Sale altissima l’attesa per lo storico incontro fra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il leader nordcoreano Kim Jung-on. Fra un mese e un giorno, il prossimo 12 giugno i due storici nemici si troveranno uno di fronte all’altro in quel di Singapore. Non è dato sapere dove avverrà il vis-a-vis, fatto sta che, come sottolineato da Il Secolo d’Italia, nell’isola a sud della Malasia sono già andati esauriti lo Shangri-La Hotel e il Marina Bay Sands, le due sedi più probabili per l’incontro in questione. Come riferito da Straits Times tutte le camere dei due lussuosi alberghi sono state prenotate nel giro di poche ore, subito dopo il tweet del numero uno degli Usa. Se doveste scommettere su uno dei due hotel, attenzione allo Shangri-La, che già in passato è stato teatro di incontri politici di importanza mondiale, come quello del 2015 fra il presidente cinese Xi Jinping, e l’ex numero uno di Taiwan, Ma Ying-jeou. A guardare di buon occhio l’incontro Usa-Corea del Nord, è anche la Corea del Sud, storica alleata americana e vicina di casa di Kim: «Noi speriamo che questo summit – le parole di Kim Eui-kyeom, portavoce della presidenza sudcoreana – si concluda porti alla denuclearizzazione e ad una pace duratura nella penisola coreana». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IL VERTICE DEL DECENNIO

La Casa Bianca è in fermento per quello che potrebbe essere davvero il vertice “del decennio” con il leader nordcoreano: Donald Trump sta mettendo a punto i dettagli per poter arrivare davanti a Kim Jong-un con una posizione di “superiorità” che possa poter rendere da qui in avanti più “innocuo” il dittatore che sarà più o meno costretto a ridurre drasticamente il potenziale nucleare, se non proprio annullarlo del tutto. Da quando è leader Kim Jong-un ha effettuato solo due viaggi all’estero e sono stati fatti entrambi in Cina (a cui va aggiunto la brevissima “escursione” in Sud Corea il giorno del disgelo con Moon Jae-in). In Singapore troverà un luogo sì neutrale anche se rimane tra i migliori partner commerciali degli Stati Uniti. In attesa che i due leader avanzino nuove “mosse” per avvicinarsi all’evento, prosegue il tentativo di Trump di poter anche in patria rappresentare una novità e non solo una polemica per ogni singola azione decisa da sé o dal suo staff: è il caso ad esempio del piano “American Patients First“ che il presidente degli Stati Uniti sta mettendo a punto per provare a ridurre i costi dei medicinali negli Usa con un provvedimento su larga scala che potrebbe avvicinare come impatto quell’Obama Care tanto contestato da Trump in questi anni. Si tratta di una misura che punta ad aumentare la concorrenza fra i medicinali a vantaggio dei consumatori e prevede, tra le altre cose, l’abolizione delle regole che impongono ai programmi pubblici di ottenere sconti migliori sulle medicine. (agg. di Niccolò Magnani)



TUTTE LE TAPPE DEL DISGELO

Si terrà il prossimo 12 giugno il tanto atteso incontro fra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il leader nordcoreano, Kim Jong-un. Lo scenario sarà Singapore, e finalmente i due storici rivali potranno vedersi vis-a-vis e stringersi le mani. Un nuovo importante passo verso la stabilità mondiale dopo il recente faccia a faccia fra i due leader coreani, Kim da una parte, e Moon dall’altra. Un incontro che coronerà un processo di disgelo che come sottolineato dai colleghi de Il Fatto Quotidiano, è iniziato al primo gennaio di questo anno. A Capodanno, infatti, Kim ha acconsentito all’invio di una delegazione nordcoreana alle recenti olimpiadi di Pyeongchang, leggasi la visita a Seul di Kim Yo-jing, la sorella del dittatore. Quindi l’incontro il 18 aprile fra l’ex direttore della Cia, Mike Pompeo, e appunto Kim Jong-un, infine, come già detto sopra, la visita fra le due Coree, con tanto di albero piantato e pietra posata. Non ci resta quindi che iniziare il conto alla rovescia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



