Emmanuel Macron ha lanciato un messaggio all’Isis dopo l’attentato nel centro di Parigi. «La Francia paga ancora una volta il prezzo del sangue ma non cede un millimetro ai nemici della libertà», ha dichiarato il presidente francese, secondo quanto riportato dall’Eliseo. La politica però si divide di fronte alla scoperta che il terrorista Khamzat Azimov era già schedato. La Francia non sembra in grado di individuare i potenziali terroristi e quindi di scongiurare gli attentati. Piovono critiche su Macron anche perché ha tolto lo Stato di emergenza sostituendolo con provvedimenti considerati insufficienti da altri leader e dei francesi stessi. Fonti dell’antiterrorismo hanno rivelato a Le Parisien che la minaccia dei ceceni è stata considerata molto bassa per molto tempo, ma negli ultimi anni ci sarebbe stato un aumento di pro-Isis tra i giovani ceceni. Inoltre, hanno spiegato che nel 2017 è stato interrogato per i suoi legami con Inès, una giovane donna radicalizzata e intercettata a Budapest mentre provava a raggiungere le zone controllate dal Daesh. (agg. di Silvana Palazzo)
“LA MADRE TEMEVA RADICALIZZAZIONE”
Un’ispezione della polizia ha sorpreso stamattina la famiglia di Khamzat Azimov, il 20enne autore dell’attentato di ieri a Parigi. La madre, che i vicini descrivono come una donna «premurosa», temeva la radicalizzazione del figlio sin dai tempi del liceo. Lo riferisce Le Parisien. Quella di Azimov è una famiglia molto discreta: emerge anche dalle varie testimonianze raccolte dalla stampa francese a Strasburgo, dove ha vissuto per qualche tempo. Il 20enne aveva completato qui parte dei suoi studi. «Non abbiamo mai visto questo giovane nelle sale di preghiera», ha dichiarato uno dei membri della moschea locale. Strasburgo è però una delle città con più rifugiati ceceni e da tempo si segnalano radicalizzazioni. «Da molto tempo avverto che in questo quartiere vivono potenziali jihadisti e che ci sono molte persone radicalizzate», ha dichiarato Eric Elkouby, consigliere della contea dove viveva Azimov, a Le Parisien. «La comunità cecena qui non partecipa alla vita di quartiere, è difficile comunicare con loro. So solo che quella famiglia era molto religiosa. Strasburgo ha avuto a che fare con diversi casi di terrorismo negli ultimi anni, lo Stato deve prendere sul serio questo problema», ha concluso Elkouby. Azimov si è trasferito a Parigi nell’aprile del 2017, ed è stato interrogato dai servizi perché aveva manifestato l’intenzione di andare a combattere in Siria. Da qui le polemiche in Francia per un attentato che forse poteva essere evitato. (agg. di Silvana Palazzo)
CECENIA: “AZIMOV? NO, LA FRANCIA È RESPONSABILE!”
La Francia deve ritenersi responsabile dell’attentato subìto ieri sera a Parigi. Lo sostiene Ramzan Kadyrov, primo ministro della Cecenia. «È importante sottolineare che tutta la responsabilità per il fatto che Hassan Azimov abbia intrapreso la strada del crimine sia interamente delle autorità francesi». Il punto per Kadyrov è che Azimov sia cresciuto in Francia, perché se fosse cresciuto in Cecenia sarebbe stato diverso. «È solo nato in Cecenia, ma è cresciuto e ha formato la sua personalità, le sue opinioni e convinzioni all’interno della società francese. Sono sicuro che se avesse trascorso l’infanzia e l’adolescenza in Cecenia, il destino di Hassan sarebbe stato diverso», ha spiegato Kadyrov. Dichiarazioni choc a cui ha provato a mettere una pezza il ministro ceceno Jambulat Oumarov, secondo cui tali crimini «non conoscono alcuna nazionalità, religione, patria o bandiera», come riportato da Ria Novosti. Peraltro le dichiarazioni di Azimov sull’identità dell’attentatore contrastano con le informazioni rilasciate dalle autorità francesi: Kadyrov ha spiegato che il giovane ceceno ha ottenuto il passaporto russo all’età di 14 anni e poi ha ottenuto la cittadinanza francese all’età di 20 anni. La Francia invece afferma che è stato naturalizzato nel 2010. (agg. di Silvana Palazzo)
IL VIDEO IN CUI AZIMOV GIURA FEDELTÀ ALL’ISIS
È spuntato sui canali social dell’Isis un altro video in cui il 21enne ceceno Khamzat Azimov giura fedeltà allo Stato islamico e al suo leader il Califfo, Abu Bakr al-Baghdadi. Un filmato di oltre 2 minuti che vede il ragazzo a volto parzialmente coperto raccontare come la violenza vista in Francia in questi anni è ormai «il risultato dell’aggressione dell’Occidente all’Isis», la consueta “giustificazione” raccontata dai terroristi e teorici dello Stato Islamico prima e dopo ogni attentato in terra europea. L’agenzia di propaganda Amaq ha diffuso le immagini questo tardo pomeriggio, a poche ore dall’attacco kamikaze con coltello per le vie del centro di Parigi, nel secondo arrondissement. Il ministro dell’interno Gerard Collomb ha intanto dichiarato ai media nazionali come tutti i 4 feriti sono fuori pericolo, con l’unica vittima purtroppo confermata. Emergono nuovi dettagli riguardo l’attentatore da una testimonianza fatta da un ristoratore che a due passi dall’Opera Garnier ha visto l’intera folle scena di ieri sera: «aveva l’aria di un pazzo, di un drogato. Era pronto a tutto per morire, assurdo». (agg. di Niccolò Magnani) QUI IL VIDEO IN CUI AZIMOV GIURA FEDELTÀ ALL’ISIS
