Non è la prima volta che giovani studenti messicani finiscono uccisi da appartenenti alle bande criminali che controllano il mercato della droga. Nel 201 infatti gli appartenenti a un gruppo di studenti, ben 43, che cerca di sensibilizzare i cittadini sul drammatico problema venne rapito e i loro corpi trovati in una fossa comune. Questa volta però le autorità ritengono che uno dei tre giovani rapiti e poi uccisi in un barile di acido fosse parente di un membro di una banda rivale. Sono 330mila le persone che attualmente risultano disperse mentre il 90% dei crimini compiuti dai narro trafficanti rimane impunito. Il procuratore dello stato di Jalisco dove è avvenuto l’episodio ha detto che l’inchiesta va avanti: Daniel Diaz, 20 anni, Marco Avalos, 20 anni, e Javier Salomon Aceves Gastelum, 25 anni sembravano non avessero alcun legame con i narcotrafficanti della regione. Gli inquirenti ritengono invece che un parente delle vittime sia stato coinvolto in un cartello rivale del gruppo criminale dei Jalisco, una delle più potenti organizzazioni di trafficanti della zona, la stessa in cui lo scorso gennaio scomparvero tre italiani (Agg. Paolo Vites)



GUERRA FRA BANDE RIVALI

Il caso dei tre studenti universitari messicani torturati, uccisi e sciolti all’interno di barili, pur avendo solo un legame trasversale con i cartelli della droga (lo zio di uno degli uccisi, il che avrebbe provocato la terribile vendetta) ha scosso di nuovo il paese, in ginocchio a causa dei dilaganti episodi di violenza, spesso estremamente efferati. Il narcotraffico gioca ovviamente un ruolo fondamentale in episodi di questo tipo o anche simili, e anche tantissimi rapimenti sono legati al mondo della droga e alla cruenta guerra tra cartelli che dalla capitale, Città del Messico, si dipana per tutto il Paese con picchi nelle zone ai confini con gli Stati Uniti. E il numero enorme dei casi mette in luce come per la polizia il lavoro di investigazione sia improbo: in questo frangente si sospetta del Cartel Nueva Plaza, una banda rivale del Cartel Jalisco Nueva Generacion. (agg. di Fabio Belli)



TRE STUDENTI UCCISI

Una storia agghiacciante ci giunge dal Messico. Tre studenti universitari, scomparsi negli scorsi giorni, sono stati ritrovati cadaveri. Come sottolineato da Il Fatto Quotidiano, i tre sarebbero stati rapiti, quindi torturati, interrogati e poi ammazzati. Daniel Diaz e Marco Avalos, entrambi 20enni, e Salomon Aceves Gastelum, di anni 25, studenti di cinema dell’Audiovisual Media University, erano scomparsi dalla città di Guadalajara lo scorso 19 marzo, nello stato messicano di Jalisco. Arrestati due sospettati, mentre altri sei sono stati ricercati, e dovrebbero tutti far parte della Jalisco New Generation, una delle più importanti organizzazioni di narcotraffico della zona, la stessa tra l’altro dove il 31 gennaio scomparvero tre italiani.



SCIOLTI IN DEI BARILI

Raul Sanchez, il procuratore generale dello stato di Jalisco, ha ammesso che i tre ragazzi uccisi non avevano alcun legame con il mondo della droga, ma parte che un parente delle tre vittime, sia stato coinvolto in un cartello rivale dei Jalisco, e i tre ragazzi sarebbero quindi stati uccisi solo per vendetta. Pare che i tre, dopo essere stati rapiti, siano stati interrogati sotto tortura, e poi ammazzati sciogliendoli nell’acido. Durante il loro rapimento, il trio stava riprendendo la casa di una loro zia, collegata appunto ad un’organizzazione rivale. Appostati vi erano però i malviventi della New Generation, che hanno deciso di rapirli. I giovani sono stati quindi portati in un’abitazione di Guadalajara e dopo la loro uccisione sono stati immessi in dei barili di acido solforico, di modo che si potessero perdere tutte le tracce.