Una sorpresa, ma non troppo: l’elezione di Andrea Nahles alla guida dell’SPD per succedere a Martin Schulz rappresenta una novità per i socialdemocratici tedeschi anche se, come fanno notare oggi molti quotidiani, si tratta pur sempre del quinto partito (tra i primi cinque) ad avere una leader in rosa. Insomma, una Germania a trazione tutta femminile anche se la 47enne originaria di Mendig (Renania) è tutt’altro che una epigona della Merkel, sia dal punto di vista politico che della figura pubblica: pur nella tipica rigidità teutonica, è molto più estroversa della Cancelliera della CDU, fa ricorso spesso a espressioni che diventano dei tormentoni e ha qualcosa di “fanciullesco”, come è stato detto dalla stampa locale, nell’esprimersi e ironizzare sugli avversari. Inoltre, mentre la notizia della sua elezione sta facendo il giro del mondo, forse è stato poco sottolineato il fatto che la sua principale competitor all’interno del Partito Socialdemocratico tedesco, in piena crisi negli ultimi anni, era un’altra donna, Simone Lange: infatti, la vittoria della Nahles è stata netta ma non schiacciante come si immaginava alla vigilia della consultazione interna alla SPD (66,35%) dato che proprio la più giovane Lange (41enne originari di Rudolstadt) ha ottenuto un lusinghiero 27,6% a dispetto di quanto poco era accreditata dai vari commentatori. (agg. R. G. Flore)
ECCO PERCHE’ NON E’ LA NUOVA MERKEL
È donna, non è più giovanissima e si trova a capo di uno dei due partiti storici in Germania: vista di primo acchito Andrea Nahles ha tutte le carte in regole per “ereditare” il ruolo che è stato e che è ancora di Angela Merkel alla guida dei tedeschi e dell’Europa. Bene, ma qui finiscono le somiglianze tra le due donne più importanti di Germania: la neopresidente Spd non è la Merkel e non lo sarà mai per un motivo molto semplice, sono agli opposti estremi politici, caratteriali e “ideologici” con la Nahles tutta attenta proprio a non replicare il “personaggio” Merkel e decisa a cambiar rotta. La leader socialdemocratica innanzitutto è molto più eccentrica della presidente di Cdu-Csu, dalle canzoni al Bundestag durante un suo intervento nel 2013 (si mise a cantare Pippi Calzelunghe per sottolineare le “fiabe” che la Cancelliera stava raccontando ai tedeschi, ndr) fino al ruolo di abilissima negoziatrice, qualità che la Merkel paradossalmente ha perso negli anni. Su un punto però potrebbe trovare un via “simile”: la Cancelliera ha saputo ereditare la difficilissima carica di Khol alla guida del suo partito riportandolo in auge e tenendolo alla guida del Paese per bene 4 mandati consecutivi; Andrea Nahles inizia dallo stesso punto (anni, con uno Schulz che vale un quinto di Kohl politicamente parlando, ndr) di caduta in basso e crisi della Spd. Sarà in grado di risolverla nel difficile ruolo che le è stato assegnato dai delegati? Nel suo discorso per conquistare il ruolo di leader, spiega il Sole 24 ore, «Nahles ha assicurato i suoi sostenitori che riuscirà a rilanciare il partito dentro la GroKo, quando invece l’ala giovane degli Jusos è convinta che la rinascita sarebbe stata più facile dai banchi dell’opposizione, occupati ora dall’ingombrante Alternative für Deutschland». La sfida è lanciata ma non dite che è la “nuova” Merkel.. (agg. di Niccolò Magnani)
LA PRIMA DONNA ALLA GUIDA DELLA SPD
Rivoluzione in Germania dove ieri è stata eletta Andrea Nahles, prima presidente donna della Spd dopo 155 anni di storia. La percentuale con cui è stata scelta ha deluso in parte le aspettative, essendo più basse del previsto, ovvero pari al 66%. Secondo le previsioni degli analisti, infatti, almeno tre quarti degli oltre seicento delegati tedeschi avrebbero votato per lei. Grande la soddisfazione della Nahles che, come spiega Rai News, nel suo primo discorso da leader del partito socialdemocratico ha commentato a caldo: “Sono entrata nell’Spd 30 anni fa. Sono stata la prima della mia famiglia, cattolica, figlia di lavoratori, di provincia”. Presentandosi ai delegati ha quindi aggiunto: “Molte donne conoscono questo soffitto di cristallo con il quale si scontrano. Oggi, a questo Congresso, si infrange il tetto di cristallo nell’Spd e resterà aperto”. Il riferimento è stato alle difficoltà per il gentil sesso di ricoprire importanti cariche di potere. L’impegno dimostrato dal nuovo presidente della Spd, la prima donna alla guida dopo oltre un secolo e mezzo, è tanto e sin dalla sua elezione ha voluto ricordare come “si può rinnovare un partito anche dal governo e lo dimostrerò a partire da domani”.
I PROGRAMMI DI ANDREA NAHLES
Andrea Nahles, oggi alla guida del Partito socialdemocratico in Germania, è ex ministro del Lavoro del precedente esecutivo di Grande coalizione. Madre single, ha 47 anni. Nonostante la partecipazione al governo Merkel, la neopresidente ha tenuto un appassionato discorso in cui ha promesso un totale “rinnovamento” della Spd. A non essere del tutto certa delle promesse fatte è stata invece la sua rivale, Simone Lange, che ha messo il dubbio “che si possa rinnovare il partito essendo presidente e allo stesso tempo capogruppo” della Spd, quindi “alla ricerca quotidiana di compromessi” con i rivali della Cdu/Csu. Sono numerosi i programmi in agenda già segnalati dalla Nahles, tra cui la sfida della rivoluzione digitale, al fine di creare “una società più digitalizzata”, cercando al tempo stesso di superare il problema “delle aziende che portano i soldi nei paradisi fiscali”. In riferimento all’Europa, ha spiegato di voler applicare i punti del Contratto di coalizione.