Sale a undici il bilancio delle vittime del ciclone Mekunu, che sta flagellando in queste ore l’Oman meridionale, paese della penisola araba, nonché l’isola yemenita di Socotra. Fino a poche ore fa i decessi registrati erano 6, ma con l’intensificarsi della forza dello stesso fenomeno atmosferico, è altresì peggiorato il bilancio dei morti. Un bilancio che tra l’altro potrebbe aggravarsi ulteriormente visto che, come riferiscono le autorità locali, vi sono 8 marinai dispersi, di cui si è persa traccia da ore. Il ciclone ha iniziato a colpire le provincie di Oman Dhofar e di Al-Wusta nella giornata di venerdì, per poi intensificarsi da categoria uno a due, con venti che hanno raggiunto anche i 170 chilometri all’ora. Il portavoce del tenente colonnello Saeed Al-Bades, ha parlato delle prime vittime del ciclone.



CADUTA IN UN GIORNO LA PIOGGIA DI UN ANNO

Dopo un uomo e una ragazza di 12 anni, sono venuti a mancare altri due uomini: «La terza vittima è un uomo asiatico che era scomparso, e il suo corpo è stato ritrovato sabato nella provincia di Dhofar – ha detto – la quarta vittima è invece un ragazzo dell’Oman che è stato travolto nella sua auto da un’inondazione». Il forte rischio, come già anticipato, è che il numero delle vittime possa aumentare a dismisura nelle prossime ore, soprattuto se la furia di Mekunu non dovesse placarsi. Tra l’altro si tratta di un fenomeno inusuale in quella zona del mondo, dove di solito piove 100 millimetri di acqua in un anno, mentre nelle scorse ore è caduta dal cielo una quantità di pioggia pari a quella di 12 mesi, circa 250 litri d’acqua ogni metro quadrato. Clicca qui per uno dei tanti video pubblicati su Youtube



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