La notizia della possibile produzione di una Coca Cola alcolica in Giappone ha messo in subbuglio tutto il mondo. Nel Regno Unito, Howard Telford, responsabile delle bevande analcoliche presso Euromonitor International, una società di ricerche di mercato, ha dichiarato al The Guardian: “Questo è un punto di partenza per Coca-Cola, ma penso che rifletta il modo in cui i cambiamenti dei gusti dei consumatori spingono l’azienda in aree meno familiari come il latte premium , caffè, tè e ora bevande aromatizzate a bassa gradazione alcolica. “Anche se non penso che questo rappresenti un cambiamento globale nella strategia aziendale, penso che possiamo aspettarci che Coca-Cola e i suoi concorrenti continuino a cercare nuove opportunità”. Secondo Euromonitor, il consumo globale di bibite gassate è diminuito del 3,1% tra il 2012 e il 2017, con cali a due cifre negli Stati Uniti e in Brasile. Coca-Cola controlla il 56,5% del mercato globale. Ha detto: “La categoria Chu-Hi si trova quasi esclusivamente in Giappone. A livello globale, non è raro che le bevande analcoliche siano vendute nello stesso sistema delle bevande alcoliche. Ha senso fare un tentativo nel nostro mercato”. (Aggiornamento Sebastiano Cascone)
LA CRISI DETTATA DALLA RIFORMA TRUMP
La notizia del lancio della Coca Cola alcolica nel mercato giapponese ci fa capire come ci sia volontà da parte della società di tamponare la crisi lanciata dal rincaro tasse generato dalla riforma Donald Trump. I cambiamenti lanciati dal nuovo Presidente degli Stati Uniti hanno infatti generato situazioni molto complicate all’interno della società che produce la Coca Cola, alla ricerca di novità che possano dare una spinta nuovametne verso l’alto. Basti pensare che il quarto trimestre del 2017 è stato chiuso dalla Coca Cola in rosso per ben 2.75 miliardi di dollari a causa dell’obbligo all’iscrizione a bilancio di 3.6 miliardi di tasse che entrano nelle casse dello Stato. Una situazione in bilico che non farà mai fallire la Coca Cola, ma che deve comunque lanciare delle novità in grado di scatenare una ricerca per trovare soluzioni in grado di regalare ossigeno alle casse. (agg. di Matteo Fantozzi)
GARDUNO SVELA: SOLO IN GIAPPONE ECCO PERCHÈ
Sull’argomento Coca Cola alcolica si è espresso Jorge Garduno presidente del marchio in Giappone paese dove l’iniziativa verrà lanciata. Questi ha sottolineato: “La nuova bevanda si ispira a quella tradizionale giapponese fatta con alcol distillato shochu e acqua frizzante poi arricchita con aromi. Non abbiamo mai sperimentato nulla di alcolico e questo è un esempio di come il marchio Coca Cola vada a esplorare le opportunità al di fuori delle nostre aree principali. L’esperimento probabilmente riguardarà solo il Giappone perché nel resto del mondo la Coca Cola è un’istituzione analcolica e questa bevanda è un test per una fetta specifica del nostro mercato”. Sicuramente però in Italia c’è grande curiosità e ci sarebbe voglia di testare questo nuovo prodotto che non andrebbe a intaccare il nome della Coca Cola gusto originale. (agg. di Matteo Fantozzi)
COCA COLA ALCOLICA SUL MERCATO
La Coca Cola prova una svolta sul mercato che potrebbe davvero segnare tutto il mondo. Infatti l’azienda sembra pronta a mettere sul mercato, in via sperimentale in Giappone, una versione della sua bevanda però alcolica. Infatti alla bibita gassata sarà aggiunto alcol distillato di Sochu, con degli aromi che dovrebbero essere leggermente differenti dalla Coca Cola tradizionale. Il Financial Times ha svelato la notizia con il Giappone che è già invaso da bibite di questo tipo. Non è la prima volta che la Coca Cola si lancia sul mercato orientale con bevande innovative che però in Italia non sono mai arrivate come quella al tè verde Ayataka. In Italia però si spera che la versione alcolica della Coca Cola possa arrivare anche in Italia dove sicuramente avrebbe un mercato molto attento. Staremo a vedere quale sarà la decisione dell’azienda in merito.
LA STORIA DEL MARCHIO
L’anno di creazione della Coca Cola è il 1886, bastano poi pochi anni però per diventare famosa in tutto il mondo. L’idea si deve a un farmacista di nome John Stith Pemberton che inizialmente la presenta come utile rimedio per la stanchezza e in generale per il mal di testa. Inizialmente si chiamava ”Pemberton’s French Wine Cola” e come si capisce dal nome era una bevanda con presenza di alcol, che presto fu sostituito dalle noci di cola una pianta tropicale. Negli anni la Coca Cola è diventata famosissima anche per motivi di marketing, con scelte legate alla pubblicità che hanno portato la bibita rossa a centrare sempre il cerchio raggiungendo un pubblico sempre più vasto. Negli anni sono sorte diverse bibite che hanno provato ad emularla, senza riuscire mai a raggiungere però il livello di fama della Coca Cola. L’unica casa che è riuscita ad avvicinarsi è quella che ha lanciato sul mercato il competitor Pepsi.