PERCHE’ SINGAPORE

Il prossimo 12 giugno è una data storica: Donald Trump e Kim Jong-un si incontreranno a Singapore. La notizia è stata data dal presidente degli Stati Uniti su Twitter. La scelta della sede comunque non è affatto casuale: Singapore offre garanzie assolute a livello di sicurezza, inoltre è un territorio neutrale per il capo della Casa Bianca e il leader della Corea del Nord. Già in passato ha ospitato un altro storico incontro, quello tra presidente cinese Xi Jinping e il leader di Taiwan Ma Ying-jeou, avvenuto nel 2015 a oltre sessant’anni dalla guerra civile. Gli analisti riferiscono che sono state prese in considerazione diverse città – da Bangkok a Helsinki, Stoccolma e Ginevra – poi la scelta è ricaduta su Singapore, dove gli Stati Uniti vantano solidi legami diplomatici (e una base navale) con la città-stato, mentre la Corea del Nord può contare sulla presenza di una sua ambasciata, un fatto raro se si considera che sono poco più di dieci in tutto il mondo. Teatro appunto del disgelo tra Cina e Taiwan, Singapore è poi facilmente raggiungibile per la ristretta flotta aerea nordcoreana. (agg. di Silvana Palazzo)

NUOVO PASSO VERSO PERCORSO DI PACE

Si è parlato a lungo del vertice che avrebbe visto protagonisti i due leader, Trump e Kim, rispettivamente presidente degli Stati Uniti e dittatore nordcoreano. Oggi finalmente c’è una data ed un luogo certo che mette definitivamente fine al toto-location perdurato per intere settimane. Lo storico vertice avrà luogo a Singapore il prossimo 12 giugno e ad annunciarlo, circa un mese prima è stato proprio il presidente americano auspicando in un momento speciale per la pace del mondo. Il vertice arriva dopo mesi in cui a dominare è stato il sentore di una sempre più imminente Terza Guerra Mondiale. Singapore rappresenta anche secondo gli analisti la città perfetta soprattutto in termini di sicurezza e per questo non avrebbe rappresentato una vera e propria sorpresa. Questa location ha così avuto la meglio sulle altre ipotesi avanzate, ovvero l’area demilitarizzata tra le Coree, Bangkok o le più neutre Ginevra, Halsinki e Stoccolma. Con l’incontro del prossimo 12 giugno si andrà a concretizzare il primo passo verso un percorso all’insegna della pace tra i due Paesi, dopo quello compiuto da Kim qualche settimana fa, quando aveva annunciato per il mese in corso la chiusura del sito di test nucleari a Punggye-ri. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

LIBERAZIONE OSTAGGI USA ‘APRE SPIRAGLIO’

Il vertice di pace tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti è stato fissato il prossimo 12 giugno in Singapore: quello tra Donald Trump e Kim Jong-un sarà il primo incontro fra un presidente americano e il leader nordcoreano dopo la sanguinosa guerra degli Anni Cinquanta. L’atteso vertice doveva tenersi a metà maggio inizialmente ma negli ultimi giorni si era fatta pressante la notizia secondo cui, per il delicato summit che si prospetta tra i due leader, vi sarebbe servito molto più tempo per poterlo preparare. Ora l’annuncio di Trump diviene ufficiale: «Cercheremo entrambi di renderlo un momento molto speciale per la Pace Mondiale!». Il luogo scelto alla fine è stato confermato l’area neutrale di Singapore, dopo che per settimane lo stesso Trump aveva ipotizzato che il summit potesse tenersi lungo la linea militare di confine tra le due Coree, dove pochi giorni fa si è tenuto lo storico disgelo tra Nord e Sud nella Peace House di Panmunjom. Intanto i media Usa confermano la notizia del volo di Moon Jae-in (leader sudcoreano, ndr) il prossimo 22 maggio a Washington per poter preparare al meglio assieme a Trump il vertice centrale del 12 giugno. Un atmosfera cambiata tra i due leader fino a 12 mesi vicini ad una guerra nucleare, con la liberazione dei prigionieri Usa che conferma in toto il “cambiamento” di posizione di Pyongyang e Casa Bianca nei rispettivi confronti. (agg. di Niccolò Magnani) 

LIBERAZIONE “CONDIZIONE” PER IL VERTICE DI PACE?

