Il risultato del voto che avverrà oggi in Parlamento portoghese dipenderà in gran parte da come si comporteranno e voteranno i partiti all’opposizione, in particolare il Psd conservatore e di “ispirazione” cristiana che però ha lasciato piena libertà di coscienza e potrebbe rappresentare sorprese su un tema trasversale che “elimina” le differenze politiche. Se il voto di oggi sulle varie proposte presentate dai tre partiti a sostegno del governo socialista di Costa, allora la questione sull’eutanasia verrà trasferita ad una commissione parlamentare che dovrà preparare un disegno di legge vero e proprio. Se poi sarà adottato e votato in Parlamento allora dovrà essere firmato dal Presidente della Repubblica Marcelo Rebelo de Sousa: gli schieramenti contrari alla legge sulla “morte assistita” sono piuttosto trasversali e non vedono solo la Chiesa cattolica in campo per provare a costruire un’alternativa culturale, sociale e religiosa alla “cultura della morte”. Tutte le religioni contrarie, poi anche l’Adav (associazione apartitica e aconfessionale), il Partito Comunista e l’ordine nazionale dei medici. Ancora ieri sera, dopo un’altra lunga notte di veglie e manifestazioni pacifiche organizzate dalle comunità interreligiose, il Cardinale Manuel Clemente ha invitato i deputati «a tener conto del fatto che la società si è espressa insistentemente nel senso del no alla legalizzazione dell’eutanasia».
VOTO IN PARLAMENTO SULLA LEGGE DELL’EUTANASIA
Domani il Portogallo affronta in Parlamento il primo importante voto sulla legge tra le più discusse nel Paese lusitano da trent’anni a questa parte: la proposta di legge è quella di depenalizzare l’eutanasia avanzata da tre partiti che appoggiano il Governo di Centrosinistra guidato dal premier socialista Antonio Costa. Nasce tutto dallo scorso 1 febbraio quanto il Parlamento accoglie una petizione a favore del suicidio assistito firmata dal movimento civico “Diritto a morire con dignità”: molti partiti e il Presidente della Repubblica in testa hanno affermato in quella occasione che si doveva affrontare il tema con calma e con tutti gli approfondimenti del caso. Di contro, è nato il movimento “Stop Eutanasia” che sta provando, in questi mesi di discussioni politiche e culturali in tutto il Paese, a illustrare tutti i pericoli di una legalizzazione su ampia scala della legge sul suicidio assistito. «I sottoscrittori chiedono al mondo politico di rispettare la Costituzione ed il Codice Penale, che in nessun caso ammettono l’omicidio, neppure su richiesta. E se è vero come è vero che l’eutanasia (o, come preferisce chiamarla la neolingua, il “suicidio assistito”) è un vero e proprio omicidio, approvare una legge che la depenalizzi sarebbe contrario ai principi cui si ispira l’ordinamento giuridico portoghese», si legge nell’approfondimento di NotizieProVita sull’argomento.
ORDINE DEI MEDICI: “LEGGE NEGA ESSENZA NOSTRA PROFESSIONE”
Domani si terrà il primo votodel Parlamento sulla proposta di legge che potrebbe aprire una rivoluzione storica in Portogallo, al pari di tanti altri Paesi europei e mondiali. Alla vigilia del voto nei palazzi della politica, la Conferenza Episcopale Portoghese ha distribuito almeno 1,5 milioni di volantini in tutto il Paese per spiegare la propria posizione di assoluta contrarierà alla legge che metterebbe in forte rischio il rispetto e la cura di ogni singolo individuo dalla nascita fino al concepimento. «Con l’eutanasia la vita può essere considerata un oggetto di uso personale», ha spiegato il cardinale patriarca di Lisbona, Manuel Clemente. L’invito della Chiesa ai deputati è di votare “no” rispetto ai quattro testi favorevoli alla depenalizzazione presentati dai partiti che appoggiano il governo, senza però il sostegno del Pcp, il Partito comunista portoghese (Pcp), che ha dato parere contrario, spiega l’Ansa. Sul fronte politico, il risultato sarà espresso dal parere decisivo del Psd (partito d’opposizione di centrodestra) a cui è stata data piena libertà di voto secondo coscienza dei singoli deputati. All’AgenSir importante è stata la testimonianza in questi giorni data Miguel Guimarães, attuale presidente dell’Ordine dei Medici del Portogallo, schierato contro la svolta legislativa eutanasica. In un documento in 5 punti condanna eutanasia, suicidio medicalmente assistito, ma anche accanimento terapeutico come pratiche che «negano l’essenza della professione medica. in nessuna circostanza e sotto alcun pretesto, è legittimo per la società cercare di indurre i medici a violare il proprio Codice etico e il proprio impegno per la vita e per coloro che soffrono», conclude Guimaraes.