Un grande passo verso gli Stati Uniti e i nemici storici, e soprattutto, verso la pace. Si può leggere in quest’ottica il messaggio alla nazione proferito dal leader della Corea del Nord, Kim Jung-on, nella giornata di ieri. In sostanza, il dittatore ha spiegato di voler porre fine ai test missilistici e nucleari, concentrandosi invece sullo sviluppo economico. Ovviamente soddisfatto Donald Trump, un po’ meno il Giappone, ancora molto scettico, ma la strada intrapresa è quella giusta. E nel frattempo sale altissima l’attesa per l’incontro fra le due Coree. Come ricorda IlSole24Ore, si terrà il 27 aprile, la prossima settimana, e i due leader Moon Jae-in e Kim Jong-un, si incontreranno sul confine più militarizzato al mondo, con circa 2mila giornalisti attesi da ogni dove. A fare da scenario a questo storico vis-a-vis sarà la Peace House di Panmunjom, e il luogo del ritrovo non poteva che essere più azzeccato. In poche settimane si è quindi passati da un clima quasi da Guerra Fredda, con Corea del Nord e USA pronti a schiacciare i “bottoni” per armare le rispettive testate nucleari, ad un’atmosfera ben più serena e distesa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SCETTICISMO IN GIAPPONE

Non ci sono soltanto i cosiddetti “falchi” dell’amministrazione Usa a dimostrarsi scettici rispetto alla dichiarazione con cui Kim Jong-un ha annunciato la fine dei test missilistici e nucleari della Corea del Nord. Perfino un alleato storico degli Stati Uniti come il Giappone non crede alla buona fede del dittatore di Pyongyang e decide di esporsi come voce fuori dal coro di soddisfazione levatosi dalle cancellerie di mezzo mondo dopo l’annuncio di Kim. Non è un caso che il ministro della Difesa giapponese Onodera, come riporta Rai News, abbia definito “insufficiente” l’annuncio della Corea del Nord. Onodera da Washington, dove si trova in visita per un colloquio con l’omologo USA Mattis, ha sottolineato come nella dichiarazione di Pyongyang non vi sia alcun riferimento agli esperimenti dei missili a corto e medio raggio, ribadendo che non è ancora arrivato il momento di allentare la pressione sul regime. Un atteggiamento comprensibile per un Paese come il Giappone, che solo qualche mese fa si è visto sorvolare – ad esempio sull’isola di Hokkaido – dai missili di Kim. (agg. di Dario D’Angelo)



CINA, “SVOLTA PER PACE DURATURA”

Molti osservatori la definiscono già una svolta storica: la Corea del Nord ha annunciato la chiusura della fase dei test nucleari e missilistici che negli ultimi mesi avevano provocato tensioni con gli Stati Uniti. Di fatto Pyongyang sta per avviare una nuova fase. In questi mesi abbiamo assistito a diverse provocazioni da parte del regime nordcoreano, ora l’annuncio di Kim Jong-un non può che essere accolto positivamente dalla Casa Bianca. Il governo cinese ha accolto favorevolmente la notizia, esprimendo la convinzione che questa svolta contribuirà ad abbassare le tensioni e auspicando che la Corea del Nord possa fare progressi anche sul fronte dello sviluppo economico «per una pace duratura». «La Cina crede che la decisione della Corea del Nord di interrompere i test nucleari e concentrarsi sullo sviluppo dell’economia e sul miglioramento delle condizioni di vita del suo popolo aiuterà a migliorare la situazione nella Penisola coreana e a promuovere il processo di denuclearizzazione e i tentativi di trovare una soluzione politica», ha dichiarato Lu Kang, portavoce del ministero degli Esteri cinese. (agg. di Silvana Palazzo)



LINEA TELEFONICA DIRETTA CON SEUL

Sembrano lontane le tensioni dei mesi scorsi sull’asse Usa-Corea del Nord. L’annuncio di Kim Jong-un, che ha confermato la volontà di dare il via ad un processo di denuclearizzazione (che si tradurrà anche nell’immediato stop ai test missilistici), è la prova che la strategia diplomatica a stelle e strisce è andata a buon fine. Ma che i rapporti siano destinati a distendersi lo si evince anche dalle relazioni sempre più proficue tra le due Coree. Non può che essere letta positivamente la possibilità che a breve venga stipulato un vero e proprio trattato di pace che sostituisca l’attuale tregua. Inoltre, come riferisce La Repubblica, nella giornata di ieri sulle scrivanie di Kim Jong-un e dell’omologo sudcoreano Moon Jae-in è stata installata la prima linea telefonica diretta, che consentirà ai due di sentirsi prima dell’atteso summit. (agg. di Dario D’Angelo)

