizioni dei centri di detenzione del Venezuela, dove i carcerati sono spesso armati e vivono in condizioni al limite dell’umano causa l’esagerato sovraffollamento. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



68 MORTI IN VENEZUELA

68 persone hanno perso la vita nelle scorse ore in Venezuela in seguito a degli scontri avvenuti fra le forze dell’ordine e alcuni prigionieri. Il tutto è avvenuto nella stazione di polizia di Valencia, la terza città della nazione sudamericana, nonché la capitale dello stato di Carabobo. Dopo i tumulti avvenuti nella caserma, è scoppiato anche un incendio, molto probabilmente appiccato dagli stessi detenuti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stato il colpo di fucile che un carcerato ha inferto ad un poliziotto. Da lì sono iniziati gli scontri che sono quindi degenerati, provocando numerose vittime. L’associazione ong “Una ventana a la libertad” (Una finestra per la libertà), lamenta da tempo la situazione insostenibile delle carceri venezuelane, ormai giunte al collasso.



MORTE ANCHE DUE DONNE E UN POLIZIOTTO

Proprio la stessa ong ha diffuso le immagini dei violenti scontri avvenuti in queste ore a Valencia, puntando il dito contro il ministro delle prigioni, Iris Varela, ritenuta la responsabile di questa grave tragedia, per aver forse sottovalutato il problema. I tumulti sono proseguiti anche al di fuori della stazione di polizia, visto che i parenti delle vittime sono giunti sul posto in massa per richiedere informazioni, e la situazione è divenuta incandescente, con lanci di pietre da parte dei dimostranti, e lacrimogeni delle forze dell’ordine per provare a disperdere la folla. In tutto questo trambusto, c’erano anche i soccorsi, che provavano ovviamente ad entrare nella struttura per salvare e medicare i feriti coinvolti nell’incendio. Pare che i vigili del fuoco abbiano dovuto addirittura aprirsi un varco passando dai sotterranei. Fra i morti vi sarebbero anche due donne, parenti dei detenuti in visita, nonché un poliziotto.