Un discorso che ha ottenuto molti applausi e pochissime critiche quello appena concluso da Emmanuel Macron al Congresso degli Stati Uniti dopo il vertice con Donald Trump avvenuto ieri in piena sintonia e interesse (tranne che sull’accordo Iran, dove la distanza rimane): torna sul luogo che fu di Charles De Gaulle nell’ultimo grande discorso di un Capo di Stato francese (era oggi il 58esimo anniversario esatto da Capitol Hill). «Tra Stati Uniti e Francia c’è un legame profondo, fatto di comuni ideali e valori, ma anche una relazione di amicizia. Non solo abbiamo gli stessi ideali ma c’è sempre stato un legame tra di noi», ha fatto notare Macron dopo che in molti gli hanno sottolineato la profonda relazione con Trump in questi tre giorni a Washington. «Quando Voltaire e Benjamin Franklin si incontrarono a Parigi, si strinsero le mani e si baciarono sulle guance. Questo può ricordare qualcosa», commenta sugli applausi scroscianti dei deputati Usa. La strada proposta da Macron per provare a recuperare consenso in patria e in Europa dopo gli ultimi passaggi a vuoto, è quella del multilateralismo: « L’unica opzione e’ rafforzare la nostra cooperazione. Possiamo costruire un nuovo ordine globale con un nuovo multilateralismo. Questo non metterà in ombra le nostre identità nazionali», conclude Macron, «e’ esattamente il contrario. La deregulation di massa e il nazionalismo estremo non sono la risposta alle sfide del globalismo». (agg. di Niccolò Magnani)
TRUMP FA IL GIOCO DELL’ARABIA SAUDITA
Dietro all’intenzione di Donald Trump di annullare l’accordo sul nucleare con l’Iran, si celano gli interessi e le pressioni del grande alleato mediorientale di Washington, l’Arabia Saudita, preoccupata dell’avanzata iraniana nella regione. Il presidente americano nel suo incontro con il collega francese Macron ha detto chiaramente che è suo scopo fermare questa avanzata per impedire a Teheran di arrivare al Mediterraneo. Dal canto suo la Francia appare chiaramente impegnata nel tentativo di prendere il posto del Regno Unito dopo l’uscita dalla comunità europea, e questo spiega l’attivismo del presidente francese impegnatissimo ad assumere la leadership internazionale dell’Unione europea. Parlando invece di gossip, nessuno ha potuto fare a meno di notare come ancora una volta Melania, moglie di Trump, si è rifiutata di prendere la mano del marito durante il saluto pubblico delle due coppie davanti alla Casa Bianca. Alla fine però lascia la sua mano in quella del marito per evitare spettegolezzi ulteriori su una coppia che sembra profondamente in crisi dopo i recenti scandali sessuali che hanno coinvolto il marito (Agg. Paolo Vites)
FERMARE L’AVANZATA DELL’IRAN
Macron e Trump, passi in avanti importanti sul nuovo accordo per il nucleare iraniano. I presidenti di Francia e Usa dialogano per tentare di uscire dall’impasse, con il tycoon che ha attaccato duramente l’intesa firmata nel 2015 dal suo predecessore Obama, definendola “un disastro”. Nel corso degli ultimi tempi si è riaccesa la polemica, con la netta risposta di Teheran, ma Macron è al lavoro per ammorbidire la posizione del numero uno americano. “L’intesa è importante”, il commento del presidente transalpino, che ha definito il colloquio con Trump molto diretto e fruttuoso. Nelle ultime ore però l’Iran ha avvertito: “Se gli Stati Uniti dovessero agire incautamente” decidendo di annullare l’accordo, l’Iran si sfilerà, riporta Il Giornale. Il regime è stato chiaro: “L’intesa non si tocca”, sottolineando la volontà di non accettare alcuna modifica. (Agg. Massimo Balsamo)
“PRONTA NUOVA INTESA SUL NUCLEARE”
Un incontro con un solo scontro, anche se forte: la missione di Macron in Usa ha visto rinsaldare i rapporti con il presidente Trump, che congedandolo ha detto del collega francese «è un peccato che non siamo solo noi due a negoziare per il resto del mondo». E ha strappato una mezza “intesa” su un nuovo accordo per il nucleare per i prossimi mesi: «potremo almeno avere un accordo tra di noi molto presto. Quello che vogliamo fare è contenere l’Iran e la sua presenza nella regione», ha spiegato Trump a Macron, confermando che vi sono speranze che si possano rinnovare gli accordi sul nucleare con Damasco. Per Macron non si può nascondere che Parigi e la Casa Bianca «hanno vedute diverse su questo accordo, ma siamo aperti ad una nuova negoziazione per una nuova intesa», spiega l’inquilino dell’Eliseo. Anche il fronte siriano, secondo Trump, è fortemente legato alla posizione sull’Iran: «ce ne andremo presto dalla Siria, vorrei tanto uscirne e riportare a casa i nostri incredibili soldati. Abbiamo discusso», spiega ancora Trump a Emmanuel Macron, «e non vogliamo dare all’Iran uno sbocco sul Mediterraneo». (agg. di Niccolò Magnani)
