A margine dello scandalo che ha avvicinato il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla pornostar Stormy Daniels ha parlato anche l’avvocato della donna. Michael Avenatti ha svelato come riportato dal portale online de La Repubblica: “L’ammissione di Giuliani potrebbe essere stata dettata dal timore che gli inquirenti abbiano già ricostruito il giro di denaro, ma di fatto contraddice la versione accreditata finora da Trump e dalla Casa Bianca confermando anche per la prima volta che lo stesso Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha mentito. La gente merita quella che è la verità“. Sicuramente non si fermano i rumors che ruotano attorno a una situazione da considerarsi molto delicata e che mette ancor più in discussione la posizione del Presidente degli Stati Uniti d’America. Vedremo Donald Trump se riuscirà ad uscire da questo vicolo cieco, a margine di una situazione di certo non facile da superare. (agg. di Matteo Fantozzi)



SCIVOLONE? TUTT’ALTRO

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha di fatto ammesso di aver pagato il silenzio della pornostar Stormy Daniels, di modo che la stessa non svelasse la relazione con l’uomo più potente al mondo. Ma perché tale mossa, che a molti può essere sembrato uno scivolone? In realtà, si tratta di una genialata, o qualcosa di simile, come sottolineato dai colleghi de IlGiornale. In poche parole, grazie all’uscita di Trump e del suo avvocato Rudolph Giuliani, non si potranno verificare inconsistenze fra ciò che è stato detto appunto dal presidente, e ciò che diranno le persone interrogate sulla questione da Robert Mueller, il procuratore speciale che sta indagando anche sul Russiagate, e che punta a far saltare la testa di Trump. Così facendo, il presidente eviterebbe quindi il rischio di essere accusato di spergiuro e ostacolo alla giustizia, e di conseguenza, di impeachment. Un rischio calcolato quindi, una nuova mossa di astuzia del tycoon americano, che fino ad ora è sempre uscito (più o meno) a testa alta, dai vari scandali in cui è stato coinvolto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IL VIZIETTO DI TRUMP

Alla fine il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha gettato la spugna: pagò realmente 130mila dollari per avere il silenzio di Stephanie Clifford, in arte Stormy Daniels, pornostar americana con cui lo stesso Donald ebbe una relazione. Quello dell’uomo più potente al mondo per il mondo del porno, è un vero e proprio vizio. Sono infatti diversi i rumors, le chiacchiere, le conferme e le smentite, con protagoniste proprio le attrici hard. Ad esempio, vi sarebbe Jessica Drake, 43enne attrice e regista, che pare abbia firmato un accordo che le vieterebbe di raccontare il suo incontro con Trump risalente al 2006, quando il presidente USA era già sposato con Melania: all’epoca il tycoon avrebbe baciato Jessica contro la sua volontà e le avrebbe offerto 10mila dollari per un appuntamento con lei. Sempre nel 2006 si verificò l’episodio che sta rubando le pagine di questi giorni, con protagonista Stormy Daniels, e sempre in quell’anno pare che Trump ci provò con un’altra attrice del porno, Alana Evans, come raccontato dalla stessa. Siamo certi che l’elenco è destinato ad allungarsi ancora… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



ULTERIORI DETTAGLI SULLA VICENDA

Secondo la Cnn l’ex manager di Stormy Daniels sta collaborando con l’Fbi a proposito di un accordo che la pornostar fece con l’avvocato di Donald Trump. La manager, Gina Rodriguez, rispondendo a un mandato di comparizione, ha consegnato alcuni documenti all’Fbi che riguarderebbero l’accordo sul silenzio del pagamento firmato nel 2016 dalla Daniels e da Michael Cohen, avvocato personale del presidente americano. La Cnn dice anche che l’accordo fu firmato per conto di una società di sua proprietà, la Essentials Consultants LCC. Tutto questo accadeva all’insaputa di Trump: allo stesso tempo  Stormy Daniels e la manager stavano cercando di vendere ai media la storia della relazione fra i due (Agg. Paolo Vites)

