“Solo giochi di ruolo”, così Eric Schneiderman si difende dalle accuse che quattro donne hanno mosso nei suoi confronti parlando di incontri sessuali a base di alcol e violenze. Lui ammette tutto quello che le sue accusatrici hanno dichiarato ma parla di incontri consensuali e non di abusi e violenze sessuali, marcando così una linea che lui stesso dice che non avrebbe mai superato. Intanto, la politica e gli uomini a lui più vicini gli hanno chiesto di fare un passo indietro e lui ha deciso di dimettersi in attesa di chiarire la sua situazione ma sulla posizione è stato davvero secco e inamovibile: “nella privacy di alcune relazioni intime si è trovato coinvolto in alcuni giochi di ruolo e altre attività sessuali consensuali. Non ho aggredito nessuno e non sono mai stato coinvolto in sesso non consensuale, una linea che non oltrepasserei mai”. Come andrà a finire questa storia e tutto questo avrà delle ripercussioni anche sul caso Weinstein? (Hedda Hopper)



SI DIMETTE MA NON MOLLA, INNOCENTE?

Chi di spada ferisce, di spada perisce si potrebbe dire e il caso Weinstein torna alla ribalta delle cronache. Il suo accusatore, il procuratore di New York si è dimesso nelle ultime ore accusato di violenza sessuale e abusi durante alcuni rapporti con ben 4 donne, o almeno queste sono quelle che lo hanno denunciato in queste ultime settimane. Lui rimanda al mittente le accuse parlando di rapporti consensuali e di giochi erotici e ammettendo quello che le 4 donne denunciano. In particolare, si parla del momento in cui Eric Schneiderman era procuratore generale e in cui ha avuto dei rapporti sentimentali con loro. Se due lo accusano di essere state strette al collo e picchiate (tanto da avere bisogno di medicazioni), un’altra ha parlato di violenti schiaffi sul viso così come la quarta accusatrice. Tutte e 4, però, parlano di serate a base di alcol. Cosa succederà ora al procuratore e al caso Weinstein? (Hedda Hoppper)



LE ACCUSE DELLE 4 DONNE

Un nuovo capitolo si aggiunge allo scandalo molestie sessuali, balzato alle cronache negli Stati Uniti lo scorso autunno in seguito alle denunce contro Harvey Weinstein. Eric Schneiderman, il procuratore di New York che aveva avviato un’azione legale contro il produttore di Hollywood e che aveva anche sposato la causa di #MeToo, si è dimesso dal suo incarico in seguito alle accuse di quattro donne. Queste ultime, con le quali in passato aveva instaurato una relazione sentimentale, hanno parlato di maltrattamenti e violenze fisiche sulle colonne del tabloid New Yorker. Secondo quando da loro ammesso, Schneiderman le avrebbe strette al colto durante i loro rapporti, arrivando a colpirle ripetutamente fino a causare ferite al volto alle stesse amanti. Una tesi confermata anche da una avvocatessa, con la quale il procuratore di New York avrebbe avuto un rapporto sentimentale poi naufragato.



MOLESTIE SESSUALI: LA SMENTITA DI ERIC SCHNEIDERMAN

Il democratico Eric Schneiderman, alleato del governatore di New York Andrew Cuomo e antagonista di Donald Trump, è stato accusato di molestie sessuali da quattro donne, che hanno raccontato diversi dettagli dei rapporti avuti durante le loro relazioni sentimentali. Il procuratore ha negato senza esitazione ogni abuso, precisando che quanto accaduto è stato consensuale e che si è trattato di giochi erotici avvenuti tra due amanti: “Nella privacy di alcune relazioni intime mi sono trovato coinvolto in alcuni giochi di ruolo e altre attività sessuali consensuali. Non ho aggredito nessuno e non sono mai stato coinvolto in sesso non consensuale, una linea che non oltrepasserei mai”. Parole che non sono bastate per cancellare il polverone nato dalle dichiarazioni delle quattro accusatrici. Per questo Schneidermann, pressato anche dallo stesso governatore Cuomo e di altri politici, ha deciso di dare le dimissioni dal suo incarico in attesa che venga fatta chiarezza su quanto accaduto.