Kim Jong-un nelle ultime ore sembra nuovamente essere tornato sui suoi passi, al punto da ribadire la sua doppia volontà, non solo di incontrare il presidente Usa, Donald Trump, in occasione del vertice del prossimo 12 giugno ma anche di procedere verso la denuclearizzazione della penisola. Ieri intanto si è svolto a sorpresa un incontro tra il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il leader nordcoreano Kim Jong-un, sebbene solo 12 ore dopo ne è stata data notizia. Moon, lo ha annunciato nella conferenza stampa di questa mattina nel corso della quale, come spiega l’agenzia di stampa Ansa, ha spiegato i motivi di tale ritardo nel comunicare i risultati del summit. Questi sarebbero da rintracciare nella volontà del giovane dittatore di preparare la massima copertura dell’evento da parte dei suoi media. Tornando poi sul futuro vertice, Moon ha detto la sua sul fatto che i due leader dovessero incontrarsi “come se fossero amici impegnati in una conversazione quotidiana. Questa è la mia posizione. Abbiamo convenuto di tenere tra di noi comunicazioni in qualsiasi momento al telefono o incontrandoci di persona in qualunque momento lo si ritenga necessario”. Varrà anche per il summit in programma con protagonista il capo della Casa Bianca? (Aggiornamento di Emanuela Longo)



DUBBI IN NORD COREA E IL RUOLO DELLA CINA

Restano alcuni dubbi in Corea del Nord dopo le ultime settimane di nuovo “gelo” nei rapporti, riaperto solo nelle ultime ore grazie alla mediazione del Presidente sudcoreano Moon Jae-in: in particolare, Pyongyang teme che la “sicurezza garantita” dagli Usa in seguito alla denuclearizzazione della penisola coreana non sia poi così “garantita” e teme possibili ripercussioni, spiega ancora Moon svelando i rapporti riaperti fra Trump e Kim. Nella conferenza stampa di questa mattina – tenuta a più di 12 ore dal commiato di Panmunjom con abbraccio tra i due leader – il presidente di Seul ha spiegato che il Nord aveva chiesto tempo per preparare la copertura dell’evento da parte dei suoi media e per questo la notizia dell’evento è stata posticipata. Intanto però qualcosa sembra essersi rimesso in moto tra Washington e Pyongyang, almeno fino a quando non ci sarà un nuovo incontro tra i premier cinese e il dittatore di Nord Corea, elemento il quale aveva messo in allarme Trump fino alla cancellazione del vertice di Singapore. Ora sembra che tutto sia tornato indietro di un mese, e in meglio: ma reggerà anche e nonostante il ruolo centrale che la Cina continua ad avere negli sviluppi del rapporto tra le Coree e l’Occidente? 



KIM JONG-UN: “VOLONTÀ DI INCONTRARE TRUMP”

Ieri un meeting a sorpresa tra i leader di Corea del Nord e Sud Corea, il secondo in un mese dopo 60 anni di guerra fratricida, ha di fatto riaperto le possibilità che sembravano concluse di un summit tra Donald Trump e Kim Jong-un: il leader di Pyongyang ha infatti ammesso ed espresso la «mia ferma volontà nell’incontrare il presidente americano Trump», riporta l’agenzia ufficiale nordcoreana Kcna dopo il vertice a sorpresa tra i due leader coreani. Il meeting è avvenuto nel villaggio di confine a Panmunjom e Kim ha più volte ribadito di voler ripristinare il precedente annullato vertice del 12 giugno in Singapore. Qualche giorno fa infatti era stata una lunga lettera del Presidente Trump inviata al leader di Pyongyang ad annullare il tutto per le esternazioni della Corea del Nord sulla non volontà di mettere a frutto una piena denuclearizzazione della penisola. Trump si era però detto anche molto disponibile in qualsiasi momento a rimettere in moto la diplomazia e la possibilità di un nuovo vertice: oggi la sorpresa, con la conferma anche del presidente di Seul.



IL NUOVO SUMMIT TRA LE DUE COREE

Il presidente Moon Jae-in ha infatti espresso nella conferenza finale dopo lo storico secondo incontro con il dittatore nordcoreano, «Le due Coree sono d’accordo che il summit tra Nord e Stati Uniti del 12 giugno a Singapore debba essere tenuto con successo». Non solo, l’esito positivo di questo incontro che potrebbe far cambiare idea a Trump è stato espresso da due leader coreani in maniera congiunta: «la denuclearizzazione della penisola e la creazione della pace permanente non possano essere fermate». Moon ha poi spiegato che la decisione di questo vertice a sorpresa nel villaggio simbolo della guerra per decenni e oggi speranza di pace è stata suggerita proprio da Kim Jong-un: «voleva un dialogo sincero anche dopo la rottura del vertice in Singapore con gli Usa. Mentre illustravo l’esito del vertice con Trump, ho riferito il messaggio del presidente Usa che è fermamente disposto a chiudere le ostilità con la Corea del Nord e il rafforzamento della cooperazione economica dovrebbe portare Kim a prendere una decisione sulla completa denuclearizzazione», ha spiegato il presidente di Seul. Il primo commento dalla Casa Bianca è altrettanto positivo e potrebbero dunque riaprirsi scenari importanti a pochi giorni dalla data fissata in un primo momento: «Stiamo procedendo molto bene riguardo ai colloqui sul summit», ha confermato Donald Trump.