ARRESTATO AMICO DI AZIMOV A STRASBURGO
Le ultime notizie in merito all’attentato che si è consumato ieri in Francia, nella sua Capitale Parigi, riguarda un fermo avvenuto nelle passate ore e riferito da fonti giudiziarie. Stando a quanto reso noto dal portale TgCom24, un amico dell’attentatore Khamzat Azimov, il giovane ceceno che ieri si è scagliato armato di coltello sui passanti, uccidendone uno e ferendone altre quattro, sarebbe stato arrestato questo pomeriggio a Strasburgo. Non è ancora chiaro come è avvenuto il fermo e soprattutto quale sarebbe il legame con i fatti di ieri di Parigi ma a quanto pare potrebbe aver avuto anche lui un ruolo nell’attentato, l’ennesimo, avvenuto in Francia al grido di “Allah Akbar” e che è già stato rivendicato dall’Isis. Il giovane attentatore 21enne subito dopo il suo gesto di estrema ferocia è stato abbattuto dalla polizia intervenuta sul posto dell’attentato nove minuti dopo l’allarme. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
KHAMZAT AZIMOV, ATTENTATORE UCCISO DALLA POLIZIA
Sono ore non semplici, queste, per la Capitale francese, sprofondata ancora una volta nell’incubo terrorismo. Quell’ombra rimasta costante sull’intero Paese, ha fatto ripiombare nuovamente nell’incubo Parigi, dove nella serata di ieri nel quartiere Opéra-Quatre septembre, uno dei più frequentati dai turisti per via della presenza di molti locali, al grido di “Allah Akbar” è stato messo a segno un nuovo attentato. L’autore è un giovanissimo ceceno di 20 anni naturalizzato francese nel 2010, Khamzat Azimov, che dopo aver assalito armato di coltello 5 persone, ha ucciso un ragazzo di 29 anni e ferito altre due persone, due delle quali molto gravi. L’aggressore, poi ucciso dalla polizia intervenuta sul posto, secondo i testimoni avrebbe iniziato a tirare fendenti in un vortice di follia durata meno di nove minuti. Non si sarebbe fermato neppure davanti all’arrivo degli agenti che, prima di abbatterlo con due colpi di pistola, come spiega Il Foglio, si sarebbe lanciato su di loro urlando: “Uccidetemi o vi uccido io!”. A riferirlo all’agenzia Reuters è stato Rocco Contento, segretario dipartimentale di Parigi del sindacato Unité SGP Police. Quello avvenuto ieri è stato il secondo attentato islamista dell’era Macron dopo quelli di Trèbes e Carcassonne. Il modus operandi dell’attentatore ceceno richiamerebbe alla mente altri attentati avvenuti in Francia a partire da quello di Marsiglia dell’ottobre 2017 nel quale morirono due ragazze.
ATTENTATORE ERA GIÀ SCHEDATO
In queste ore i riflettori si sono concentrati in particolare sul profilo del giovane attentatore, classe 1997, nato in Cecenia e senza precedenti. Eppure il nome di Khamzat Azimov, secondo fonti vicine all’inchiesta citate da Il Foglio online, era schedato “S” per radicalizzazione dai servizi segreti dal 2016, ovvero era considerato potenzialmente pericoloso per la sicurezza dello stato. Inoltre il 20enne era presente anche nell’Fsprt, il registro che include gli individui radicalizzati “potenzialmente violenti”. Aspetto, questo, che ha fatto insorgere anche Marine Le Pen, leader della destra radicale francese, che ha criticato aspramente il fatto che ancora una volta, a commettere un attentato in Francia, sia stata una persona già individuata dai servizi di sicurezza per la sua radicalizzazione islamista. “Abbiamo appurato ancora una volta che il terrorista era noto ai servizi di intelligence. Qual è il motivo per cui questa ‘fiche’ non è sufficiente a evitare che queste bombe a orologeria colpiscano il nostro Paese?”, ha tuonato. Come spiega Corriere.it, sarebbero però ancora tanti i punti oscuri. Ad esempio non è chiaro se facesse parte di una rete o se invece avesse agito in modo individuale. Secondo le indiscrezioni, pare che nel 2016 fosse stato in contatto con alcuni giovani per andare a combattere in Siria, finendo così nel mirino della polizia. Ma perché il terrorista è ceceno? Pare che secondo i servizi il 7% dei jihadisti francesi sia d’origine cecena. Ovviamente l’Isis ha rivendicato i fatti di Parigi dello scorso sabato.