Ucraina: “Russia ha abbattuto il volo Malaysia 17 nel 2014”, nuovi sviluppi sulla vicenda di quattro anni fa, con un missile che colpi il mezzo diretto dall’Olanda a Kuala Lampur con 298 persone a bordo. Come sottolineato dai colleghi del Corriere dello Sport, secondo gli investigatori il missile antiaereo Buk venne lanciato dalle forze del Cremlino. La tragedia portò alla morte di 283 viaggiatori, di cui 80 bambini, e dei 15 membri dell’equipaggio. Gli investigatori internazionali sono giunti a questa conclusione dopo quattro anni di indagini, con la zona dell’Ucraina orientale ai tempi controllata dai ribelli filo-russi del Donbass. Una accusa che Mosca ha sempre rispedito al mittente: “I missili non hanno mai varcato il confine della Russia”, sottolineando il “coinvolgimento di unità ucraine utilizzando missili Buk”. Russia e Ucraina si sono rimpallati le responsabilità nel corso degli ultimi quattro anni, anche perché i missili antiaereo in questione sono adottati anche dalle forze armate ucraine.
LA TRAGEDIA DEL 2014
Gli investigatori, guidati dall’olandese Wilbert Paulissen, hanno tenuto oggi una conferenza stampa in Olanda e sono giunti “alla conclusione che il Buk-Telar che ha abbattuto il volo MH17 è arrivato dalla 53esima brigata missilistica antiaerea basata a Kursk, in Russia”. Il Cremlino continua a respingere l’accusa, con l’abbattimento avvenuto a circa quaranta chilometri dal confine tra Russia e Ucraina, nel Donbass: nella regione di Donetsk all’epoca era in corso un violento e sanguinoso conflitto tra ucraini e forze separatiste russe. “Le indagini hanno portato ad ottenere nuove informazioni, che confermano come il lancio del missile Buk sia avvenuto in prossimità del villaggio di Zaroshchenske, nel distretto di Shakty, che era sotto controllo delle truppe ucraine all’epoca dell’incidente”, il commento dell’ufficio del Procuratore generale di Donetsk riportato dal Corriere della Sera.