Si aggrava il bilancio delle vittime in India, a seguito della tempesta di sabbia che si è abbattuta sul paese dallo scorso 2 maggio. In totale sarebbero 143 i decessi provocati da questo terribile fenomeno meteorologico, verificatosi in particolare al nord, leggasi a Uttar Pradesh, Rajastan, Uttaramkhand e Punjab, dove sono morte 121 persone, a cui sono seguiti 21 decessi nel sud del paese per via di una tempesta di fulmini (circa 40mila). Ma il peggio potrebbe non essere ancora passato visto che il dipartimento meteorologico indiano ha allertato la popolazione circa l’arrivo di nuovi fenomeni ancora più estremi. Le tempeste di sabbia sono un mix letale di venti, fulmini, pioggia, grandine e appunto sabbia, che si abbattono sui villaggi e sulle città come un tornado, spazzando via tutto ciò che incontrano. Fenomeni di questo tipo sono frequenti in quelle zone del mondo, ma erano svariati anni che non si verificavano così tante vittime. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VITTIME IN AUMENTO
Nella grave emergenza in India per la tempesta di vento, sabbia e grandine, lo stato di Uttar Pradesh è quello più colpito con oltre 40 morti solo nella città di Agra. La stessa è celebre in tutto il mondo per ospitare uno dei capolavori turistici visitati ogni anno da migliaia di persone, il Taj Mahal: 30 morti nel vicino stato di Rajasthan fanno da triste corredo alle ultime 48 ore drammatiche nel Paese indiano. Colpita anche la capitale New Delhi senza però causare danni o morti per l’esigua forza della tempesta monsonica giunta fin lì; il fenomeno metereologico avvenuto nelle ultime ore, spiega il servizio della Aeronautica militare indiana, è stato «anomalo ed estremo se si considera che lo scorso anno circa 30.000 fulmini caddero nell’intero mese di maggio in tutta la regione, mentre in sole 13 ore questa volta nello stato indiano dell’Andhra Pradesh è stato tempestato da quasi 37 mila fulmini». Le raffiche di vento sono giunte fino a 130 km/h e purtroppo i disagi per le città e le regioni del Nord India sono destinati a durare ancora nelle prossime ore. (agg. di Niccolò Magnani)
TEMPESTA DI SABBIA IN INDIA
E’ cominciata con una cappa bianca di sabbia e polvere che nella giornata di ieri aveva ricoperto la capitale Nuova Delhi. Era il segnale dell’arrivo di quella che è stata definita la più potente tempesta di vento che ha mai colpito l’India. Nelle ore successive i venti che soffiavano anche oltre i 130 chilometri orari hanno colpito le regioni dello Uttar Pradesh, Punjab e del Rajastan e si è scatenato l’inferno. A uccidere sono stati alberi, piloni dell’elettricità e muri di case che sono crollati sugli abitanti. Il bilancio provvisorio è di circa 90 morti e 150 feriti, strage anche di animali. Solo nello stato del Rajasthan si contano 67 persone rimaste uccise, 40 delle quali ad Agra dove si trova il celebre mausoleo del Taj Mahahl che non avrebbe subito danni. Diverse anche le persone colpite e uccise da fulmini.
IL MESSAGGIO DEL PREMIER MODI
La tempesta ha colto tutti di sorpresa, non era infatti prevista, la stagione dei monsoni infatti comincia fra circa sei settimane, e sebbene tempeste di vento ci siano comunque, mai era stata registrata di tale potenza, i cambiamenti climatici che ormai colpiscono ogni angolo della Terra hanno evidentemente provocato una inaspettata tempesta di potenza inaudita. E non è finita. Le autorità avvertono che nelle prossime 48 ore sono previste altre tempeste analoghe. Il capo dello stato Narendra Modi ha espresso le sue condoglianze con un messaggio su Twitter e invitato le autorità locali a coordinarsi fra loro per assistere le persone colpite. Sono stati sbloccati fondi per le famiglie che hanno avuto vittime, circa 6mila dollari per ciascuna. Il problema maggiore e causa delle tante vittime è che la tempesta si è scatenata di notte mentre la gente dormiva, ed è stata colta di sorpresa, rimasta schiacciata dai muri delle case senza fare in tempo a fuggire.