Non è affatto morto il generale della Libia, Khalifa Haftar, figura di spicco della nazione libica negli ultimi 50 anni. Nelle scorse ore si era diffusa l’indiscrezione incontrollata, circa la scomparsa per motivi di saluto del militare, ma tra conferme, smentite, riconferme e contro-smentite, si è creato un vero e proprio giallo. A fare chiarezza, e a mettere forse la parola fine a questa vicenda assurda, ci ha pensato il portavoce dello stesso Haftar, Ahmed al-Mesmari, che ha utilizzato il proprio profilo ufficiale Twitter, per rassicurare i moltissimi seguaci: «Il generale libico Khalifa Haftar – si legge – è ricoverato in un ospedale a Parigi, ma tornerà in Libia tra qualche giorno per continuare la lotta al terrorismo». Pare che il generale si sia sentito male dopo una serie di visite programmate in vari paesi, ed è stato quindi ricoverato a Parigi, presso l’ospedale. Non vi sono notizie più dettagliate sullo stato di salute di Haftar, ma la cosa che sembra ormai certa, è che lo stesso sia ancora in vita. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MORTE DI HAFTAR, TRA SMENTITE E CONFERME
Sta divenendo un vero e proprio giallo la notizia circa la morte del generale libico Haftar, importante uomo politico e militare della recente storia della Libia. Nelle scorse ore è stata diffusa la notizia circa la sua scomparsa, da fonti però poco autorevoli, subito riprese e dati quasi per certe. Quindi la smentita dell’Onu, e una nuova conferma, questa volta da parte del quotidiano La Repubblica che ha contattato direttamente una figura all’interno del nuovo governo del paese. Quindi la contro-smentita, questa volta da parte della BBC, noto network britannico, con la giornalista Rana Jawad che ha scritto così sul proprio profilo Twitter: «Abbiamo contattato una dozzina di fonti straniere e locali, e la risposta varia dal “falso rumor” a “non lo sappiamo”». Insomma, non vi è ancora certezza circa la morte del 75enne generale, e l’unico fatto reale e concreto rimane il suo recente ricovero in un ospedale di Parigi, come scrive Ilpost.it, confermato dal suo portavoce: per il resto, è tutto un caos. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL TWEET DELL’ONU
Le notizie riguardanti le sorti del generale Khalifa Haftar continuano ad essere confuse e contrastanti. Sembravano essere arrivate le prime certezze sul decesso dell’importante leader militare almeno fino a quando è intervenuta con un tweet l’Unsmil, la missione Onu in Libia. Le parole dimostrerebbero la correttezza delle precedenti dichiarazioni dell’emittente Al Arabiya. Secondo l’Unsmil: “L’inviato Onu in Libia, Ghassan Salamé e il feldmaresciallo Khalifa Haftar hanno parlato oggi per telefono ed hanno discusso della situazione generale e gli ultimi sviluppi politici”. Parole che confermano il caos già presente in Libia, al quale si aggiungono i giochi di potere di Francia e Russia. Haftar, oltre ad essere l’uomo del presidente francese Macron, è anche un punto di riferimento per la Russia di Vladimir Putin, gli Emirati Arabi e l’Egitto del presidente Sisi. Con la sua scomparsa, quindi, si riaprirebbero i punti interrogativi per le complicate zone orientali minacciate dall’Isis e dalle fazioni armate legate ad Al Qaida. [Agg. di Dorigo Annalisa]
LE PRIME CONFERME
Arrivano conferme circa la morte di Khalifa Haftar, generale dell’esercito libico, nonché importante uomo politico della stessa nazione. Dopo il giallo delle scorse ore circa la smentita sulla scomparsa di Haftar, il quotidiano La Repubblica ha fatto sapere di aver avuto conferma da parte di una fonte del consiglio presidenziale di Tripoli, il governo riconosciuto dalle Nazioni Unite. Una vita in prima linea quella del generale Haftar, che ha combattuto fianco a fianco dell’ex leader Gheddafi nel colpo di stato del 1969 che spodestò l’allora re Idris. Quindi la guerra in Ciad, organizzata sempre dall’ex colonnello della Libia, ma in quell’occasione Haftar venne catturato e poi liberato grazie all’intervento della Cia: Gheddaffi lo rinnegò per la disastrosa spedizione contro i ciadiani, e Haftar si trasferì quindi negli USA, dove visse per diversi anni a Langley, in Virginia, dove ha sede proprio la Central Intelligence americana. Scoppiata la rivoluzione in Libia, Haftar tornò nel suo paese, dove formò insieme all’Egitto e agli Emirati Arabi, l’esercito nazionale libico, per combattere gli estremisti islamici. Negli ultimi tempi stava guadagnando consensi per divenire il leader unico della Libia, poi la morte. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL GIALLO ONU
