Le accuse mosse alla società YouTube avrebbero spinto la 39enne Nasim Aghdam a compiere ieri il gesto estremo, con un assalto in piena regola nei confronti della sede di San Bruno, ferendo tre persone prima di togliersi la vita. A confermare la tesi secondo la quale la donna, YouTuber, fosse furiosa con YouTube, le parole del padre che, spiega Corriere.it, ad un giornale locale aveva spiegato come la stessa fosse sparita dallo scorso lunedì, interrompendo i contatti anche telefonici da due giorni prima della tragedia. “Era arrabbiata perché YouTube aveva sospeso tutto, li odiava”, ha dichiarato l’uomo ad un giornale locale. Quello avvenuto a San Bruno appare come un caso anomalo, a partire dal movente legato all’uso della tecnologia ma anche al fatto che a compiere una strage sia stata una donna. Nasim Aghdam, secondo ulteriori dati emersi nelle ultime ore sul suo conto, pare avesse una presenza “rilevante” su internet, grazie al suo sito web ed ai video che postava dal 2011 con il nickname di Nasm Wonderl. Il contenuto dei suoi filmati era molto vario, andava dalle ricette vegane alle parodie musicali fino ai commenti contro la violenza sugli animali e agli esercizi di bodybuilding. Era orgogliosa del fatto che tutti i suoi video fossero autoprodotti e spesso negli stessi era solita citare Hitler. Spesso però, gli stessi filmati venivano oscurati e la stessa YouTuber aveva contestato la scelta di YouTube, sottolineando come lo stesso trattamento non veniva riservato a personaggi del calibro di Miley Cyrus. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



“INGIUSTA LA CENSURA”

Arrivano nuovi aggiornamenti su chi è la donna che ieri, martedì 3 aprile 2018, ha assaltato la sede di Youtube a San Bruno con spari. Sono tre le persone ferite dopo l’attacco, con Nasim Najafi Aghdam che si è poi tolta la vita. Trentanovenne di origini iraniane, Nasim era molto attiva sui social network e postava quotidianamente decine di video e di immagini, sia in lingua farsi che in lingua turca che ancora in lingua inglese. Su YouTube ma non solo: utilizzava Instagram, Facebook, Telegram e anche il suo sito personale. Secondo quanto riferisce Sky News, il padre della donna ha dichiarato che “lei odiava YouTube, che secondo lei la discriminava e la censurava”. Ma non solo, sottolinea il genitore: “YouTube aveva cancellato tutti i suoi contenuti e lei era molto arrabbiata”. Come sottolinea La Repubblica, Nasim Najafi Aghdam era vegana e animalista: Google non ha ancora rilasciato commenti sulla vicenda. (Agg. Massimo Balsamo)



“AVEVANO SMESSO DI PAGARLA”

Nasim Aghdam, attivista vegana e animalista: è lei la donna che ha fatto fuoco nella sede YouTube di San Bruno, in California. Ha fatto fuoco nel campus del colosso della Silicon Valley ferendo tre persone, poi si è tolta la vita. Gli investigatori stanno scavando nel suo passato per provare a ricostruire il movente del suo terribile gesto. Pare che la 39enne fosse arrabbiata con l’azienda perché «aveva smesso di pagarla per i video che pubblicava sulla piattaforma». Lo ha dichiarato il padre Ismail in una intervista ad un giornale locale. Ha raccontato che la figlia era sparita da lunedì e che non rispondeva al telefono. L’ipotesi è che YouTube abbia sospeso i pagamenti o a causa di contenuti inappropriati dei video pubblicati dalla donna o a causa di un calo di follower, come prendono le nuove regole. La Nbc parla di un filmato censurato, mentre il New York Times di una rimozione di tutti i suoi canali. Probabilmente i filmati di Nasim Aghdam sono rientrati nel giro di vite del 20 febbraio: sono infatti esclusi dalla monetizzazione i canali con meno di 10.000 abbonati e meno di 4.000 ore di visualizzazione. Pubblicamente e sui social si sarebbe spesso lamentata della nuova censura di YouTube. «Non c’è libertà di parola nel mondo e verrai perseguitata per aver detto la verità», scriveva. (agg. di Silvana Palazzo)



