Il bilancio del crollo di una diga a Solai, nel Kenya centrale, è salito ad almeno 47 morti. Lo ha annunciato Japheth Kioko, capo della polizia regionale le cui parole sono state citate dal quotidiano Daily Nation. Il crollo ha provocato danni ingenti: sono state spazzate via centinaia di case nei paraggi della diga. Il disastro è stato causato dalle inondazioni che dal mese di marzo stanno flagellando il paese e che aveva provocato la morte di almeno 132 persone e lo sfollamento di oltre 222 mila. «È un disastro perché la maggior parte della gente dormiva al momento del crollo della diga e le loro case sono state spazzate via», fanno sapere dal Kenya. Il governatore della regione di Nakaru, Lee Kinyanjui, ha predisposto una centro per registrare i parenti scomparsi. Il quotidiano locale The Nation ha raccontato la storia di una famiglia che ha perso quattro bambini per il crollo della diga. Pius Mzee e sua moglie stavano chiacchierando dopo cena quando la casa è stata sommersa dall’acqua: «Ho tentato di salvare le mie due figliolette di quattro e sei anni, ma sono stato travolto da acqua e massi». (agg. di Silvana Palazzo)



KENYA, IL CROLLO DI UNA DIGA PER LA PIOGGIA FA UNA STRAGE

Tragedia in Kenya, nazione dell’Africa orientale, dove è crollata una diga causando morte e distruzione. Il disastro è avvenuto precisamente a Solai, nella contea di Nakuru, una città che si trova a circa 200 chilometri dalla capitale Nairobi, dove le violente alluvioni che nelle ultime settimane si sono abbattute in quella zona del continente nero, hanno provocato la rottura dell’argine. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, notizia riportata dall’edizione online del quotidiano La Stampa, l’acqua è fuoriuscita dal bacino della diga, che non ha retto il peso, e che è quindi crollata, invadendo le zone abitate vicine. I dati parlano di almeno 20 morti, ma i numeri potrebbero essere in difetto, visto che si parla di “grandi distruzioni”.



500 FAMIGLIE COINVOLTE, 2.500 SFOLLATI

I soccorritori si sono messi subito al lavoro per recuperare le persone sommerse dal fango, che si è riversato in massa nelle zone colpite. Stando alle testimonianze di alcuni abitanti, si sarebbe udita una forte esplosione prima del crollo della diga, e l’inondazione successiva avrebbe poi travolto centinaia di abitazioni. Stando alle ultime, pare che siano state coinvolte oltre 500 famiglie, per circa 2.500 persone che sono quindi rimaste senza abitazione nel raggio di appena due chilometri. Come detto sopra, però, i numeri potrebbero essere ben più gravi, visto che si teme che siano moltissime le persone rimaste schiacciate dal fango. La Croce Rossa ha spiegato di aver estratto vive almeno 39 residenti, ed è al lavoro insieme agli altri soccorritori per estrarne altri.

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