È davvero tutto pronto per l’incontro tra Kim Jong-un e Moon Jae-in. I presidenti della Corea del nord e di quella del sud sono pronti a vedersi per cercare di mettere la parola fine a tutto questo disagio legato al nucleare. Domani mattina il primo varcherà il confine direttamente a piedi, pronto ad incontrare il collega e a chiarire la questione in brevissimo tempo. Un incontro davvero storico perché è la prima volta che un leader della Corea del nord decide di oltrepassare la tanto fatidica linea rossa. La stretta di mano tra i due rappresenta il primo incontro dopo oltre dieci anni dei due paesi che finalmente sembrano pronti a parlare in maniera civile nonostante al momento siano ancora in guerra. Tutti ricordano come il primo passo verso un riavvicinamento era stato compiuto alle Olimpiadi invernali di PyeongChang dove addirittura le due Coree erano corse sotto un’unica maglia e la stessa bandiera. Questo però rappresenta un altro passo in avanti da non sottovalutare. (agg. di Matteo Fantozzi)



I RISCHI

Forse potrebbe essere chiarita l’improvvisa disponibilità ai colloqui di pace e della rinuncia ai test nucleare del dittatore nordcoreano Kim Jong-un. Oltre alle pressioni soprattutto cinesi, alle pesantissime sanzioni economiche che starebbero duramente colpendo il paese, ci sarebbe un problema “tecnico”. Secondo uno studio dell’università di scienze e tecnologia cinese, che segue i test nordcoreani dal 2006, l’intero sito utilizzato dal governo di Pyongyang sarebbe collassato e crollato. Il sito infatti è composto di una serie di gallerie utilizzate per far esplodere le bombe nucleari sottoterra, da cui le forti scosse di terremoto avvertite in coincidenza con le esplosioni. Il sito si trova in una località di montagna nel nord del paese al cui interno c’è un complesso sistema di tunnel. Ebbene, probabilmente dopo l’ultimo test, tale sistema di gallerie sarebbe imploso e collassato su se stesso, privando il paese della possibilità di fare nuovi test.



E’ stato lo scorso mese di settembre che si è tenuto l’ultimo test nucleare in questa zona, il più potente della storia nordcoreana, in seguito al quale si era sviluppato un fortissimo terremoto di magnitudo 6.3 e quindi un crollo verticale della struttura. Per ricostruire un sito del genere occorrerebbero anni e nel frattempo la Corea del Nord sarebbe impossibilitata a fare nuovi test. Da qui la decisione di Kim Jong-un sbandierata come voglia di pace e di sospendere i test nucleari. Certo rimangono i missili puntati verso Giappone, Corea del sud e Stati Uniti, ma il potenziale atomico nordcoreano risulterebbe adesso gravemente deficitario.



COREA DEL NORD, TEST NUCLEARI E MISSILI: ALLARME RADIAZIONI

Intanto domani lo storico incontro fra il leader nordcoreano e quello sudcoreano, il primo dai tempi della guerra del 1950 che si terrà sulla linea di demarcazione posta nel 1953 alla fine dei combattimenti, quando venne firmata la tregua. Adesso i due leader potrebbero gettare le basi per lo storico trattato di pace. L’inizio dei colloqui è previsto per le ore 10 e 30 locali, le 3 e 30 di notte in Italia. 

In attesa dello storico incontro, cosa resta dei sei anni di attività militare? Il bilancio è di sei test di bombe nucleari e 251 lanci di missili balistici dal 2003. Milena Gabanelli per il Corriere della Sera ha approfondito il tema dei rischi ambientali. Un test nucleare sotterraneo può provocare terremoti e liberare gas contaminati che poi possono essere trasportati dal vento. C’è quindi il problema della fuga di sostanze radioattive. Difficile quantificare le dimensioni dell’impatto di questa attività sull’ambiente, ma il consiglio è di «controllare la provenienza degli alimenti, soprattutto in scatola, evitando quelli che arrivano dal sud est asiatico».