CALIFORNIA, A SPARARE UNA DONNA

Una donna ha fatto irruzione nel quartiere generale di YouTube a San Bruno, in California, aprendo il fuoco. Pare che abbia sparato una ventina di colpi all’interno della mensa aziendale e che il suo obiettivo fosse il suo fidanzato. Ora i media americani riportato la notizia del suo possibile suicidio. Quattro persone comunque sono rimaste ferite nella sparatoria con la quale la donna ha seminato il panico: due versano in gravi condizioni. Alcuni testimoni, ascoltati dalla Nbc, hanno raccontato di aver udito almeno 20 colpi e di aver visto diverse persone a terra. Una persona, presente al momento dell’attacco, ha raccontato alla Cnn che la donna «ha fatto irruzione in mensa durante il pranzo e sembrava sparare contro una persona in particolare». Questa fonte, rimasta anonima, ha confermato che si tratterebbe di un attacco contro un ridotto numero di persone. Intanto Google, che è proprietaria di YouTube, ha riferito di essere «in coordinamento con le autorità». La Casa Bianca invece ha confermato che il presidente Donald Trump è stato informato dell’accaduto. Rita Katz, direttrice di SITE, società statunitense che monitora tutte le attività online delle organizzazioni jihadiste, ha notato che i canali Isis stanno riportato notizie, video e immagini della sparatoria a San Bruno, ma nessun gruppo ha reclamato l’attacco, che del resto per ora non sembra essere riconducibile al terrorismo. (agg. di Silvana Palazzo)

YOUTUBE, SPARI IN SEDE CALIFORNIA: ATTENTATORE È UNA DONNA?

Paura a San Bruno, in California, per una sparatoria nel quartier generale di YouTube. La polizia ha circondato la zona e ha bloccato la circolazione al traffico, mentre la gigantesca sede del colosso americano, non distante da San Francisco, è stata chiusa. Un impiegato dell’azienda, Vadim Lavrusik, ha scritto su Twitter di aver «sentito degli spari e di aver visto delle persone fuggire». Lo stesso si è barricato insieme ad un gruppo di colleghi in una delle stanze. I testimoni raccontato che lo sparatore, con il volto coperto, è una donna, ma non ci sono conferme ufficiali. Ci sono vari feriti: lo ha confermato il San Francisco General Hospital che ne ha ricoverati alcuni. I numerosi edifici che compongono la sede di YouTube sono stati “cinturati” dalla polizia. Qualcuno ha riferito di aver visto anche delle squadre della polizia antiterrorismo. Tutti gli impiegati che sono riusciti a fuggire sono stati costretti a uscire dagli uffici e a marciare con le mani in alto per evitare di essere scambiati dalla polizia per lo sparatore.

IMPIEGATI IN FUGA, CI SONO FERITI

Colpi d’arma da fuoco sono stati uditi nel quartiere generale di YouTube: impedito l’intervento sul posto di forze dell’ordine, che hanno isolato l’area, e ambulanze. Un altro impiegato presente in quel momento negli uffici del colosso dei video sul web, ha scritto su Twitter che stava partecipando ad una riunione quando hanno sentito un gran trambusto. «Il primo pensiero è stato un terremoto, tanto tremavano i pavimenti, poi abbiamo capito che invece c’erano delle persone in fuga», ha twittato Todd Sherman. Nei tweet successivi ha proseguito: «Ci siamo avvicinati all’uscita e c’era un sacco di gente e abbiamo sentito che c’era qualcuno fuori che stava sparando colpi d’arma da fuoco». Quando ha guardato di sotto, l’uomo ha visto «del sangue sul pavimento e sulle scale», di aver assistito all’arrivo della polizia «con i fucili imbracciati» e di aver indicato agli agenti da dove provenissero gli spari. Sui social stanno rimbalzando anche immagini che mostrano una fila di impiegati uscire dagli uffici sotto la protezione delle forze dell’ordine.



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