Non accennano a diminuire i bombardamenti governativi sulla Ghuta orientale, dove nella notte sono stati registrati nuovi raid aerei da parte del regime di Damasco e che avrebbero provocato almeno 14 vittime tra civili. A renderlo noto, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, è stato l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che ha precisato come dieci delle vittime siano state registrate nella cittadina di Hammurieh. Stando ad un bilancio non definitivo stilato dall’Ondus, sarebbero stati in tutto 709 i civili uccisi negli attacchi siriani e dei loro alleati russi dal 18 febbraio scorso ad oggi, ovvero da quando sarebbe iniziata ufficialmente l’ondata di bombardamenti in vista di un’offensiva di terra che ha preso il via nei giorni scorsi. Gli attacchi via aerea rappresentano il preludio ad un’offensiva terrestre mirata alla riconquista dell’area da parte delle forze fedeli al governo di Damasco. Secondo quanto riferito da fonti locali, l’ong ha precisato che gli ultimi raid avvenuti la scorsa notte sarebbero stati compiuti con barili-bomba sganciati dagli elicotteri.



SIRIA, DA OGGI NUOVI AIUTI ONU NELLA GHOUTA

La situazione umanitaria nella Ghouta orientale è talmente critica che i civili avrebbero iniziato a fuggire verso le aree controllate dai governativi in contemporanea all’avanzamento delle truppe di Bashar al-Assad. Stando a quanto riportato da La Stampa, citando i dati dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, circa il 25% della sacca sarebbe stato conquistato dall’esercito che avrebbe nuovamente messo le mani su Al-Nashabiya e Utaya. I civili però, sarebbero ormai totalmente stremati dopo due settimane intense caratterizzate da bombardamenti senza fine. nella giornata di ieri, faceva sapere l’agenzia di stampa Ansa, le Nazioni Unite hanno annunciato un piano di aiuti umanitari destinati a 70 mila persone nella regione siriana della Ghuta a partire dalla giornata odierna, dopo l’ok definitivo da parte del governo siriano. Secondo quanto asserito dai funzionari dell’Onu, fino ad ora la consegna degli aiuti sarebbe stata impedita dalla mancanza di approvazioni e consenso tra le parti coinvolte in guerra oltre che dalla durata limitata di cinque ore di pausa umanitaria stabilite dalla Russia. 

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