Occhio per occhio, dente per dente: in America non si sfugge alla legge del taglione se si uccide un giudice in persona. E infatti i giudici gliel’hanno fatta pagare a Walter Leroy Moody Jr. l’uomo più anziano mai giustiziato in America, a 83 anni, rifiutando ogni grazia nonostante l’età. In realtà l’uomo era responsabile anche di omicidi e di attentati contro la minoranza afroamericana, ma, come si legge nella sentenza, la pena di morte gli è stata inflitta unicamente per aver ucciso un giudice. I due casi furono infatti tenuti separati. Il suo caso, ai tempi, fece scalpore tanto che alcuni dei massimi protagonisti dell’attuale vita politica e giudiziaria americana ne furono interessati ad esempio il futuro direttore dell’Fbi Louis French, Robert Mueller, che recentemente si è occupato delle presunte interferenze russe nelle elezioni del 2016. Testimoniando ancora nei giorni scorsi, il figlio del giudice ucciso ha sottolineato come Moody non si fosse mai pentito del suo gesto e che fosse da considerare uno psicopatico perché privo di alcun interesse per il prossimo. Dunque da eliminare, secondo la logica americana. L’uomo però si è sempre dichiarato innocente. La cosa curiosa di tutta la faccenda è che il giudice ucciso era contrario alla pena capitale (Agg. Paolo Vites)



GIUSTIZIATO IL DETENUTO PIU’ ANZIANO D’AMERICA

Un uomo è stato giustiziato con la pena di morte in Alabama. Nulla di così sensazionale da quelle parti del mondo, se non fosse che il malcapitato aveva 83 anni, ed è il più anziano detenuto di sempre a subire l’iniezione letale. Walter Leroy Moody Jr., così si chiamava il criminale, è stato condannato alla pena di morte diversi anni fa, per avere ammazzato un giudice federale nel 1989, in un periodo in cui le azioni terroristiche erano all’ordine del giorno nel sud degli Stati Uniti. L’assassino è stato sottoposto ad iniezione letale nella prigione di Altmore, ed è il più anziano messo a morte da quando le esecuzioni sono riprese negli anni ’70. Nessuna parola da parte del detenuto, che non ha voluto rilasciare la classica dichiarazione finale pre-morte, nemmeno alla domanda del funzionario prima di subire l’iniezione.



I FATTI DEL 1989

Come anticipato, nel 1989 Moody uccise un giudice, precisamente Robert Vance dell’Alabama, inviandogli quattro pacchi bomba. Nella stessa occasione ammazzò anche un attivista nero per i diritti civili, Robert Robinson. Walter tentò di assassinare anche un’altra persona, spedendo due bombe, fra cui una all’Associazione nazionale per l’avanzamento delle persone di colore in Florida, ma fortunatamente i pacchi sospetti vennero intercettati prima che potessero esplodere. I motivi di tali gesti vanno ricercati nel rancore che lo stesso Moody provava nei confronti del sistema legale: aveva studiato legge, ma non era mai riuscito a esercitare la professione di avvocato perché nel 1972 venne condannato per possesso di bomba, e il tribunale si rifiutò di rovesciare la condanna.

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