In quasi tutti i paesi asiatici, da sempre, il figlio maschio è quello che ogni coppia di genitori si aspetta, la femmina è vista come una sventura, una punizione di Dio. Il motivo è semplice e risale all’antichità: il maschio è colui che provvederà ai bisogni economici della famiglia stessa, è simbolo di forza e di potere. Le donne servono solo per procreare, sono sostanzialmente inutili per il benessere. A tal fine l’aborto selettivo o peggio l’uccisione appena nate delle femmine è stata ed è una pratica accettata e normale. Tale mentalità persiste ancora, in paesi come l’India, la Cina e il Pakistan. Una mentalità che molti migranti di fede islamica soprattutto si portano dietro anche nei paesi occidentali dove si trasferiscono, in Inghilterra numerose sono state anche recentemente le denunce per i casi di aborto selettivo. Quello che però è stato scoperto in Pakistan supera ogni immaginazione. A Karachi, la città più popolosa del paese, secondo quanto riporta il quotidiano inglese Daily Mail da fonti locali, sono stati scoperti un totale di 345 cadaverini di bambini, il 99% dei quali femmine, in mezzo a cumuli di rifiuti.



SGOZZATI E LAPIDATI VIVI, E’ UNA STRAGE DI INNOCENTI

Si sono fatte altre scoperte terrificanti, come il corpo di uno di questi con la gola tagliata, mentre in un altro caso un neonato lasciato sui gradini di una moschea dalla madre, è stato lapidato vivo quando l’imam ha pensato si trattasse di un figlio illegittimo, dunque impuro. Secondo organizzazioni umanitarie locali che si stanno occupando del caso, la maggior parte dei bambini trovati morti, sarebbero stati uccisi perché concepiti fuori del vincolo matrimoniale, ma comunque si tratta anche di uccisioni per via dello stigma sociale che comporta partorire una femmina. L’infanticidio e l’aborto selettivo sono penalmente perseguibili dalla legge pachistana, ma solo se il caso viene denunciato. A fronte delle centinaia di bambini morti ritrovati nello scorso anno a Karachi è stato denunciato un solo caso. I dati relativi a maschi e femmine di età non superiore i 7 anni indicano la chiara maggioranza dei primi: mille ogni 914 rispetto le seconde, mentre in alcune zone si arriva ai mille maschi su 878 femmine. In Cina i numeri sono impressionanti: 115.890 maschi contro 100 bambine nate nel 2014. Pur non esistendo dati precisi, si stima che nel mondo manchino decine di milioni di femmine per via dell’aborto selettivo e dell’infanticidio: in India si stima l’uccisione di due milioni di femmine ogni anno. 

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