«Grande essere qui a Singapore, c’è eccitazione nell’aria»: lo ha detto e scritto Donald Trump che ha lasciato l’Hotel lussuoso di Shangrila per iniziare i lavori volti al summit decisivo di domani con Kim Jong-un. È previsto un vertice e incontro con il primo ministro del Singapore per provare a dirimere i punti chiave del momento atteso da decenni che accadrà domani: «Gli Usa restano impegnati sulla completa, verificabile e irreversibile denuclearizzazione della penisola coreana», ha fatto sapere Mike Pompeo, Segretario di Stato americano tra i principali capofila della diplomazia di Trump per provare a trovare un punto di contatto e accordo con il dittatore nordcoreano. Di certo non sarà semplice anche perché nella delegazione di Pyongyang, è stato confermato, ci sarà anche Choe Son-hui, vice ministro degli esteri, impegnata da anni nelle relazioni con Washington ma spiacevole protagonista del “caso” che ha rischiato di mettere in soffitta l’incontro di pace fra Usa e Corea del Nord. Fu proprio lei infatti a dare dello stupido al vicepresidente Mike Pence, costringendo Trump al dietrofront nella famosa lettera indirizzata personalmente a Kim Jong-un. L’impressione è che, dati i due personaggi e gli staff presenti, le possibili frizioni potrebbero non essere poche a complicare i piani: per questo quello di domani potrebbe essere uno dei tanti incontri in vista di una piena denuclearizzazione, attendersi tutto già da domani sarebbe forse da ingenui..
OSSERVATORI: “NO RISULTATI IMMEDIATI”
Sembra ormai tutto pronto in vista dello storico vertice con protagonisti il presidente Usa Donald Trump e il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, che si terrà domani 12 giugno a Singapore. I due leader si incontreranno in un hotel a cinque stelle dell’Isola di Sentosa alle 9 in punto del mattino. Tuttavia, seppur storico, il summit non poterà ad un risultato immediato. Di questo, come spiega l’Unione Sarda, ne sono convinti gli osservatori. Al centro dell’incontro però, quasi certamente si discuterà del piano di denuclearizzazione da parte di Pyongyang e, stando alle indiscrezioni, non è escluso che possa essere firmato un accordo di massima che potrebbe diventare una sorta di trattato di pace. Eppure, in caso di risultati negativi – ha già fatto sapere Trump – “siamo pronti a rafforzare le sanzioni”. Intanto, sul piano della sicurezza, su tutta la regione il livello è massimo. L’evento chiaramente avrà un grande seguito mediatico e per tale ragione sono già stati realizzati migliaia di gadget in vista dell’appuntamento storico. Addirittura la Zecca di Singapore ha prodotto una moneta commemorativa in tre differenti versioni, ovvero in nichelato, argento fine e oro fino con inciso un messaggio al quale si auspica da tempo: “World Peace”. A fare da contorno la stretta di mano tra i due leader. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
DITTATORE ARRIVA CON AEREO CINESE
Non è un dettaglio da niente il fatto che il presidente nordcoreano sia giunto a Singapore con un volo di linea cinese: la “mossa” di Xi Jinping è quella di ostentare un ruolo centralissimo di Pechino all’interno del dialogo sul nucleare di Pyongyang. Se da un lato lo storico incontro fra Kim e Trump rappresenta un unicum della politica diplomatica mondiale di questi ultimi 50 anni, la Cina non vuole rimanere a guardare e rappresentare un ruolo maggiormente incidente nella vicenda nordcoreana che inevitabilmente deve passare anche dal Governo comunista pechinese, da sempre “protettore” di Pyongyang. Trump intanto è giunto a Singapore per poter iniziare la bilaterale decisiva di martedì prossimo: l’Air Force One è atterrato con ancora nella testa del Presidente l’intera scia delle polemiche per lo strappo al G7 di Canada. Il premier del Singapore ha fatto sapere di essere pronta a coprire i costi organizzativi per circa 20 milioni di dollari del summit tra Usa e Nord Corea. «È un contributo diretto della nostra città-stato agli sforzi internazionali di pace e stabilità regionale che sono nel nostro più profondo interesse. Si tratta di un costo che abbiamo il desiderio di pagare», ha spiegato brevemente Lee Hsien Loong questa mattina all’arrivo del presidente Kim Jong-un.
INIZIA IL SUMMIT USA-NORDCOREA
Il summit è pronto, le due compagini di Usa e Corea del Nord sono giunte a Singapore (Trump è atteso nel giro di qualche ora dopo il vertice burrascoso del G7 in Canada) per l’atteso incontro mondiale per la pace e la denuclearizzazione delle due Coree. Dopo gli sviluppi positivi della diplomazia di Seul negli scorsi mesi, Trump e Kim Jong-un a 12 mesi da un possibile scontro mondiale nucleare, si incontrano invece per iniziare lo sviluppo di pace e prosperità attorno ai nodi chiave del nucleare e degli armamenti nel regime dittatoriale di Pyongyang. Il vertice è fissato per il prossimo 12 giugno ma già oggi si terrà il primo incontro fra il presidente nordcoreano e il premier locale Lee Hsien Loong nella sede ufficiale del Governo di Singapore. Kim è arrivato a Singapore a bordo di un 747 della Air China nella scorse ore mentre il ministro degli Esteri di Singapore, Vivian Balakrishnan, ha twittato una foto mentre stringe la mano a Kim all’aeroporto di Changi. «L’intero mondo ci sta guardando e spera in questo incontro, noi siamo pronti» ha fatto sapere in una prima nota ufficiale il dittatore di Pyongyang.
L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO
Singapore è letteralmente blindata per il primo incontro ufficiale tra un presidente Usa e il leader di Nord Corea dopo la Guerra degli Anni Cinquanta: Trump giungerà nel tardo pomeriggio italiano nella omonima capitale di Singapore, mentre Kim Jong-un già sta incontrando i vertici locali per i primi dettagli del summit decisivo di martedì prossimo. Il luogo dell’incontro sarà il lussuoso hotel Capella sull’isola-resort di Sentosa, a sud di Singapore: avverrà alle ore 9 di mattina del 12 giugno quando da noi in Italia saranno circa le 3 di notte. Mentre si prepara la fitta e misteriosa, finora, agenda politica dei due leader, dal Vaticano arriva l’appello di Papa Francesco per la rinnovata e duratura pace tra le Coree. «Prego affinché i colloqui fra Stati Uniti e Corea del Nord che avranno luogo nei prossimi giorni a Singapore possano contribuire allo sviluppo di un percorso positivo che assicuri un futuro di pace per la penisola coreana e per il mondo intero», ha detto durante l’Angelus Papa Bergoglio che ha poi aggiunto in chiusura, «Desidero far giungere all’amato popolo coreano il mio pensiero nell’amicizia e nella preghiera».