E’ iniziato in Irlanda lo spoglio dei voti dopo il referendum abrogativo sull’ottavo emendamento, che non permetteva l’aborto libero ma solo in talune circostanze. Soddisfatti ovviamente i promotori del “sì”, un po’ meno quelli del “no”. Fra questi vi è John McGuirk, portavoce del gruppo ‘Save the 8th’, che ha riconosciuto la sconfitta ma che ha però commentato così: «I bambini non ancora nati – si legge su La Repubblica – non hanno più il riconoscimento del diritto alla vita da parte dello Stato. Presto verrà approvata una legge che permetterà di uccidere i bambini nel nostro paese». Di tutt’altro parere invece il Primo Ministro irlandese, Leo Varadkar, che parlando con i media ha ammesso: «È stato il culmine di una rivoluzione tranquilla, che si è sviluppata in Irlanda negli ultimi 10 o 20 anni». Stando ai primi numeri ufficiali, le percentuali del “sì”, sarebbero addirittura più alte rispetto alle previsioni degli exit poll, visto che in alcune zone di Dublino si è toccata addirittura quota 77/78%. Entro l’anno, fanno sapere gli uomini al governo, il referendum diverrà legge. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL MOVIMENTO “NO” AMMETTE SCONFITTA
Neanche il tempo di completare lo spoglio sul referendum sull’aborto in Irlanda che il movimento anti-abortista irlandese ha già ammesso la sconfitta. A renderlo noto è stato il portavoce della campagna ‘Save The 8th’, John McGuirk, come riportato Sky News. Insindacabile il responso dei primi exit poll arrivati nella tarda serata di ieri: secondo le interviste all’uscita dal seggio realizzate da Ispos per l’Irish Times, il 68% ha votato per l’abrogazione della legge che vieta l’aborto in Irlanda. Percentuale addirittura maggiore – 69,4% contro 30,6 – secondo la tv pubblica Rte. In ogni caso una svolta storica per l’ultra-cattolica Irlanda, che segue le orme del resto d’Europa e si avvia a sua volta verso un processo di secolarizzazione che appare ormai difficile da invertire. (agg. di Dario D’Angelo)
GIOVANI DECISIVI
Sono attesi nel pomeriggio i risultati ufficiali del referendum sull’aborto indetto ieri in Irlanda. La vittoria dei sì è scontata, visto che gli exit poll delle ultime ore danno lo “yes” compreso fra il 68 e il 69%. Una svolta storica in un paese fortemente cattolico, che ha diviso l’opinione pubblica: da una parte i giovani (quasi totalmente schierati in favore dell’aborto libero), e dall’altra i più anziani. Dopo questo risultato storico, l’Irlanda si avvicina probabilmente di più a quello che può essere considerato un paese normale, visto che in passato diversi casi avevano destato scalpore per il modo in cui erano stati trattati. Uno dei più noti, come sottolineato dal Globalist, è quello di Savita, risalente al 2012, che dopo 17 settimane aveva chiesto di poter interrompere la gravidanza perché rischiava di morire. Peccato però che i medici le abbiano spiegato che l’Irlanda è un paese cattolico, e finché il cuore del piccolo batteva, non si poteva fare nulla: Savita morì di setticemia, e il suo volto divenne il simbolo della battaglia per il “sì”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LA SODDISFAZIONE DEL PRIMO MINISTRO IRLANDESE
Una giornata storica quella vissuta ieri dall’Irlanda. I cittadini irlandesi erano chiamati alle urne per votare o meno l’aborto libero, pratica che attualmente è fuori legge dalle parti di Dublino, visto che l’interruzione di gravidanza si può praticare solo in caso di rischio di morte per la madre. Gli exit poll non lasciano dubbi: hanno vinto i “sì”, con voti che variano dal 68% dell’Irish Times, al 69.4% dell’emittente nazionale Rte. Soddisfatto il primo ministro Leo Varadkar, che attraverso il proprio profilo Twitter ufficiale ha scritto: «Sembra che abbiamo fatto la storia». Un voto che aveva profondamente diviso l’Irlanda nei giorni della campagna elettorale, in particolare, i cattolici da una parte, e quelli meno dall’altra. Stando ai dati forniti in queste ore dagli exit poll, quasi il 90% di coloro che hanno votato in favore dell’aborto libero hanno fra i 18 e i 24 anni, mentre il “no” ha prevalso su una fascia di età oltre i 65 anni. Il referendum è stato un successo, visto che hanno votato il 70% degli aventi diritto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
EXIT POLL
Dall’Irlanda è arrivato un netto sì alla legalizzazione dell’aborto. Sono stati resi noti gli exit poll dell’agenzia Ipsos Mrbi, pubblicato a sua volta dall’Irish Times, quotidiano irlandese di riferimento, le votazioni al referendum hanno fatto registrare una netta maggioranza da parte dei favorevoli all’abrogazione della legge che fino a questo momento impediva l’interruzione di gravidanza. Hanno vinto i sì con il 68%, percentuale schiacciante dei voti contro il 32% fatto registrare dai no. Sei i risultati saranno confermati anche dai dati reali (ma la tendenza sembra assolutamente netta), in un paese dall’enorme influenza cattolica come l’Irlanda si sarà fatto registrare un cambiamento sociale di portata storica. Secondo i primi dati che stanno trapelando, per la vittoria dei sì sono stati decisivi i voti degli irlandesi all’estero. (agg. di Fabio Belli)