TRUMP, “ACCORDO SUL NUCLEARE È DA MATTI”
Donald Trump non usa mezzi termini per criticare l’accordo sul nucleare siglato dagli Usa con l’Iran dal suo predecessore, Barack Obama, e neanche la presenza in visita ufficiale alla Casa Bianca del presidente francese, Emmanuel Macron, lo dissuade dall’usare dei toni poco diplomatici, per usare un eufemismo:”E’ un disastro, un accordo terribile, che non avrebbe mai dovuto essere fatto. Se riavviano il loro programma avranno problemi più grandi che mai”, ha spiegato The Donald. Come riportato da TgCom24, il presidente Usa ha ammesso l’influenza sempre più grande che l’Iran è in grado di esercitare nella regione:”In ogni luogo in cui vai nel Medioriente c’è sempre dietro l’Iran. E’ sempre presente dove c’è un problema”. Dal canto suo Macron ha cercato di mediare, parlando di tema importante che “va visto nell’ambito di una questione più ampia che è la stabilità nella regione”. (agg. di Dario D’Angelo)
MACRON DA TRUMP, NUCLEARE IRAN SUL TAVOLO
Emmanuel Macron da Donald Trump: molti i temi che i presidenti di Francia e Usa affronteranno nel corso della visita a Washington del prima. In particolare, sottolinea l’Huffington Post, l’accordo sul nucleare iraniano. Nel 2015 è stato firmato un trattato, con Teheran che ha ridotto in maniera drastica le attività di arricchimento dell’uranio, consentendo controlli dei siti nucleari da parte dell’Aiea (Agenzia internazionale dell’energia atomica). Donald Trump, tre mesi fa, ha definito l’accordo come il “peggior accordo mai concluso dagli Stati Uniti d’America”, evidenziando lo scenario di un possibile ritiro del suo paese. Una decisione che porterebbe a nuove sanzione, soprattutto, all’interruzione del trattato. Il prossimo 12 maggio 2018 scadrà il termine ultimo per rinnovare la partecipazione americana e al momento non è giunta una decisione definitiva da parte dell’amministrazione statunitense, ma l’escalation dello scontro non porta buone notizie, con il tycoon che ha attaccato in diverse occasioni l’atteggiamento iraniano nello scacchiere mediorientale. (Agg. Massimo Balsamo)
DAI DAZI ALLA SIRIA
Macron da Trump, tre giorni americana per il presidente francese: si tratta della prima visita di Stato del mandato del tycoon e l’accoglienza è stata quella delle grandi occasioni. Emmanuel Macron, accompagnato dalla moglie Brigitte, è stato accolto alla base aere di Andrews con tappeto rosso, saluto militare e inno francese come sottolineato dall’Huffington Post: un summit durante il quale dovrà confermare la sua intesa con il presidente Usa, difendendo allo stesso tempo le sue posizioni sulle numerose questioni in ballo. Un asse strano ma che funziona: agli estremi opposti, i due leader di Francia e Usa dovranno trovare un accordo su numerosi dossier, forti dell’intesa in politica estera giunta dopo l’operazione comune in Siria. Una cooperazione che fa intendere che è possibile ristabilire la partnership storicamente forte tra Stati Uniti e Francia, come sottolineato da Il Giornale.
MACRON DA TRUMP
E sono numerose le questioni da affrontare per Emmanuel Macron e Donald Trump. Il presidente francese tenterà di mediare su Iran, dazi e clima, mentre il tycoon americano proverà a chiedere un impegno maggiore sul fronte militare con la Nato, oltre a mantenere alta la pressione con la Russia e l’impegno comune nella lotta al terrorismo. Donald Trump ha minacciato di uscite dall’accordo per il nucleare iraniano se non verrà rinforzato entro il 12 maggio 2018, Macron ha ribadito nel corso di una intervista a Fox News la sua posizione: “Voglio contenere l’influenza regionale, chiedo a Trump di non abbandonare l’intesa: non ci sono opzioni migliori”. Una settimana cruciale per la diplomazia mondiale: venerdì 27 aprile 2018 è attesa a Washington la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ribadirà la linea Macron, un accordo imperfetto è meglio di nessun accordo. E attenzione anche al dossier Siria: Macron si aspetta rassicurazioni da Trump sulla permanenza americana sino alla sconfitta dell’Isis.