I segnali di un possibile quanto imminente dialogo tra le due superpotenze, Usa e Russia, è diventato sempre più vicino alla realtà dopo le rivelazioni fatte dal ministro degli esteri russo, Lavrov e relative ad una presunta telefonata che ci sarebbe stata nelle passate settimane tra il presidente americano Trump e Putin. In attesa di conoscere quali saranno le modalità di questo incontro nel quale si è parlato durante la telefonata (si sarebbe trattato di un invito da parte di Donald alla Casa Bianca), resta ancora del tutto aperta la questione relativa alla sanzione, motivo di evidenti tensioni tra i due Paesi. Si fa riferimento alle sanzioni approvate dagli Stati Uniti contro la Russia per le interferenze di Mosca nell’ambito delle elezioni presidenziali americane del novembre 2016. In ultimo, il caso Skripal che ha aumentato gli attriti soprattutto dopo la decisione, alla quale hanno aderito anche diversi paesi dell’Europa, di cacciare i diplomatici russi dalle proprie sedi. Strascichi, questi, che non sono ancora stati del tutto archiviati al punto che, sempre nella giornata di oggi, come riporta Il Sole 24 ore, sempre il ministro Lavrov ha fatto sapere del rischio di interruzione dei collegamenti aerei tra la Russia e gli Stati Uniti a causa di problemi riscontrati dagli equipaggi russi in riferimento all’ottenimento dei visti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



DONALD “FESTINI E PROSTITUTE? UNA SCIOCCHEZZA”

Secondo gli ormai divenuti “famosi” memo di James Comey – pubblicati in larga parte nel libro-verità dell’ex capo del Fbi e consegnati al dipartimento di Giustizia al Congresso Usa. Le conversioni da cui sono tratti questi appunti riguardano il periodo pre-licenziamento di Comey, circa attorno al maggio 2017: dopo lo “scandalo” emerso sui festini e le prostitute di cui Trump e Putin avrebbero parlato, l’inquilino della Casa Bianca ha fatto sapere che si tratta di un’assoluta falsità. In realtà, gli stessi memo di Comey annotano un commento di Trump proprio in un dialogo con l’ex direttore Fbi che confermano, «la storia delle prostitute è una sciocchezza». Il portavoce del Cremlino, in terza battuta, arriva a smentire quanto detto dal presidente russo con un’altra nota, «Se illibro dice così, almeno questa parte non è vera, il presidente Putin non avrebbe potuto dire e non ha detto questo al presidente Trump», spiega Dmitri Peskov. Il mistero rimane e l’ombra del Russia-Gate sullo sfondo dello storico invito di Trump al rivale Putin resta piuttosto in vista negli States, al netto delle possibili conseguenze positive che un ritorno al dialogo tra Usa e Russia potrebbe comportare per l’intero equilibrio ed ordine mondiale. (agg. di Niccolò Magnani)



COMEY, “TRA DI LORO PARLANO DI PROSTITUTE”

La notizia che rimbalza dalla Russia attraverso un’agenzia di stampa ha già messo in fibrillazione le diplomazie mondiale e, anche se non vi sono ancora conferme ufficiali sulla data, pare che presto Donald Trump e Vladimir Putin potrebbero stringersi presto la mano nella Sala Ovale della Casa Bianca. Le parole pronunciate da Sergej Lavrov, Ministro degli Esteri russo e fedelissimo dello “zar” lasciano intendere che si potrebbe andare verso una fase di disgelo e che la (complessa) macchina organizzativa per questo genere di eventi è partita. Tuttavia, a rovinare il clima di ritrovata sintonia tra i due più influenti leader mondiali ci ha pensato ancora una volta l’ex numero uno dell’FBI, James Comey, oramai uno dei principali accusatori di The Donald: la stampa statunitense infatti ha di recente reso noti alcuni appunti dell’ex direttore dell’agenzia governativa che sono stati consegnati al Congresso americano e, in uno di questi, Comey racconta di un episodio (non confermato al momento) in cui, durante una telefonata, Putin si sarebbe vantato col miliardario originario di New York di avere in Russia “le prostitute più belle del mondo” e trovando in Trump una facile sponda per la sua battuta dal gusto sessista. I fatti, inoltre, risalirebbero a prima del 9 maggio 2017, quando Comey fu silurato dall’FBI anche se non è la prima volta che riferisce di battute dal dubbio gusto pronunciate dal Presidente degli Stati Uniti, o dai suoi interlocutori, nel corso di dialoghi privati. (agg. R. G. Flore)



SEGNALE DI DISGELO USA-RUSSIA?

Il gelo che si era creato tra gli Stati Uniti di Trump e la Russia di Putin potrebbe presto sciogliersi in seguito ad un incontro tra i due leader. E’ quanto emerge oggi secondo l’indiscrezione pubblicata dall’agenzia Ria Novosti e ripresa dal Sole 24 ore, che parla di una telefonata svelata dal ministro degli Esteri russo, Lavrov, intercorsa proprio tra Trump e Putin nelle passate settimane. A quanto pare, il presidente Usa avrebbe invitato Putin a Washington e quest’ultimo avrebbe accettato al punto da essere “pronto a incontrare Trump”, secondo Lavrov. Lo stesso si è detto contento di vedere il presidente russo alla Casa Bianca in attesa di ulteriori dettagli su tempistiche e modalità dell’invito. Se ciò dovesse trovare conferma da parte dei diretti interessati, questo significherebbe realmente l’inizio del dialogo dopo le ultime due vicende recenti che avevano contribuito a rendere molto instabili i rapporti tra Usa e Russia. Nello specifico il riferimento è alle tensioni legate al caso Skripal, l’ex spia russa avvelenata nel Regno Unito e al recente attacco in Siria dello scorso 7 aprile.

POSSIBILE INCONTRO FRA TRUMP E PUTIN

Le ultime indiscrezioni sembrerebbero confermare l’intento reciproco, da parte di Trump e di Putin di incontrarsi, in vista di un confronto che potrebbe essere addirittura doppio. Questo perché non è esclusa una eventuale “visita reciproca” tra Mosca e Washington”. Un tassello importante che va ad escludere anche una possibile escalation militare tra i due Paesi, come confermato anche da Lavrov: “Putin e Trump non consentiranno mai un confronto armato tra Russia e Stati Uniti”. Posizione ribadita anche in occasione dei recenti bombardamenti in Siria. E’ lo stesso ministro degli esteri russo a spiegare come Mosca abbia indicato le cosiddette “linee rosse” da non superare, limiti rispettati pienamente dagli Stati Uniti. Al tempo stesso però, l’eventuale incontro fra il presidente Usa e il suo corrispettivo russo non significherebbe un tentativo di mediazione con il leader nordcoreano Kim Jong-un. Nonostante questo evidente segnale di distensione tra le due potenze, restano ancora numerosi i motivi di tensione a partire dalle sanzioni che gli Usa hanno approvato contro la Russia in riferimento alle interferenze di Mosca nelle elezioni presidenziali americane del 2016. Anche il caso Skripal aveva portato all’espulsione di oltre 100 diplomatici russi da parte di Usa e diversi paesi europei.