SI’ IN VANTAGGIO
I “sì” sono in vantaggio sui “no” riguardo il referendum sull’aborto in programma in Irlanda: oggi le votazioni, domani i risultati. Una questione molto sentita a Dublino, che ha richiamato in patria tante persone per esprimere la propria opinione: sui social network, in particolare Twitter, sta spopolando l’hashtag #hometovote. Parliamo degli irlandesi che hanno raccontato sul web il viaggio che hanno fatto per venire a votare. E ci sono delle storie che evidenziano quanto sia importante questo risultato: c’è chi si è fatto 13 ore di volo da Buenos Aires e chi è partito dal Vietnam, passando per il resto dell’Europa. Domani sarà il giorno decisivo, con il risultato dello scrutinio che cambierà inevitabilmente il futuro dell’Irlanda: sia con la vittoria del sì, sia con la vittoria del no. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GLI INDECISI SARANNO DECISIVI
Dopo il sì ai matrimoni gay l’Irlanda punta ad una nuova rivoluzione: abrogare il divieto all’aborto. In Italia la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza ha compiuto 40 anni, invece in Irlanda c’è il referendum per abrogare una delle leggi più restrittive d’Europa. L’aborto è infatti vietato in qualsiasi forma, senza alcuna eccezione, compreso lo stupro, l’incesto o le malformazioni del feto. L’unica deroga prevista è laddove la donna sia in pericolo di vita. Una deroga arrivata nel 2013 in seguito alla morte di una dentista di origine indiana, Savita Halappanavar, che perse la vita per setticemia l’anno prima dopo che le venne negata un’interruzione di gravidanza. L’ultimo sondaggio Irish Times/Ipsos la scorsa settimana dava il fronte dei favorevoli alla modifica della legge al 44%, avanti di 12 punti, ma restava ancora un 24% di indecisi che è potenzialmente decisivo. E si calcola che 35mila espatriati irlandesi siano tornati in patria per votare al referendum, non a caso sta impazzando su Twitter l’hashtag #Hometovote. (agg. di Silvana Palazzo)
REFERENDUM ABORTO IRLANDA: OGGO SI VOTA, DOMANI I RISULTATI
È una giornata cruciale per l’Irlanda: oggi 3,2 milioni di cittadini sono chiamati a votare per il referendum sull’abrogazione dell’articolo 8 della Costituzione che sancisce il divieto di aborto, salvo casi eccezionali, proteggendo il “diritto alla vita del nascituro”. La norma, introdotta con un referendum il 7 settembre 1983, rende praticamente impossibile l’interruzione della gestazione. La legge ammette eccezioni infatti solo in caso di rischio “concreto e reale” per la vita della madre, ma non in caso di stupro o malattie del feto. Inoltre, sono previste pene fino a 14 anni per aborti illegali. I seggi sono aperti dalle 7 locali e chiuderanno alle 22, quando in Italia saranno le 23. Per i risultati però bisognerà attendere la giornata di domani anche se la Rte, la tv pubblica irlandese, ha annunciato che già in serata saranno diffusi gli exit poll. Il fronte del sì, quello cioè favorevole all’abrogazione del divieto, è considerato nettamente favorito anche se, stando agli ultimi sondaggi, ci sarebbe stata una parziale riduzione della forbice rispetto ai no. Decisivo potrebbe risultare il fronte degli indecisi. Il voto arriva tre anni dopo lo storico “sì” al matrimonio tra persone dello stesso sesso.
IRLANDA VERSO SVOLTA STORICA
Ogni anno circa 3.500 donne si recano nel Regno Unito per abortire e altre 2.000 ordinano pillole abortive illegali online. L’ultra cattolica Irlanda ora è nuovamente divisa, ma potrebbe essere in atto un cambiamento profondo nel tessuto sociale del Paese. Se nel 1983 la norma fu approvata con il 67% dei sì, oggi potrebbe essere invece abrogata. Il voto di oggi è dunque storico. Google e Facebook però sono stati protagonisti di due decisioni importanti: la prima ha vietato qualsiasi forma di pubblicità elettorale sulla propria piattaforma, la seconda ha bloccato solo quelle che provengono dall’estero, rispettando la legge irlandese che vieta ogni forma di finanziamento straniero alla politica. Con il sì intanto si è schierato tutto il mondo della cultura: dai giornalisti ai big della musica. Decisivo per il risultato finale potrebbe essere il voto di Dublino e delle donne dei centri urbani, mentre nelle aree rurali e in una parte dell’elettorato più giovane si segnala un consistente zoccolo duro anti-abortista.