Il classico due piccioni con una fava: dietro alla decisione di Donald Trump di uscire dall’accordo 5+1 con l’Iran sul nucleare, il presidente americano colpisce anche l’Europa. Secondo Franco Frattini, ex ministro degli Esteri intervistato dal Sussidiario, “è difficile che Regno Unito e Francia possano dire di no a Trump, cosa che significherebbe la fine immediata del trattato in caso manchi l’unanimità dei firmatari”. In tal caso, dice ancora Frattini, “a uscire sconfitta da questa faccenda sarebbe più di tutti l’Europa, che con quel trattato aveva portato a casa l’unico successo in politica estera negli ultimi quindici anni”.



Il trattato 5+1 firmato con l’Iran prevede che la disdetta di un solo paese non porti alla fine del trattato stesso. L’uscita degli Stati Uniti però non può rimanere senza conseguenze, è d’accordo?

Il trattato resta in piedi anche con la disdetta di un paese membro qualora tutti gli altri firmatari, cioè oltre Cina e Russia, anche Germania, Francia e Regno Unito, all’unanimità dicano che la scelta americana è sbagliata. 



L’Unione Europea ha detto chiaramente che così sarà, questo porterà a un ulteriore irrigidimento dei rapporti con gli Usa?

La mia preoccupazione è piuttosto un’altra.

Quale?

La posizione del Regno Unito francamente oggi sembra tale che è difficile possa smentire così fortemente Trump. E avrei qualche dubbio anche su Macron. Nelle ultime settimane si è posto come il più stretto alleato post Brexit, il vero interlocutore dell’Europa con gli Stati Uniti, è difficile che dopo quell’accoglienza trionfale che ha avuto a Washington la Francia smentisca Trump.

Davvero potremmo trovarci davanti a questo scenario?



Il trattato prevede che sia sufficiente restare in silenzio, cioè non smentire il paese che se ne va. Se Regno Unito e Francia non smentiscono Trump, l’accordo cessa di avere significato per tutti.

Le conseguenze?

La conseguenza immediata dal lato occidentale sarebbe l’impossibilità di chiedere ispezioni e controlli; da parte iraniana non ci si sentirebbe più obbligati alla trasparenza e si riprenderebbe l’arricchimento dell’uranio oltre i limiti stabiliti dal trattato. 

Le conseguenze invece a lungo termine?

In una dichiarazione di disdetta del trattato da parte americana, va detto che il vero sconfitto è l’Europa. La firma del trattato era stata forse l’unica mossa negli ultimi anni dopo i successi nei Balcani in cui il soft power europeo unito aveva avuto successo. Se ciò accadesse,  sarebbe colpito l’unico risultato importante degli ultimi 15 anni di politica estera europea. C’è poi un’altra conseguenza.

Ci dica.

Per Trump questo gesto ha un valore molto importante per il messaggio che dà ad Arabia Saudita e Israele. Questi sono i veri amici di Trump non certamente Macron e non così tanto la May. Uno è capo del blocco sunnita e l’altro è Israele: entrambi presidiano un territorio del mondo dove Trump non vuole stare più di tanto. Vuole disimpegnarsi senza lasciare però un predominio iraniano senza un contro potere forte. Per Trump non è possibile tenendo conto poi che la Russia è invece sul terreno. Tutto questo fa piacere anche all’Egitto, paese a cui Trump tiene molto.

L’escalation militare israeliana che abbiamo visto nelle ultime settimane è da considerarsi preoccupante?

Usa e Israele si dividono i compiti. Israele fa azioni sul territorio di cui gli americani sono felici e che altrimenti dovrebbero fare loro. 

Si può arrivare come dicono in molti a un conflitto militare israelo-iraniano su territorio siriano?

Personalmente sono molto più preoccupato per quella parte di Libano dove Hezbollah e Israele si fronteggiano e in mezzo ci sono i soldati italiani, visto anche il risultato delle elezioni libanesi. Il gesto di Trump  non potendo colpire tutti colpisce il più grosso, l’Iran e poi di conseguenza tutta la rete iraniana in Medio Oriente.

La società iraniana, che è molto attiva e critica con il regime, da che parte sta?

Bisogna conoscere l’Iran: sta con l’orgoglio nazionale di patria. Gli iraniani hanno un senso fortissimo dell’amor di patria, quando vedranno questo gesto la propaganda di regime avrà facile presa. Il popolo iraniano dirà ci abbiamo provato ma con l’occidente non c’è niente da fare e reagiranno malamente.

(Paolo Vites)