L’assenza di Roman Abramovich a Wembley per la finale di Fa Cup vinta dal suo Chelsea contro il Manchester United non è passata inosservata. All’indomani del match arriva la notizia del ritardo nel rinnovo del visto di residenza permanente in Gran Bretagna del miliardario, indicato al trediceesimo posto fra gli uomini più ricchi del Regno Unito dal Sunday Times, con un patrimonio personale superiore ai 10 miliardi e mezzo di euro. Lo ha rivelato la Bbc citando fonti vicine al 51enne russo, proprietario tra le altre cose del club allenato, almeno fino a quest’anno, da Antonio Conte. Ufficialmente lo staff di Abramovich si rifiuta di commentare qualsiasi «questione personale» e pure il ministero dell’Interno non conferma. La vicenda potrebbe essere legata alla stretta che il governo May aveva annunciato nei confronti degli “oligarchi” russi ritenuti vicini a Vladimir Putin, alla luce dell’oscura vicenda del tentato avvelenamento nervino dell’ex spia Serghiei Skripal e di sua figlia Yulia, un caso che ha alimentato venti di guerra fredda.
ABRAMOVICH, REGNO UNITO TARDA RINNOVO VISTO
Forse potrebbe essere solo questione di tempo per Roman Abramovich, magari il visto arriverà presto, ma per ora non ha i documenti per vivere nel suo paese di adozione. Il visto è scaduto il mese scorso, dicono tre diverse fonti al Financial Times. Il motivo dell’intoppo burocratico è forse legato alla crisi diplomatica per la vicenda Skripal che si è tradotta in sanzioni. L’Home Office, quindi ministero degli affari interni, declina ogni commento: «Di solito non commentiamo casi individuali». Abramovich comunque vive da anni a Londra, ha anche comprato giornali oltre che il Chelsea, ma la sua fortuna – 9,3 miliardi di sterline – è legata indissolubilmente legata ai suoi rapporti con il Cremlino che risalgono negli anni Novanta. Si sa che il visto non è stato negato ufficialmente, ma comunque non è stato automaticamente rinnovato come ci si poteva aspettare per uno dei proprietari delle magioni più sfarzose di Billionaires Row, la via dei miliardari a Londra.