Chi pensa che l’America Latina sia un continente cattolico, dimentica l’Uruguay, lo stato meno religioso e meno legato alla Chiesa, esattamente come sono tutti i paesi del Nord America e dell’Europa. Le ragioni per cui l’Uruguay non è mai stato un paese particolarmente cattolico si devono a molteplici ragioni, tra cui la conquista coloniale arrivata più tardi che nelle altre zone del continente mentre i leader della rivoluzione contro i conquistatori spagnoli erano ammiratori dichiarati della rivoluzione francese. La prima cosa che fecero quando l’Uruguay divenne indipendente fu togliere i crocifissi dagli ospedali e dare dei nomi non religiosi alle festività: Natale in Uruguay si chiama ufficialmente Giornata della Famiglia, mentre la Pasqua è la “Settimana del Turismo”. Si spiegano così personaggi populisti senza alcuna appartenenza politica e morale, come l’osannato ex presidente Mujica, l’approvazione di leggi come quella al proposito della marijuana coltivabile ed acquistabile in negozio, o come il divorzio fosse riconosciuto già dal 1912, l’aborto nel 2012 e il matrimonio fra persone dello stesso sesso l’anno dopo. I cattolici praticanti sono scesi dal 1995 al 2013 dal 61% al 41%: dichiararsi cattolici in Uruguay è motivo di vergogna.



QUALCOSA PERÒ STA CAMBIANDO

Ma adesso qualcosa potrebbe cambiare. Daniel Sturla, sacerdote salesiano, è stato nominato arcivescovo di Montevideo, la capitale, nel 2014. Nel 2015 papa Francesco, che lo conosce bene, lo ha nominato cardinale. Sturla ha già cominciato a lavorare a quella che si può definire rivendicazione dell’orgoglio cattolico: messe pubbliche, lanciato una campagna perché sui balconi delle abitazioni i cattolici mettano immagini della Vergine durante le processioni (lo scorso dicembre, per la festa dell’Immacolata Concezione, vennero preparate 3mila immagini, alla fine se ne produssero 50mila grazie all’alta richiesta) e addirittura sta pensando di fondare un partito politico cattolico. Secondo molti esperti, Sturla vuole rompere con la tradizione uruguaiana che vuole che la religione sia una cosa privata, vuole invece che abbia un ruolo maggiore nella vita pubblica. Si è dichiarato decisamente contro il gender: “E’ diventata una ideologia, insegnare ai bambini a separare la biologia della sessualità dal genere di appartenenza fino a 3 tipi di generi sessuali” ha dichiarato.

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