Introdurre la sharia, la legge islamica, posti separati sugli autobus, velo per tutte le donne. Sono i punti cardine del Partito Islamico che si candida alle prossime elezioni amministrative belghe. Curioso che la legge belga permetta un partito del genere in un paese che è risultato base di feroci nuclei criminali e terroristi islamici, come i fatti di Parigi hanno dimostrato, e dove gli islamici di Bruxelles vivono in una sorta di quartiere ghetto da loro dominato e si sono spesso schierati a sostegno di queste persone. E’ la democrazia, a quanto pare. O almeno una visione distorta della democrazia in quanto un partito del genere, analogamente a quanto succede in Italia con il partito fascista o in Germania con quello nazista, a rigor di logica non dovrebbe poter essere ammesso. Ma non sarebbe il primo caso. Il Denk, partito islamico olandese, alle ultime elezioni nazionali ha ottenuto ben il 2,1% dei voti portando in parlamento tre deputati. Anche in Finlandia esiste una formazione analoga, mentre in Bosnia la cosa è alquanto logica essendo una nazione a maggioranza musulmana. Il Denke olandese si presenta come partito antirazzista, ma è meglio guardare al loro programma per capire di cosa si tratta. Ad esempio l’istituzione di una Polizia del razzismo che cataloghi e denunci qualsivoglia dichiarazione contro l’islam. E in Italia?
IL TENTATIVO IN ITALIA
Piccole formazioni islamiche locali si sono già presentate ad elezioni amministrative, ma ultimamente, secondo quanto riporta il quotidiano Secolo d’Italia, si starebbe cercando di dar vita a una formazione di livello nazionale. Sarebbero i responsabili della moschea di Catania a pensare a una iniziativa del genere, una formazione politica disposta ad allearsi con il Pd che ha già presentato in lista in passato cittadini musulmani. Esattamente il partito che spinge per la concessione della cittadinanza a tutti gli immigrati, la stragrande maggioranza dei quali ovviamente islamici. I voti non mancherebbero. C’è chi scrive che l’idea di partiti islamici non sia sbagliata, ma anzi esempi di volontà di integrarsi nelle società occidentali attraverso la formula della politica. Sbagliato. Il passo autentico da fare è l’inclusione, cioè la partecipazione di appartenenti a culture e religioni diverse nelle forme politiche esistenti. Se in Italia nascesse il Partito cattolico sarebbe un ghetto che si taglia fuori da ogni tentativo di dialogo per imporre la propria visione sugli altri. Il fallimento di Partiti di ispirazione fondamentalista come il Partito della famiglia dimostra che per fortuna nel nostro paese certi tentativi falliscono, ma con gli islamici è un altro discorso. Anche perché i cattolici non fanno terrorismo.