Da alcune ore Puigdemont, ex capo del governo della Catalogna è tornato a respirare la libertà, fuori dal carcere in Germania dove si trovava dallo scorso 25 marzo, quando fu raggiunto da un mandato di arresto internazionale. Appena fuori, però, inevitabilmente ha inviato un appello al governo spagnolo ad “intavolare un dialogo” proprio sulla questione dell’indipendenza della sua regione, chiedendo anche la liberazione degli indipendentisti ancora detenuti a Madrid. Puigdemont ha poi voluto ringraziare tutti per la solidarietà dimostrata nei suoi confronti ed ha aggiunto: “Combattiamo per la democrazia”, dal momento che “la democrazia è a rischio in Spagna”. Nonostante la sua liberazione, tuttavia, Puigdemont resta sotto controllo giudiziario e a rischio estradizione verso la Spagna, in attesa che la giustizia tedesca esamini con attenzione il dossier sul suo conto. “La battaglia giuridica va avanti”, ha confermato il suo avvocato tedesco Wolfgang Schomburg. Nelle prossime ore, infatti, potrebbero ancora avvenire ulteriori colpi di scena. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
ANCORA RISCHIO ESTRADIZIONE
Il leader de movimento indipendentista catalano, Puigdemont, ha lasciato oggi in carcere in Germania dopo il pagamento di una cauzione di 75mila euro fissata ieri dal tribunale tedesco, lo stesso che ha deciso di concedergli la liberta condizionato. I giudici hanno però respinto la richiesta di estradizione per ribellione avanzata da Madrid. Eppure, il rischio di estradizione resta poiché, come spiega TgCom24, è ora al vaglio quella per il reato di malversazione, ovvero per il reato minore di uso illecito di denaro pubblico. Una volta fuori dal carcere, il leader catalano ha incontrato una folla di giornalisti e rivolgendosi a loro ha invitato la Spagna al dialogo: “Il tempo del dialogo è arrivato, è il tempo di fare politica. Le autorità spagnole non hanno alcuna scusa per non intavolare un dialogo politico con i responsabili catalani allo scopo di trovare una soluzione politica alle nostre richieste”. L’ex presidente della Generaltitat ha poi invocato fortemente la liberazione degli altri leader indipendentisti catalani che continuano ad essere reclusi. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“PRIGIONIERI POLITICI VERGOGNA PER EUROPA”
La scarcerazione di Carles Puigdemont, ex leader catalano, è avvenuta su decisione dei giudici tedeschi dopo il pagamento di una cauzione di 75 mila euro. Ora, come riferisce TgCom24, si sta valutando la richiesta di estradizione spagnola per malversazione, dopo essere stata respinta quella di ribellione. Intanto però, arrivano le prime parole a caldo dello stesso Puigdemont che ai giornalisti ha riferito: “E’ una vergogna per l’Europa avere prigionieri politici”. L’uscita dal carcere ha visto dunque anche le sue prime reazioni in lingua tedesca: “Desidero ringraziarvi per l’aiuto e la solidarietà. Molte grazie!”. Quindi Puigdemont ha proseguito in inglese asserendo di sperare ora nel rilascio dei suoi colleghi arrestati in Spagna. L’ex presidente della Catalogna si trovava nel carcere di Neumunster dallo scorso 25 marzo in seguito ad un mandato di arresto europeo diffuso proprio dalla Spagna. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
FESTA IN CATALOGNA
Non sarà estradato ne condannato il leader della Catalogna, Puigdemont. Il tribunale tedesco ha infatti deciso di utilizzare la mano leggera con l’uomo politico di Barcellona, facendo ovviamente infuriare il governo spagnolo. In quel di Madrid, infatti, sono pronti a condannare il personaggio di cui sopra con una trentina di anni di carcere per ribellione. Peccato però che nel paese della Merkel la pensino diversamente, e Puigdemont, che a breve uscirà dal carcere di Neumuenster, non finirà dietro le sbarre a lungo. La segretaria del partito Pdecat, Marta Pascal, ha commentato così la decisione del paese teutonico: «La giustizia tedesca – si legge sull’edizione online de Il Fatto Quotidiano – ha visto chiaramente la sproporzione e la irrazionalità dei reati contestati ai politici catalani». Secondo l’avvocato del “president”, Jaume Alonso Cuevillas, è molto probabile che anche i tribunali delle altre nazioni che devono pronunciarsi sulla richiesta di estradizione, leggasi quello belga, quello scozzese e infine quello svizzero, si allineeranno con le decisioni dei giudici tedeschi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ATTESA PER OGGI LA SCARCERAZIONE