L’AVVOCATO FU RIMBORSATO DA TRUMP

Il fattore che lascia ancora più sbigottiti è che lo stesso Rudy Giuliani ha confermato come sia prima che dopo l’intervista della discordia a Fox News avrebbe sentito Trump e agli altri avvocati, spiegando che erano del tutto a conoscenza di quanto andava dicendo l’ex sindaco di New York. Secondo il NYT la pattuglia di legali del tycoon avrebbero preferito far passare “una bugia” al presidente piuttosto che rimanere con una vicenda spinosa aperta (il pagamento della pornostar tramite fondi della campagna elettorale, ndr). Resta però il dato di un Trump “mentitore” che non giova certo alla sua ben poco rosea immagine pubblica oltre che un punto comunque importante nel processo di diffamazione che Stormy Daniels ha intentato niente meno contro il Presidente Usa (dopo che lo stesso Trump definì come false le dichiarazioni dell’attrice a luci rosse secondo cui sarebbe stata minacciata da un suo uomo nel 2011 per non rivelare della relazione con the Donald). L’avvocato della Daniels ha fatto sapere poco fa su Twitter tutta la gravità delle bugie del Presidente: «Avevamo previsto mesi fa che sarebbe stato provato che agli americani era stata detta una bugia sul pagamento di 130mila dollari e su ciò che Trump sapeva, quando lo seppe e ciò che fece in proposito».

GIULIANI “INGUAIA” TRUMP

Teatro, una intervista su Fox News (canale conservatore “vicino” a Donald Trump) sul caso Stormy Daniels; attore protagonista il Presidente degli Stati Uniti; attore non protagonista, Rudy Giuliani da tutti conosciuto come ex sindaco di New York durante l’attentato alle Torri Gemelle ma ora uno degli avvocati della cerchia di Trump. Trama? Semplicissima, il fidato consigliere del Presidente “svela” non si sa quanto coscientemente che il proprio principale avrebbe mentito. Sì, è quasi come uno show come spesso accade nelle vicende americane ma vi sono dei tratti che potrebbero portare conseguenze assai importanti nella già complessa vita di Trump in relazione alla giustizia Usa (vedi Russiagate & Co). In una intervista tenuta da Giuliani a Fox, l’avvocato ha spiegato che nel caso Stormy Daniels – la pornostar che accusa Trump di averla pagata per farla tacere durante la campagna presidenziale del 2016 della loro relazione di qualche anno precedente – fu lo stesso Presidente a pagare di tasca propria il rimborso e l’indennizzo all’avvocato che direttamente diede il denaro alla biondissima attrice a luci rosse. 130mila dollari spesi all’epoca dall’avvocato Michael Cohen usati per “comprare” il silenzio di Stormy con la quale Trump ebbe una breve relazione mentre la moglie Melania stava per partorire l’ultimo erede Bannon. Nel programma di Sean Hannity, giornalista conservatore sostenitore di Trump, l’ex sindaco di NY rivela tranquillamente che il denaro usato per Stormy fu «convogliato attraverso uno studio legale e poi il Presidente si occupò del rimborso di tasca propria».

IL PRESIDENTE HA MENTITO?

Spiacevole e non “moralmente” ineccepibile il comportamento del tycoon (ma non è certo da questo caso che ce n’eravamo accorti, è stato votato anche per questa sua completa indifferenza alle “campagne di pudore” in stile pienamente puritano) fino a qui, se non fosse per un dettaglio: pochi mesi fa, quando esplose il caso Stormy Daniels con la denuncia pubblica della pornostar, il Presidente aveva negato di esser stato a conoscenza del pagamento del suo avvocato a favore della Daniels, con la quale iniziò una relazione ad intermittenza dal 2006. Cohen ovviamente è indagato per questo caso e in precedenza aveva anche detto di avere pagato Daniels con proprio soldi: insomma, ha sempre negato che Trump o aziende vicine a lui, avessero effettuato parte del pagamento, e soprattuto non ha mai detto di aver ricevuto un rimborso. Ora però Giuliani dice l’esatto opposto, avendo solo la premura di dire che non ci fu alcuna violazione delle leggi sulla campagna elettorale, dato che non furono usati soldi provenienti dalla campagna fondi per le Elezioni. «Hanno fatto transitare il denaro attraverso una società legale e il presidente lo ha rimborsato. Erano soldi pagati dal suo avvocato, il presidente li ha rimborsati nell’arco di diversi mesi», ha spiegato Giuliani». In questo caso, se tutto fosse confermato, il Presidente degli Stati Uniti d’America avrebbe mentito ufficialmente su un caso giudiziario ancora in corso. E, puritani a parte, questo resta un delicato e importante “nodo politico” che potrebbe causare non pochi grattacapi al tycoon repubblicano.