Christine Lagarde, “no al protezionismo”: messaggio forte e chiaro dal Fondo Monetario Internazionale per bocca del suo direttore generale. Con un passato da Ministro dell’Economia, dell’Industria e dell’Impiego in Francia, Lagarde dal 2011 è a capo del Fmi e, intervenuta da Hong Kong ha fatto il punto della situazione sulla questione protezioni e sull’esponenziale introduzione di dazi: “I governi devono evitare il protezionismo in ogni sua forma: la storia ci dice che le restrizioni all’import fanno del male a tutti, ma soprattutto ai consumatori più poveri. Il sistema degli scambi commerciali internazionali ha trasformato il mondo, contribuendo a dimezzare la percentuale della popolazione mondiale che vive in condizioni di povertà estrema. Le barriere protezionistiche impediscono al commercio di svolgere il suo ruolo fondamentale per rafforzare la produttività”.



“RIFORME CON LA CRESCITA”

No ai dazi e alle pratiche sleali, questo il messaggio che arriva da Christine Legarde: “Questo sistema di regole e di responsabilità condivisa sta correndo ora il pericolo di essere demolito: ciò sarebbe imperdonabile, sarebbe un fallimento collettivo. Devono essere eliminate le troppe pratiche sleali che possono lasciare delle tracce sugli equilibri commerciali tra i Paesi”. Christine Lagarde ha poi affrontato l’allarme debito, che tra pubblico e privato ha raggiunto a livello globale la quota record di 164 mila miliardi di dollari: “Un indebitamento elevato rende governi, aziende, famiglie più vulnerabili a una stretta delle condizioni finanziarie”. Infine, una battuta sulla necessità di fare delle riforme in particolare nei periodi storici di crescita economica: “I governi dovrebbero utilizzare l’attuale crescita per portare avanti delle riforme: la finestra di opportunità è partita, ora bisogna riparare il tetto nei periodi in cui splende il sole. Le riforme necessarie sono politicamente difficili nella maggior parte dei casi, ma sono più efficaci e facili da attuare quando le economie sono in crescita”.

Leggi anche

SPY FINANZA/ Il vero obiettivo di chi cerca di far saltare la Commissione von der Leyen-2Rendimenti conti deposito/ Peggioramenti drastici dopo taglio BCE, quanto? (25 ottobre 2024)