È attesa per oggi la scarcerazione del leader catalano Carles Puigdemont dopo la clamorosa svolta avvenuta ieri in Germania: negando al momento l’estradizione, con l’ex presidente della Generalitat che probabilmente chiederà status di asilo politico dopo l’indagine rimasta per malversazione di fondi pubblici, il governo di Angela Merkel ha deciso di fatto un bello “sgarbo” all’amico e alleato Governo di Madrid. La scelta del tribunale di Berlino ha spiazzato un po’ tutti e ha di fatto condannato l’accusa della Spagna nei confronti dell’esule in fuga dopo la dichiarazione di indipendenza più breve della storia; Merkel così inguaia Rajoy e ricompatta una buona parte degli indipendenti catalani ieri in festa in tutta Barcellona dopo la notizia giunta da Berlino. Nel frattempo l’avvocato di Puigdemont ha spiegato alla stampa tedesca che sta adempiendo alle disposizioni del tribunale il più rapidamente possibile in modo che il suo cliente illustre possa uscire in mattinata dalla prigione nella città di Neumuenster. Secondo quanto è scritto nell’ordinamento tedesco, tra le condizioni per la libertà provvisoria ci sono l’obbligo di presentarsi ogni fine settimana presso la Polizia e ovviamente l’impossibilità di lasciare il Paese. (agg. di Niccolò Magnani)
PUIGDEMONT LIBERO, MEZZA CATALOGNA IN FESTA
Germania, Carles Puigdemont libero su cauzione: nuovi aggiornamenti sulla vicenda che coinvolge il leader della Catalogna e il governo spagnolo. Nelle ultime ore è arrivata la decisione del tribunale tedesco dello Schleswig Holstein: è stata respinta la richiesta di estradizione fatta dalla Spagna, è infatti caduta l’accusa di ribellione contro il primo ministro catalano. Attualmente Puigdemont è in libertà provvisoria, ma non è da escludere una sua estradizione a Madrid: c’è in ballo infatti un secondo reato, minore rispetto all’accusa di ribellione, che si riferisce alla malversazione di fondi pubblici per il finanziamento del referendum di indipendenza dello scorso 1 ottobre 2017. Dopo la decisione del tribunale tedesco Puigdemont ha scritto sul proprio profilo Twitter: “Ci vediamo domani, grazie molte a tutti”. “La giustizia tedesca ha visto chiaramente la sproporzione e la irrazionalità dei reati contestati ai politici catalani” il commento della segretaria del partito Pdecat di Puigdemont Marta Pascal, riportato da Il Messaggero.
GERMANIA, PUIGDEMONT LIBERO SU CAUZIONE: NO ALL’ESTRADIZIONE
Nelle prossime settimane arriverà la decisione del tribunale tedesco sul secondo reato circa l’estradizione alla Spagna di Carles Puigdemont, ma il verdetto già giunto è molto importanti: il leader catalano infatti non potrà essere condannato per ribellione anche se verrà estradato in Spagna, dove il reato è condannato con pene fino a 30 anni di carcere. Ora Puigdemont potrebbe trasferirsi a Berlino, dove un esponente del partito Die Link si è offerto di ospitarlo fino alla conclusione della procedura. Le accuse del tribunale supremo di Madrid non trovano dunque riscontri nella giustizia tedesca, sebbene ben nove leader indipendentisti si trovino dietro le sbarre e per altri sei vige il mandato di cattura. Aggiornamenti sulla situazione di Carles Puigdemont ma non solo: secondo l’emittente spagnola Tv 3, la giustizia belga ha lasciato in libertà e senza cauzione tre ministri catalani: parliamo di Meritxell Serret, Toni Comin e Lluis Puig.