Chiamare il numero delle emergenze per un malore ma sentirsi sbeffeggiare dall’operatrice del 118. Purtroppo è accaduto davvero ed a farne le spese è stata una giovane 22enne, Naomi Musenga, morta dopo non essere stata creduta dal 118. La storia drammatica risale allo scorso 29 dicembre e, come riferisce Corriere.it, dalle registrazioni telefoniche sarebbero emerse anche le parole successive dell’operatrice, la quale si prende gioco della povera 22enne con i suoi stessi colleghi: “Ha 22 anni, ha detto che sta morendo”. Su indicazione della stessa operatrice che la spronava a chiamare il medico di turno o il suo medico, la giovane non ha potuto fare altro che riagganciare ma le sue condizioni sarebbero state destinate a peggiorare, fino alla morte. La vicenda è emersa solo a distanza di alcuni mesi, quando è stata la stessa famiglia a renderla pubblica attraverso i media. Ad intervenire sulla morte assurda della 22enne è stato anche il ministro della Salute Agnes Buzyn che oltre a garantire la sua estrema vicinanza alla famiglia della vittima ed annunciare l’apertura di una inchiesta ha commentato: “Sono profondamente indignata per le per le circostanze della morte di Naomi Musenga”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LA FAMIGLIA DI NAOMI MUSENGA ATTACCA IL SAMU E CHIEDE GIUSTIZIA
Non si placano le polemiche in Francia dopo che è stata aperta una inchiesta sulla assurda morte della 22enne Naomi Musenga, ragazza da poco diventata madre e deceduta lo scorso 29 dicembre dopo aver chiesto aiuto al 118 ed essere stata presa in giro dall’operatrice al telefono. Come è noto, la donna aveva lamentato dei dolori e, tuttavia, quando è stata mandata l’ambulanza a casa sua, circa 5 ore dopo non è servito a nulla il ricovero presso un ospedale di Strasburgo, dove Naomi è spirata a causa di un attacco cardiaco. Il caso è balzato agli onori delle cronache solamente dir recente e, mentre si cercano di stabilire le responsabilità e un polverone sta montando attorno al servizio di Pronto Soccorso transalpino e all’operatrice che ha apostrofato con frasi-shock la 2enne (“Tanto tutti dobbiamo morire…”, sono arrivate le reazioni della famiglia e quelle da parte del sindacato CFTC (Confédération française des travailleurs chrétiens) a cui è iscritta l’operatrice del 118 incriminati. I familiari, dopo aver ottenuto la registrazione di quella drammatica telefonata avvenuta il 29 dicembre, si sono detti indignati e shockati e in particolare la madre di Naomi ha spiegato di aver chiesto al Procuratore della Repubblica di Strasburgo di accertare le reali cause della morte e di come mai il SAMU (il pronto intervento transalpino) non abbia risposto a una richiesta. Dal canto suo, il presidente del sindacato CFTC ha parlato di condizioni stressanti di lavoro, dovute anche al periodo festivo, e di un errore alla mancanza di personale operativo che ha portato la donna che ha risposto al telefono a lavorare in condizioni di stress dal momento che si è costretti a rispondere a una media tra le 2000 e le 3000 telefonate al giorno. (agg. R. G. Flore)
LA FRASE-SHOCK DELL’OPERATRICE: “TUTTI MORIREMO”
Francia, 118 non le crede: muore 22enne. Polemiche e critiche durissime per la tragica scomparsa di Naomi Musenga, giovane mamma di Strasburgo: la ragazza aveva chiamato il servizio 118 per chiedere soccorso ma l’operatore si è rifiutato di inviare una ambulanza, sbeffeggiandola. La ventiduenne è morta per una grave emorragia interna e la vicenda sta trovando grande spazio presso l’opinione pubblica: a far montare le polemiche è stata la diffusione della registrazione dell’addetta al pronto soccorso. La vicenda risale allo scorso 29 dicembre 2017, con Naomi Musenga che aveva contattato il 118 dicendo: “Aiuto signora, sto malissimo: sto per morire”. L’operatrice però, anziché inviare un’ambulanza per l’immediato soccorso della giovane, le consiglia di chiamare il medico di guardia dicendole con ironia: “Sì, sì: prima o poi, un giorno, lei morirà come tutti gli altri”. Ma non solo, come sottolineato da l’Ansa: la donna ha iniziato a ridere e scherzare con una collega. Dopo qualche ora i medici sono arrivati nell’abitazione della giovane mamma, ancora soggetta ma colpita da numerosi arresti cardiaci. Diagnosi? Il cedimento multiviscerale per choc emorragico.
FRANCIA, 118 NON LE CREDE: MUORE NOEMI MUSENGA
La tragica scomparsa di Noemi Musenga ha avuto fin da subito grande risalto sulla stampa transalpina, grazie soprattutto alla battaglia portata avanti dalla famiglia della giovane ventiduenne. Il portale Heb’dì ha pubblicato lo scorso 27 aprile 2018 il materiale della vicenda, riuscendo ad ottenere anche la registrazione dello scambio telefonico tra l’operatrice telefonica e la vittima. Intervenuta a France Blue, la madre della ragazza Bablyne Musenga ha commentato: “Sono colpita, sbalordita e scioccata”.La famiglia è in contatto con il procuratore di Strasburgo per scoprire le vere cause della morte della giovane e per sapere se, con il repentino intervento del 188, la ragazza si sarebbe potuta salvare. L’operato del funzionario del 118 è finito nel mirino della critica e dei colleghi, con il medico d’urgenza Patrick Pelloux che ai microfoni di France Info ha seccamente commentato: “Non è una vicenda perdonabile: la sua maniera di rispondere a Naomi non è comprensibile”.