Dal 2007 ad oggi sono stati ritrovati ben 14 piedi mozzati sulle coste del Canada, precisamente nella regione della British Columbia. L’ultimo resto è stato rivenuto domenica, sull’Isola di Gabriola, e dopo 11 anni il mistero sembrerebbe essere risolto. La spiegazione è più semplice di quanto si potesse pensare: è tutto colpa, o forse merito, delle scarpe in cui sono stati ritrovati i macabri resti. Ma come mai sono comparsi tutti questi piedi? Secondo gli inquirenti si tratta semplicemente di persone date per disperse, che sono in realtà morte nelle acque: chi affogato per un incidente, o chi suicidato, fatto sta che con il passare degli anni il corpo, andando in decomposizione, si smembra, e il piede è invece rimasto “intrappolato” nella sua scarpa.



LE SCARPE SONO PIU’ RESISTENTI

E qui sta l’altra risposta cruciale: il ritrovamento dei piedi, avvenuto solo dal 2007 ad oggi, deriva dal fatto che proprio in quegli anni le tecnologie legate alle scarpe, soprattutto da ginnastica, si sono evolute, permettendo una durata ben superiore alle precedenti versioni. Le scarpe quindi, entrate a contatto con l’acqua, sono riuscite a mantenersi pressoché intatte in alcuni casi per più di 10 anni. Per la cronaca, i primi ritrovamenti si sono verificati nel 2007 (due), quindi altri due nel 2008, tre nel 2009, poi nel 2001, nel 2016, nel 2017, e l’ultimo, la scorsa domenica. Si erano elaborate le teorie più disparate, dal serial killer ai delitti legati ai traffici di droga, passando per i cadaveri degli tsunami e arrivando fino ai resti dei migranti gettati nel mare, ma la risposta era davvero semplice

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