Se Benjamin Netanyahu, svelando il presunto “programma atomico segreto” di Teheran, aveva come obiettivo quello di avvalorare la tesi di Donald Trump, da sempre contrario all’accordo sul nucleare siglato dalla precedente amministrazione Usa a guida Obama, di certo non è riuscito nell’intento di convincere gli altri contraenti dell’accordo della bontà delle sue tesi. Basti pensare alla reazione del Regno Unito, dove la premier britannica Theresa May attraverso una nota vergata Downing Street, torna a difendere l’intesa definendola “vitale” e negando si ispiri ad un approccio “naif” della questione. D’altra parte l’ex sindaco di Londra e oggi capo del Foreign Office, Boris Johnson, fa notare come gli stessi sospetti israeliani evidenzino “l’importanza di mantenere in vigore le restrizioni imposte dall’accordo” per porre un freno alle “ambizioni nucleari di Teheran”. Accordo che secondo il titolare degli esteri “non si basa sulla fiducia rispetto alle intenzioni iraniane, ma su una dura verifica”. (agg. di Dario D’Angelo)



AIEA CONTRO NETANYAHU

Dopo l’Unione Europea e la Russia anche l’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) smonta le prove lanciate ieri sera da Israele contro l’Iran sul fronte allarme nucleare: in un lungo comunicato, viene citato un rapporto precedente del 2015 in cui non «vi era alcuna indicazione credibile di attività in Iran attinenti allo sviluppo di un ordigno nucleare dopo il 2009». A livello di comunità mondiale, Netanyahu viene visto come una possibile “pedina” in mano a Trump nei giorni caldi in cui si decide dell’accordo sul nucleare iraniano se sospenderlo e stracciarlo o se rinnovarlo. La Mogherini (responsabile della politica estera Ue) ha poi aggiunto in un’ultima nota di queste ore «se qualsiasi parte, se qualsiasi partito, ha informazioni sul non rispetto, di alcun tipo, può e dovrebbe rivolgersi e canalizzare questa informazione ai meccanismi propri, legittimi e riconosciuti, l’Aiea e la commissione congiunta». Il mistero si infittisce e restano forti dubbi sulle possibili manovre “segrete” di Teheran svelate da Israele: avrà ragione Netanyahu assieme a Trump o la replica piccata di Iran, Ue, Russia e Aiea? Il nodo resta aperto, mentre il governo di Rohani replica una seconda volta alle accuse del premier israeliano con un comunicato ancora più duro del portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Bahram Ghasemi: «Bibi è un bugiardo infame che non ha nulla da offrire oltre a menzogne e sconfitte». (agg. di Niccolò Magnani)



ISRAELE E USA: GUERRA A TEHERAN?

Sarebbero 55mila i documenti comprese fotografie che Israele ha in mano per accusare l’Iran di aver violato gli accordi sul nucleare e stare invece preparando armi nucleari. Tutti documenti da provare naturalmente, perché la tempistica delle accuse appare alquanto bizzarra. Dall’inizio della guerra in Siria, Israele infatti è impegnata a colpire senza soste, come dimostra l’attacco missilistico di un paio di giorni fa, le basi militare iraniane nel paese arabo, il cui scopo è impedire qualunque presenza di Tehran in Siria. C’è poi la volontà del presidente americano, fedelissimo alleato di Gerusalemme, di disfare proprio quell’accordo sul nucleare, in modo da isolare il paese islamico. E’ un gioco pericoloso quello che stanno facendo i due paesi, che potrebbe portare a una guerra tra Iran e Israele sul suolo siriano, paese che ha già visto abbastanza morte e distruzione (Agg. Paolo Vites)



USA E ISRAELE CONTRO L’IRAN

Arrivano le prime risposte piccate dell’Iran alle maxi accuse lanciate da Israele ieri nello “show” con cui Netanyahu ha svelato i panni segreti nucleari di Teheran. «Respingiamo la reiterazione delle vecchie accuse lanciate dal premier israeliano Benjamin Netanyahu in coordinamento con gli Stati Uniti con l’intento di boicottare l’accordo sul programma nucleare di Teheran», ha spiegato sui social il ministro degli Esteri iraniano, Mohamed Javad Zarif, il vero braccio destro del premier Rohani. L’Iran insomma non ci sta e relega il premier israeliano ad “imbarazzante imbroglione” che grida «al lupo al lupo nonostante il fiasco dei fumetti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite», episodio avvenuto nel lontano 2012. Insomma, l’attacco di Israele non sarebbe per nulla nuovo, esattamente come i documenti che Teheran però preferisce comunque non commentare/spiegare nel dettaglio. Come da copione, Teheran accusa Trump e Netanyahu di aver “prodotto” fake news per poter stracciare l’accordo sul nucleare, una decisione che va presa entro il 12 maggio prossimo quando ovvero scadranno le sanzioni sospese contro l’Iran proprio in virtù dell’accordo siglato nel 2015 da Obama, Russia, Ue e ovviamente l’Iran. Secondo gli States invece le prove fornite dal Mossad sono tutt’altro che false o vecchie, ma «confermando che l’accordo del 2015 si è fondato sulle bugie di Teheran». (agg. di Niccolò Magnani)

