Corre verso la chiusura il paradiso dell’isola di Borocay. Una delle perle dell’arcipelago delle Filippine, potrebbe essere interdetta al pubblico per i prossimi sei mesi, per via dello stato indecoroso in cui la stessa versa. L’afflusso incontrollato dei turisti da decenni a questa parte, e il conseguente accumulo di rifiuti, ha reso l’isola di Borocay un posto al limite dell’invivibile. Poco tempo fa, il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, non si nascose, e descrisse la situazione del “paradiso” con queste semplice parole: “E’ un vero cesso”. A preoccupare il presidentissimo, persona che ogni qual volta parla detta legge, non sono soltanto i rifiuti, quanto il fatto che durante una recente tempesta tropicale, il 90% di Borocay era stato sommerso da inondazioni che hanno portato a galla accumuli di maleodoranti sostanze organiche e inorganiche.



MOLTI DISAGI A BOROCAY

Un gruppo di ricercatori, nel 2017, ha inoltre rivelato l’elevata concentrazioni di colibatteri lungo le coste, in quelle acque che un tempo erano limpide, salubri e cristalline. L’isola dovrebbe quindi essere chiusa per i prossimi sei mesi, per provare a ripulire il pulibile, o per lo meno, per cercare di dare una parvenza di salubrità alla stessa zona balneare. Inutile sottolineare l’insurrezioni degli albergatori, che si stanno domandando come faranno a vivere da qui fino al prossimo autunno, quando non ci sarà alcun turista in quella zona dell’arcipelago delle Filippine. Il provvedimento di Duterte non è ancora stato attuato, mancherebbe giusto la firma, ma conoscendo il personaggio, come sottolinea l’edizione online de La Repubblica, è molto probabile che qualsiasi tipo di opposizione non lo convincerà a tornare sui suoi passi.

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