Continuano ad emergere ulteriori dettagli rispetto alla brutta storia proveniente dall’India avente protagonista una ragazza di 16 anni stuprata e bruciata viva. Come riferito dai principali giornali indiani, la vittima è stata uccisa dopo che i suoi genitori avevano deciso di denunciare al consiglio degli anziani del villaggio – un’istituzione molto influente che serve a legiferare senza dover ricorrere a spese legali di sorta – la violenza sessuale che due uomini avevano esercitato sulla loro figlia trascinandola in un bosco mentre loro stavano partecipando ad un matrimonio. Come riportato da Il Post, dopo questa reazione, gli aggressori supportati da un branco di un’altra 15ina di persone hanno dato fuoco all’abitazione in cui si trovava la ragazza. Quattro persone sono ancora ricercate dalle autorità in relazione allo stupro, al pestaggio e all’incendio che ha portato all’omicidio, fra cui uno dei due principali accusati. (agg. di Dario D’Angelo)



INDIA, 14 ARRESTI PER IL DELITTO

Dopo aver violentato e bruciato viva una ragazza di 16 anni nel villaggio di Rajakendua, nel distretto di Chatra, in India, 4 uomini puniti con una misera multa di 625 euro dal Panchayat, il consiglio del posto, non contenti di averla fatta franca radunano i loro amici e organizzano una spedizione punitiva a casa dei genitori della vittima. Qui finiscono il “lavoro” picchiando selvaggiamente la mamma e il papà della giovane. Il paese però si ribella e prima tenta di linciare i colpevoli, poi ottiene parzialmente giustizia. Come riportato dall’Ansa, infatti, in galera sono finite per ora 14 persone: si tratta dunque non soltanto degli uomini che hanno violentato e arso viva la 16enne, ma anche di quelli che hanno partecipato al pestaggio del genitori. A riferirlo è l’agenzia Ani, secondo cui gli inquirenti starebbero cercando altre 6 persone, per il momento ancora latitanti. (agg. di Dario D’Angelo)



INDIA: DONNA LETTONE IMPICCATA

Prima Asifa, poi la 16enne di Rajakendua e ora anche una 33enne, di origini lettoni, che è stata trovata decapitata e appesa per i piedi in una foresta a Thiruvallam. L’India non finisce mai di stupire per il grado di orrore e infamia che raggiungono i delitti e gli stupri verso giovani donne indifese e uccise per svariati motivi. Per la religione, per vendette personali o per semplici futili motivi che portano un tentativo di imporre la propria “presunta superiorità” dato che nessuno, società e politica, la “contengono”. Il caso di Liga Skromane è  da questo punto di vista davvero inquietante: 33 anni viene dalla Lettonia ma negli ultimi anni viveva stabilmente a Dublino: arriva in India qualche mese fa per poter curare una lunga depressione, nello sperato desiderio di “ritrovare se stessa nella meditazione e nelle pratiche religiose indiane”. Ecco, nulla di più sbagliato e purtroppo fatale: NDTV ha raccontato come la ragazza, arrivata con la sorella in India, voleva farsi curare in uno dei tanti centri ayurvedici (la medicina indiana molto diffusa anche in Occidente). Dal 14 marzo però non si avevano più notizie di lei, letteralmente scomparsa: bene, pochi giorni fa è stata ritrovata senza testa e con il cadavere in decomposizione in una foresta di mangrovie a Thiruvallam. L’autopsia ha rivelato addirittura che la giovane è stata rapita, drogata, aggredita e infine strangolata a morte prima di essere decapitata. « La vittima è stata attirata in zona, drogata e violentata. Quando ha opposto resistenza, è stata uccisa», ha dichiarato l’ufficiale Manoj Abraham a NDTV. 



16ENNE STUPRATA E BRUCIATA VIVA PER VENDETTA

L’india è ancora una volta scossa da un nuovo indicibile episodio di estrema violenza a scapito di una minorenne, violentata dal branco e bruciata viva davanti ai genitori. La vittima, come spiega Repubblica.it, aveva 16 anni e secondo quanto reso noto dall’agenzia di stampa Ians sarebbe stata stuprata nello Stato di Jharkhand e poco tempo dopo uccisa in modo assurdo sotto lo sguardo della sua famiglia. L’incredibile episodio di violenza estrema si è consumato nel villaggio di Rajakendua, nel distretto di Chatra dove abitava la giovanissima vittima. Quattro uomini l’avrebbero prima sequestrata, quindi avrebbero abusato di lei. Per i suoi aguzzini è comunque giunta la condanna, seppur esigua e pari solo al pagamento di una multa per l’equivalente di appena 625 euro. A quel punto i quattro aggressori si sarebbero persino infuriati per la condanna inflitta loro dal consiglio del villaggio e si sarebbero recati a casa della famiglia della vittima. Dopo aver picchiato violentemente i genitori avrebbero bruciato vivo la 16enne sotto i loro occhi.

ENNESIMO EPISODIO DI VIOLENZA IN INDIA

La famiglia della giovane vittima, dopo l’omicidio assurdo della 16enne, ha denunciato i quattro uomini alla stazione di polizia di Itkhori. Gli assassini hanno quasi rischiato il linciaggio dagli abitanti del paese. Quello accaduto di recente in India è l’ennesimo episodio di violenza che si registra nel Paese, dopo che solo alcune settimane fa si erano sollevate le proteste per l’ondata di violenza eccessiva. A metà aprile, erano scese in piazza a protestare migliaia di persone, ed in tanti avevano invocato attraverso vari cartelli la pena di morte. In tanti avevano manifestato contro le atrocità a scapito di donne e bambine e il governo del Bjp era stato accusato di difendere i colpevoli. La rivolta era partita dopo la storia di Asifa Bano, stuprata e uccisa lo scorso gennaio da otto uomini induisti. La vittima aveva solo 8 anni ed era stata solo una delle tante bambine uccise negli ultimi anni, durante i quali, stando a quanto denunciato dalle stesse autorità, i casi di violenze sessuali su minori sono raddoppiati.