Cyril Vangriecken è tra le vittime della sparatoria di Liegi, in Belgio. Lo studente di 22 anni passava per caso nella zona in cui Benjamin Herman ha ucciso due poliziotte, sottraendogli le pistole e sparando all’impazzata. Il padre del ragazzo, tra le lacrime, ha parlato della tragica scomparsa del proprio figlio:“Mio figlio era un bambino perfetto. E quando dico perfetto, è stato perfetto. Pensava solo ai suoi studi, non usciva mai. Potete chiederlo a tutti i suoi amici e a tutti i suoi familiari. Ha pensato solo ai suoi studi. Oggi è stato ucciso mentre portava il suo lavoro di fine studi. Avrebbe avuto successo…”. Continua il padre del giovane, denunciando il rilascio dell’attentatore: “Noi diamo ragione ai delinquenti, li rilasciamo. Quante altre persone, giovani che non hanno fatto nulla, devono essere uccise da persone che si sono radicalizzate in prigione?”, le sue dichiarazioni ai microfoni di BFM TV. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
13 RILASCI IN PRECEDENZA PER BENJAMIN HERMAN
Il ministro della giustizia belga Koen Geens ha fatto pochi minuti fa il punto della situazione di Liegi, dove Benjamin Herman oggi ha compiuto un attentato causando la morte di due poliziotte e di un passante di 22 anni. Il ministro ha dichiarato che l’attentatore, in carcere per vari reati, aveva ricevuto un permesso di due giorni, ma non solo: questo era il tredicesimo permesso ricevuto, con la fine della pena prevista nel 2020. Koen Geens ha sottolineato che i permessi di uscita e di congedo dal carcere sono stati rilasciati per favorire il suo reinserimento, con il 32enne che però ha colto l’occasione per scatenare la sua follia omicida ed uccidere due membri delle forze dell’ordine e, successivamente, uno studente di appena 22 anni che stava passando nella zona. Attesi ulteriori aggiornamenti sul legame con l’Isis. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“VOLEVA COLPIRE LE ISTITUZIONI”
Nuovi aggiornamenti da Liegi, in Belgio, dove oggi Benjamin Herman ha compiuto un attentato dove sono morte tre persone: due poliziotte ed un ragazzo di 22 anni. La Procura Anti-terrorismo belga ha già aperto una inchiesta ma è non ancora ufficiale se si sia trattato di un atto terroristico islamico o meno. L’uomo, già conosciuto per vari reati dalle forze dell’ordine, “voleva colpire la polizia, ovvero le istituzioni, lo stato belga” secondo quanto affermato dal capo della polizia Christian Beaupere nel corso di una conferenza stampa. L’uomo non voleva dunque colpire gli allievi della scuola nella quale si era rifugiato, ma colpire il Paese attraverso la polizia. Beaupere ha sottolineato che nel corso dello scontro a fuoco con l’attentatore un poliziotto è rimasto ferito, raggiunto da proiettile all’arteria femorale: le sue condizioni sono critiche, lotta tra la vita e la morte. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“E’ TERRORISMO”
Secondo quanto ha riferito poco Eric Van Der Sypt, portavoce dell’ufficio della procura belga vederla, l’ipotesi che la sparatoria di Liegi sia terrorismo è alquanto probabile se non quasi certa: «Ci sono elementi che puntano nella direzione che questo sia un atto di terrorismo». Ora si indaga sulla possibilità di affiliazione all’Isis del killer ucciso dai poliziotti dopo la strage in pieno centro della cittadina belga: secondo quanto riportato Rtbf, «l’uomo era schedato dalla sicurezza di Stato dal 2017 in quanto sospettato di radicalizzazione» e viene anche confermato come Herman aveva un permesso di uscita dalla prigione di qualche ora per un appuntamento atto al suo reinserimento. Ecco, non ci è più rientrato e mai più ci rientrerà, con il gravissimo danno di 3 vite sterminate questo pomeriggio nel centro di Liegi. Secondo l’Organismo che valuta il livello di minaccia terroristica in Belgio, l’Ocam, il livello di allerta terroristica in Belgio resta a 2 su una scala di 4 come allerta massima. (agg. di Niccolò Magnani)
DETENUTO FORSE AFFILIATO ISIS
Emergono ulteriori dettagli circa l’attentato, o il presunto tale, avvenuto questa mattina a Liegi, in Belgio. Stando a quanto riportato dai colleghi di TgCom24.it, il killer, un ex detenuto di origini arabe, uscito tra l’altro ieri di prigione, ha ucciso due poliziotte e un passante. Le prime due vittime sarebbero state colte di sorpresa, alle spalle, con l’aggressore che prima le avrebbe colpite con un coltello, per poi rubar loro la pistola di ordinanza e ucciderle. Il passante sarebbe invece il passeggero seduto su un’auto che malauguratamente passava di lì mentre il folle sparava all’impazzata, facendosi scudo con una donna. Fortunatamente l’omicida è stato ucciso dalla polizia, anche se il bilancio resta altissimo. Resta ancora da chiarire se si tratti di un gesto isolato di un folle, o se dietro tali uccisioni vi sia una matrice islamica. Secondo alcuni testimoni, il killer prima di morire avrebbe urlato “Allah è grande”, anche se a riguardo non vi sono conferme ufficiali. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ATTENTATORE USCITO IERI DI PRIGIONE