I “FALCHI” USA SCETTICI SU KIM

Può essere letta come una vittoria in politica estera di Donald Trump l’annuncio di stop ai test missilistici dato nelle scorse ore da Kim Jong-un? Per il presidente Usa non ci sono dubbi: l’arretramento del dittatore della Corea del Nord sul nucleare rappresenta un successo della strategia americana rispetto ad un dossier che fino a pochi mesi fa sembrava destinato ad una escalation difficile da invertire. Certo anche in America ci sono i cosiddetti “falchi” dell’amministrazione che non perdono occasione per sottolineare come Kim abbia presentato in patria il suo annuncio come un successo nordcoreano e cioè come la prova del fatto che il Paese può sedersi al tavolo delle potenze mondiali e trattare da pari a pari:”Dichiaro solennemente che abbiamo realizzato un credibile processo di armamento nucleare”, ha dichiarato il dittatore alla riunione del comitato centrale del Partito comunista nordcoreano. Eppure la frase che salta subito alla vista degli osservatori di mezzo mondo è quella in cui Kim descrive questa decisione come “una parte degli importanti passi del mondo per il disarmo nucleare, a cui la nostra Repubblica si unirà”. Non a caso su Twitter Donald Trump ha esultato:”Grande notizia per la Nord Corea e per il mondo. Grande passo in avanti! Non vedo l’ora che arrivi il summit”. (agg. di Dario D’Angelo)

TRUMP ESULTA SU TWITTER

I messaggi di pace sono sempre ben accetti, e va in tale direzione la dichiarazione alla nazione di Kim Jong-un, dittatore nordcoreano, che ha recentemente esternato la volontà di stoppare i test missilistici nucleari del proprio paese. Festeggiano i nemici storici di Kim, a cominciare da Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, che ha affidato la propria reazione alla notizia, come da copione, a Twitter: «Una grande notizia per il mondo intero – scrive sul social l’uomo più potente al mondo – grandi progressi! Non vedo l’ora di partecipare al nostro summit». Ed ora tutti attendono proprio il vis-a-vis fra i due leader, che potrebbe tenersi su una portaerei, oppure, al confine fra le due Coree, o in uno stato del Vecchio Continente. Il summit dovrebbe avvenire a breve, forse già prima dell’estate, e con grande probabilità sancirà la pace definitiva fra le due nazioni. Esultano ovviamente anche i vicini di casa della Corea del Sud, felici per la denuclearizzazione di un paese che le sta accanto. Nei prossimi giorni dovrebbero sentirsi i due leader, Kim e Moon Jae-in, per poi vedersi pubblicamente. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

“STOP AI TEST NUCLEARI”

Fa un importante passo indietro il dittatore coreano, Kim Jong-Un. Il leader della Corea del Nord è uscito allo scoperto nelle scorse ore, e a sorpresa, ha annunciato la fine dei test nucleari. Parlando alla propria nazione ha infatti ammesso: «Siamo in una nuova fase della storia, non c’è più bisogno di test nucleari o di test missilistici – ha aggiunto – e chiuderemo anche il sito nucleare nel nord del Paese». La decisione è arrivata dopo una riunione plenaria del comitato centrale del Partito dei Lavoratori della Corea, al termine della quale si è decisa di concentrare gli sforzi più sulla crescita economica piuttosto che su quella militare. Una vera e propria svolta per la Corea del Nord, che negli ultimi ha fatto dei test nucleari e della dimostrazione della propria potenza di fuoco, un vero e proprio must, come del resto è accaduto spesso e volentieri nei paesi comunisti negli anni addietro, durante la Guerra Fredda.

UNA SVOLTA STORICA

Se veramente Kim Jong-un metterà in pratica quanto annunciato al comitato centrale del Partito dei Lavoratori, si distenderanno in maniera importante i rapporti internazionali fra oriente e occidente, in particolare, fra la stessa Corea del Nord e gli Stati Uniti. A beneficiarne saranno anche la vicina Corea del Sud e il Giappone, altri due storici nemici del dittatore di cui sopra. «Ora – ha aggiunto Kim, come riportato dall’agenzia di stato nordcoreana Kcna bisogna cogliere l’opportunità storica di un riavvicinamento con gli altri Paesi e di un pieno riconoscimento della Corea del Nord da parte della comunità internazionale, concentrandosi sulla ripresa economica. La speranza è quella che presto possano essere gradualmente ritirate le sanzioni». Attenzione però a non esultare troppo presto, del resto, sono terminati i test nucleari, ma tutti gli armamenti costruiti in passato, compresi quelli nucleari, ci sono e continuano ad esserci: solo col tempo si capiranno i reali effetti di questa nuova presa di posizione.