I tre prigionieri americani liberati dalla Corea del Nord hanno ufficialmente fatto ritorno a casa, dopo essere atterrati nelle passate ore alla base militare di Andrews. Con loro anche il segretario di Stato Mike Pompeo, responsabile della missione a Pyongyang e che, come spiega Unionesarda.it, ne ha assicurato il rilascio come “gesto di buona volontà” del regime di Kim in vista del summit che si terrà il prossimo 12 giugno a Singapore. Lo ha annunciato lo stesso presidente Usa Trump dopo l’arrivo in patria dei tre ex ostaggi Kim Dong-Chul, Tony Kim e Kim Kak-Song, i quali erano finiti imprigionati con le accuse di spionaggio e atti ostili contro il regime del giovane dittatore nordcoreano. Stando ad alcune fonti dell’amministrazione Usa, pare che la loro liberazione fosse una delle condizioni imposte da Trump per l’incontro con il leader Kim Jong-un e che lo stesso dittatore nordcoreano ha definito “storico, un eccellente primo passo in direzione di uno sviluppo positivo della situazione nella penisola coreana e della costruzione di un futuro favorevole”. Trump, di contro, ha definito Kim “eccellente”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

“IL VERTICE SARÀ UN SUCCESSO”

«Credo che Kim Jong-un in questa vicenda si sia comportato in maniera eccellente»: Donald Trump è felice come una Pasqua dopo il rientro alla base ad Andrews dei tre ex ostaggi Usa liberati dal dittatore nordcoreano in vista del prossimo vertice di pace tra maggio e giugno. Il successo della diplomazia trumpiana, finora, sta avendo tutt’altro che frutti negativi come invece poteva sembrare anche solo un mese fa. «Abbiamo davvero apprezzato che li abbia lasciati andare via prima del vertice, non pensavamo che sarebbe stato possibile. Ed è stato molto importante per tutti», ha continuato il presidente Usa dopo il rientro alla base con successo. Ora non resta che preparare i prossimi step, con i tre cittadini americani che per fortuna stanno bene e non hanno avuto il destino sfortunato e beffardo che ha avuto il loro “collega” Otto Wambler solo un anno fa. «Abbiamo ottime possibilità di fare qualcosa di molto significativo, solo cinque anni fa nessuno avrebbe mai pensato che sarebbe stato possibile. Penso che Kim Jong-un voglia davvero fare qualcosa, portare il suo paese nel mondo reale», ha concluso il Presidente che cerca in questo modo di uscire dal turbine di critiche per i casi Russigate e Stormy Daniels, oltre al nodo Iran per l’accordo appena ritirato. (agg. di Niccolò Magnani)

“VOGLIO RINGRAZIARE IL PRESIDENTE KIM”

Corea del Nord, Trump accoglie detenuti Usa: nuovo capitolo nel disgelo tra il tycoon americano e Kim Jong-Un. Ieri il presidente americano avevano annunciato la liberazione dei tre ostaggio americani detenuti a Seul (Kim Dong-chul, Tony Kim e Kim Kak-song) per spionaggio e «atti ostili» contro il regime. Una promessa mantenuta, con i tre statunitensi che sono tornati negli Usa insieme Segretario di Stato Mike Pompeo. Dopo mesi di minacce e di tensioni, torna a rasserenarsi il clima tra Stati Uniti d’America e Nord Corea, un altro segnale è arrivato dall’incontro tra Kim Jong-Un e il lrader cinese Xi Jinping, durante il quale ha sottolineato che “uno stato senza minacce non ha bisogno del nucleare”. E non solo: come circolato nelle ultime ore, è stato messo a punto luogo e giorno dello storico incontro tra i due leader di Usa e Nord Corea, in programma la prossima settimana a Singapore.

COREA DEL NORD, TRUMP ACCOGLIE DETENUTI USA

Come vi abbiamo spiegato, i tre statunitensi detenuti nelle carceri nordcoreane sono tornati in patria insieme al segretario di Stato, Mike Pompeo e sono stati accolti alla Andrews Air Force Base direttamente dallo stesso Donald Trump. Sorrisi e strette di mano come si evince dai video dei principali canali televisivi americani, con il tycoon che ha colto l’occasione per rilasciare qualche battuta: “Vogliamo ringraziare Kim Jong-un”, riporta l’Ansa. Il presidente americano ha poi sottolineato le intenzioni del leader nordcoreano di trovare un accordo sulla denuclearizzazione della penisola coreana: “Credo veramente che voglia fare qualcosa, i negoziati con la sua amministrazione non sono mai andati così lontano”. Attesi nuovi aggiornamenti e conferme ufficiali sullo storico summit tra i due leader di Usa e Corea del Nord: lo spettro della terza guerra mondiale è ormai lontano, è tornato il clima di pace…

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