Sarebbe Benjamin Herman, classe 1982, un passato da criminale comune entrato e uscito varie volte di prigione, l’autore della sparatoria di Liegi in cui sono morte due agenti e una passante.A riferirlo è la tv belga Rtbf, secondo cui il killer sarebbe uscito dal carcere l’ultima volta proprio ieri, per un permesso. Nell’istituto penitenziario di Lantin l’uomo si sarebbe radicalizzato, arrivando a realizzare una strage come quella consumatasi oggi a margine di un controllo di ruotine davanti al liceo Léonie de Waha. L’impressione che si tratta di un attentato terroristico è confermata anche dalla piega presa dalle indagini della procura federale che, come riportato da La Repubblica, ha classificato il dossier sulla sparatoria odierna nella cittadina belga sotto la dicitura di “terrorismo”. (agg. di Dario D’Angelo)
LA CONDANNA DI TAJANI
Nuovo attentato di matrice islamica avvenuto questa mattina in Europa, precisamente a Liegi, nota città del Belgio. Un uomo ha ucciso 3 persone, prima che la polizia sia riuscito a neutralizzarlo e ad ammazzarlo. Poco fa ha parlato Jan Jambon, il ministro dell’interno belga, che ha spiegato: «I nostri pensieri sono con le vittime di questo atto orribile. Stiamo lavorando per stabilire il quadro di che cosa sia accaduto esattamente». Il centro di crisi federale del paese sta monitorando la situazione per cercare di ricostruire la questione, e per capire se si tratti dell’atto di un cane sciolto o di un attacco organizzato. La polizia non intende pronunciarsi sul fatto che si tratti di un attentato terroristico o meno, così come spiegato da Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, presente oggi a Strasburgo: «Ancora non sappiamo se quello che è accaduto a Liegi è un attentato terroristico o meno, tuttavia siamo vicini al Belgio e alle famiglie delle vittime. Purtroppo ancora una volta in Belgio, ed in Europa, ci sono morti a causa di una violenza incomprensibile». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
KILLER UCCISO
Torna l’incubo terrorismo in Belgio, dove questa mattina è andata in scena una sparatoria nella cittadina di Liegi tra la polizia e un uomo che all’urlo di “Allah u akbar” ha ucciso due agenti e un passante. Non vi sono ancora certezze riguardo l’appartenenza o meno dello sparatore ad un gruppo terroristico organizzato (si veda Isis), ma la procura antiterrorismo ha già aperto un’inchiesta che avrà il compito di accertare se si è in presenza di un lupo solitario o di un’azione pianificata ad un livello più elevato. L’autore della sparatoria, nel tentativo di sfuggire al conflitto a fuoco, secondo alcune fonti avrebbe cercato rifugio nell’androne di un liceo, il Léonie de Waha; qui avrebbe preso una donna in ostaggio, uscita fortunatamente illesa dallo scambio di proiettili con gli uomini del peloton anti-banditisme (PAB). Al momento è stato costituito un cordone di sicurezza attorno alla zona dell’attacco e alla popolazione è stato chiesto di evitare l’area per ragioni di sicurezza. (agg. di Dario D’Angelo)
ATTENTATO A LIEGI, LA RICOSTRUZIONE
Paura a Liegi, dove si è verificata in mattinata una sparatoria. Due poliziotti e un passante sono morti per mano di un uomo che, secondo quanto riportano i media belgi, è stato poi ucciso da altri agenti. Secondo alcuni testimoni l’uomo gridava “Allah akbar”. Pare che durante la fuga abbia anche preso in ostaggio una donna e si sia asserragliato in un ufficio prima di essere “neutralizzato” dalle forze di sicurezza. Lo ha riferito il quotidiano belga Le Soir, citando fonti delle forze dell’ordine. Almeno altre due persone sono rimaste ferite nella sparatoria. Al momento le informazioni non sono chiarissime, ma erano le 10.30 circa del mattino quando nel centro di Liegi sono stati avvertiti colpi di arma da fuoco. Il killer all’altezza del Cafè des Augustins, nell’omonima strada, ha sparato contro due poliziotti. Coinvolti alcuni passanti, uno dei quali ha appunto perso la vita. Il primo bilancio è dunque di tre morti e due feriti.
ATTENTATO A LIEGI, URLA “ALLAH AKBAR” E UCCIDE 3 PERSONE
Il terrorismo torna a colpire il Belgio? Si parla di attentato in pieno centro di Liegi, ma al momento non ci sono riscontri. Del resto le informazioni sono ancora molto frammentarie. Ad esempio, si parla di un ostaggio durante preso dall’attentatore, poi neutralizzato dalla polizia. Pare che abbia rapito una cameriera o una donna delle pulizie alla Léonie de Waha, al sesto piano dell’edificio. Secondo Le Soir, che ha fornito una prima ricostruzione della mattinata di paura a Liegi, tutto è cominciato quando l’uomo è stato fermato per un controllo di routine davanti al liceo Léonie de Waha. Avvicinato dagli agenti, sarebbe riuscito a disarmare uno dei due e ad aprire il fuoco. Quindi ha preso in ostaggio una donna e sarebbe rimasto chiuso con lei prima di essere ucciso.
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— QK Pham (@Moon_DEX) 29 maggio 2018
Coups de feu à Liège, évacuation du boulevard d’Avroy. Beaucoup de voitures de police sur place + secours #Avroy #Liege #gunshot pic.twitter.com/CLXo16nST3
— Victor ? (@VICTORJ_FR) 29 maggio 2018