La morte in Spagna di un enorme capodoglio ha ovviamente invitato a fare delle accurate riflessioni. I 29 chilogrammi di plastica ingeriti cosa hanno creato nella struttura del gigante cetaceo? Sono due le situazioni che si sono potute verificare in maniera anche abbastanza rapida o una peritonite o l’occlusione del sistema digestivo. Di certo quanto accaduto ha lasciato tutti senza parole e creato un po’ di sconforto per la situazione ambientale dei nostri oceani. Una notizia che ha agitato i moltissimi ambientalisti che cercheranno ora di fare qualcosa per provare a rimediare a questo terribile danno ambientale. Di certo non è semplice cercare una soluzione, anche perché la situazione è davvero molto complicata e non basterà parlare per sistemare un oceano che è stato colpito in maniera devastante tanto da portare a queste conseguenze. (agg. di Matteo Fantozzi)



LA MORTE DEL CAPODOGLIO

Un capodoglio è morto in Spagna a causa dell’esagerata quantità di rifiuti ingerita. Come riportato in queste ore dai principali quotidiani, nel corpo della balena sono stati trovati ben 29 chilogrammi di plastica. Oltre a sacchi della spazzatura, il povero animale aveva ingerito pezzi di reti, corde e persino un bidone di plastica enorme. Il capodoglio è stato rinvenuto morto su una spiaggia, arenato al faro di Cabo de Palos, a Murcia (sud est della Spagna), e la macabra scoperta è stata effettuata nel mese di febbraio, anche se la notizia è venuta a galla solo nelle ultime ore. Si tratta di un giovane esemplare maschio di dieci metri di lunghezza, per sei tonnellate di peso. L’enorme quantità di spazzatura, non digerita, gli ha causato una peritonite che l’ha quindi ucciso.



L’ANNOSO PROBLEMA DEI RIFIUTI NEGLI OCEANI

Ambiente Europeo, un’associazione di ambientalisti spagnola, ha pubblicato su Twitter la foto della plastica ingerita dal cetaceo, scrivendo: «L’enorme quantità di plastica che era nel suo stomaco, ha ucciso il capodoglio. Il cetaceo arenato a Cabo de Palos aveva 29 chili di rifiuti nel suo stomaco: reti, borse, corde e un tamburo. Questo dovrebbe farci riflettere». Ed in effetti il problema dell’inquinamento dei mari e degli oceani sta divenendo sempre più impellente. Secondo alcune ricerche, nella sola Europa finiscono in mare ogni anno fino a 500mila tonnellate di plastica, e si calcola che nel 2050 ci saranno più detriti che pesci. Nel solo Pacifico sono 80mila le tonnellate di plastica, per un’area vasta circa tre volte la Francia.

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