DUBBI UE SULLE PROVE DEL MOSSAD

L’attacco frontale e le accuse principali di Israele contro l’Iran si reggono su una ingente mole di documenti di intelligence procurati, anzi trafugati, dal Mossad: ci sono voluti mesi per analizzarli essendo tutti in farsi (la lingua di Teheran, ndr) e ora nel momento in cui Trump dovrà scegliere sull’accordo nucleare con l’Iran spuntano le “prove” fornite da Netanyahu di segrete manovre di Rohani sulle bombe atomiche nucleari. La tempistica è ovviamente “sospetta” anche se è già stato rivelato ieri che il capo del Mossad, Yossi Cohen, aveva già informato Trump nella visita ufficiale dello scorso gennaio. L’Europa resta però a metà strada tra il sostegno agli Usa e nello stesso tempo la convinzione che quell’accordo con Teheran siglato tre anni fa è altrettanto importante. Ieri sera l’Alto rappresentante della Ue Federica Mogherini ha spiegato che i nuovi documenti sono risalenti al periodo 1999-2003, e dunque non metterebbero in questione «il rispetto da parte dell’Iran dell’accordo» del 2015. Oggi rincarano la dose i ministeri degli Esteri di Francia e Germania che spiegano «’ chiaro che la comunità internazionale aveva dubbi sul fatto che l’Iran avesse un programma nucleare soltanto pacifico – ha detto stamattina un portavoce del governo tedesco -. Per questa ragione è stato firmato l’accordo del 2015, che include un sistema di sorveglianza senza precedenti, robusto e dettagliato, da parte dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica». (agg. di Niccolò Magnani)

TRUMP, “ISRAELE CONFERMA CHE AVEVO RAGIONE”

Per il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, quanto affermato da Netanyahu può essere considerata la conferma di quanto il presidente USA afferma da tempo, praticamente dai primi tempi della sua rielezione. Ovvero, che l’accordo nucleare con l’Iran va ridiscusso e che sicuramente Teheran non sta comunque tenendo fede a quanto inizialmente stabilito, mentrendo di fatto come denunciato dal premier israeliano. E una nota ufficiale dalla Casa Bianca ha messo in evidenza come le dichiarazioni di Netanyahu non siano destinate a cadere nel vuoto: “Quel che abbiamo appreso dimostra che avevo ragione al 100%. Non dirò cosa farò, anche se molti credono di saperlo“. Entro il 12 maggio prossimo gli Stati Uniti dovranno decidere se sbloccare le sanzioni nei confronti dell’Iran, e la decisione sembra davvero ormai indirizzata. (agg. di Fabio Belli)

“5 BOMBE NUCLEARI COME HIROSHIMA”

L’accordo nucleare stipulato dall’Iran con le potenze occidentali «è basato sulla menzogna». La denuncia è del premier israeliano Benjamin Netanyahu, il quale sostiene di avere le prove del fatto che Teheran ha «un programma atomico segreto». Il Paese guidato da Rohani «mente sfacciatamente sulle sue armi nucleari», anzi ha l’obiettivo di «dotarsi di almeno cinque ordigni nucleari analoghi a quelli utilizzati su Hiroshima». Parlando dal palco, Netanyahu ha mostrato «le prove del programma bellico nucleare iraniano». Si tratta di 55mila documenti e altri 55mila file su cd, «copia esatta degli originali provenienti dagli archivi segreti del programma nucleare iraniano». Da anni, sostiene Netanyahu, «l’Iran nasconde alla comunità internazionale il suo programma». I documenti sono stati definiti «incriminanti» dal premier israeliano, che ha poi mostrato video, foto e anche mappe. «L’Iran ha mentito, molte volte», ribadisce Netanyahu. «Si tratta di uno dei maggiori successi di intelligence che Israele abbia mai conseguito».

ISRAELE, NETANYAHU: “IRAN HA MENTITO SUL NUCLEARE”

L’Iran ha continuato a proteggere ed estendere le sue conoscenze sulle armi atomiche, per uso futuro, anche dopo l’accordo. E con i loro missili possono colpire a migliaia di chilometri, ha avvertito.  Lo sostiene Benjamin Netanyahu, che ha dichiarato di voler mostrare «quello che il mondo non ha mai visto prima». Il leader del Likud ha aggiunto che «l’Iran ha mentito ancora nel 2015 alla Agenzia internazionale per l’energia atomica». Il portavoce David Baker aveva anticipato il discorso del premier israeliano Benjamin Netanyahu. «Quello che il primo ministro annuncerà questa sera in merito al nucleare iraniano è un qualcosa di molto importante», aveva detto dopo una riunione di emergenza del governo. Ieri comunque il capo del governo di Israele ha avuto un lungo colloquio telefonico con la Casa Bianca. E, come riportato da Repubblica, sulla linea annunciata oggi ci sarebbe pieno accordo con il presidente americano Donald Trump.