Nonostante le conferme arrivate da più parti, si infittisce il giallo relativo alla morte del generale Khalifa Haftar in Libia. Alla conferma del Consiglio presidenziale di Tripoli si sono aggiunte nuove smentite, la più importante sembra essere quella dell’ONU, con l’Unsmil, l’United Nations Support Mission in Libia dell’Onu, che ha parlato ufficialmente in un tweet di aver svolto un colloquio telefonico con Haftar proprio nella giornata di venerdì, quando già circolavano notizie sulla sua morte. Pur versando sicuramente in gravi condizioni, non è ancora dunque chiaro se “l’uomo forte di Bengasi” sia ancora in vita, una notizia che tiene col fiato sospeso la Libia per le ripercussioni che potrebbe avere sul piano della politica interna a Tripoli. (agg. di Fabio Belli)
SRSG @GhassanSalame and Field Marshall Khalifa #Haftar communicated today via phone and discussed the general situation in #Libya and the latest political developments in the country
— UNSMIL (@UNSMILibya) 13 aprile 2018
“HAFTAR E’ MORTO”
Il generale della Libia, Khalifa Haftar, è ufficialmente morto. E’ arrivata anche la conferma sulla forte dell'”Uomo forte di Bengasi”, da tempo malato per un tumore al cervello e che dal 10 aprile scorso era stato segnalato in gravissime condizioni, a causa di un’emorragia cerebrale causata dalla sua malattia. Il Consiglio presidenziale di Tripoli ha confermato la morte del generale, nonostante la girandola di smentite arrivate da molti paesi arabi, compreso l’Egitto. Accertata la sorte dell’ufficiale gheddafiano, che non ha potuto completare la sua scalata al potere, visto che puntava a diventare leader unico nel paese, ora il Libia potrebbe aprirsi una corsa alla successione che potrebbe diventare fonte di caos per la nazione dell’Africa Mediterranea. (agg. di Fabio Belli)
ATTESA LA CONFERMA
Il generale della Libia, Khalifa Haftar, sarebbe morto. E’ questa l’ultima notizia che giunge in merito al comandante delle forze armate che fanno capo al Parlamento di Tobruk, ma il condizionale resta d’obbligo poiché non ci sarebbe ancora la conferma ufficiale. A rivelarlo, infatti, come spiega Il Fatto online, è stato il profilo Twitter del sito di informazione libico Libya Observer, che, nel dare la notizia della morte di Haftar – poi rilanciata anche da altri media locali – parla di “fonti diplomatiche”. A annunciare la morte del generale libico anche il deputato egiziano Mostafa Bakry. La presunta morte arriva dopo le ultime notizie del malore che nei giorni scorsi aveva colto Haftar ed anche in quel caso l’informazione era stata prima smentita e solo successivamente confermata. In seguito ad una emorragia cerebrale causata da un ictus, infatti, il generale si trovava ricoverato presso l’ospedale Val de Grace di Parigi dallo scorso 5 aprile. A destare ora i sospetti sulla veridicità della notizia della sua morte, il fatto che solo nel pomeriggio odierno si era parlato di un suo “leggero miglioramento” sebbene il quadro generale restasse comunque molto critico. A quanto pare, però, non ce l’avrebbe fatta.
LE NOTIZIE CONTRASTANTI SUL SUO STATO
La stessa fonte che solo poche ore prima aveva annunciato un miglioramento, seppur lieve, delle condizioni di salute del generale libico Khalifa Haftar, aveva spiegato che “non è ancora fuori pericolo”, confermando che dopo essere stato colto da un ictus aveva perso conoscenza. Per giorni, dunque, si erano rincorse notizie contrastanti sulle reali condizioni del comandante dell’Esercito nazionale libico. E così, se alcuni siti locali avevano parlato di un repentino peggioramento, a smentire la notizia era state fonti vicine allo stesso generale, le quali avevano addirittura negato che Haftar fosse stato colto da malore, tacciando le voci diffuse dagli “islamisti”. Oggi, però, è giunta la notizia della morte del generale libico la quale, come aveva anticipato ieri in una intervista Arturo Varvelli, responsabile per il Medio Oriente e il Nord Africa dell’Ispi, potrebbe rappresentare una rottura dello “stallo” e un “rimescolamento delle dinamiche interne e internazionali”.