C’era una volta, almeno fino al 1968, i cui i comunisti, quando erano ancora comunisti fedeli all’ideologia originale, erano decisamente schierati contro quelli che oggi si chiamano “diritti civili”: aborto e divorzio, per dirne due. Tutto cambiò quando nella società e si affacciarono sulla scena forze cosiddette libertarie che chiedevano il diritto per ognuno di fare ciò che riteneva giusto per sé. Da grande forza popolare, i comunisti dei partiti occidentali, capirono che dovevano adeguarsi per non perdere masse di voti. In Portogallo evidentemente i comunisti sono ancora quelli di una volta. Quattro proposte di legge a favore della legalizzazione dell’eutanasia proposte dal partito Persone-Animali-Natura, dai Verdi, dalla sinistra radicale e dal Partito socialista quest’ultimo attualmente al governo, sono state tutte bocciate in una giornata parlamentare particolarmente convulsa.



NO ALL’EUTANASIA

Il no all’eutanasia è passato grazie ai voti dei parlamentari del Partito comunista e del Partito popolare (cattolici), una alleanza impensabile che ricorda quella dei tempi di don Camillo e Peppone, quando forze diverse, ma popolari e legate a valori comuni, spesso si trovavano alleati per il bene comune. Anche la maggioranza degli appartenenti al Partito socialista democratico ha votato no, mentre ci sono state molte astensioni nelle file del Partito socialista. Un risultato che documenta come il paese sia diviso in due a proposito dell’eutanasia. Il patriarca di Lisbona, il cardinale Manuel Clemente, ha commentato come adesso il rifiuto dell’eutanasia debba tradursi in sforzi concreti per le cure palliative. Negli ultimi due anni le strutture ospedaliere di tutto il paese hanno offerto solo 14 posti letto per questa emergenza. Il risultato del voto parlamentare dimostra anche come nel dibattito sull’eutanasia siano scesi in campo per il no non solo la Chiesa e i cattolici, ma anche molti esponenti laici del mondo culturale, accademico, medico e scientifico.

Leggi anche

ELEZIONI USA 2024/ Neri, bianchi, Trump o Harris: “l’avviso” di Dostoevskij agli americaniACCORDO VATICANO-CINA/ “Ecco cosa vuol dire essere cattolici dove le omelie seguono gli schemi di Xi”