Una bufala circolata per mesi su Whatsapp ha portato alla morte di due uomini in India. Su questa si è espresso l’ufficiale di polizia Mukesh Agarwal che alla Bbc ha spiegato: “Quando le voci di corridoio, o le bufale, iniziano a circolare sui social network ci vuole un po’ di tempo prima di riuscire a bloccarle definitivamente”. La polizia si trova in una situazione molto delicata perché fermare il flusso di notizie sul web non è di certo facile, almeno quanto convincere poi le persone che le hanno lette dell’assenza di basi per poterle poi giustificare. Sul web circola un video terribile dove i due uomini vengono attaccati da sedici persone e, come racconta la Bbc, implorano pietà chiedendo di non essere uccisi. Una situazione davvero difficile da accettare in una società come la nostra, ma che in un paesino indiano ha creato una rivolta non in grado di aspettare l’intervento delle forze dell’ordine.



MORIRE PER UNA FAKE NEWS

Si è parlato molto negli ultimi mesi di fake news, notizie false di cattivo gusto che girano su internet e creano dissapori e sgomento. Nessuno si sarebbe però potuto aspettare che queste avrebbero portato alla morte. E’ quello che è capitato in India a Nilotap Das e Abijeet Nath che sono stati aggrediti e uccisi in un villaggio dove si erano fermati a chiedere delle informazioni da una folla inferocita di sedici persone. Da mesi su Whatsapp infatti circolavano i loro volti accostati alla denuncia di rapimento di alcuni bambini, per questo sono stati aggrediti e uccisi da un vero e proprio assalto pubblico. Purtroppo la stessa bufala ha portato all’omicidio in precedenza altre quattro persone nel paese e la polizia ancora sta indagando sui chi e perché abbia messo in giro queste voci in grado di scatenare una vera e propria rivolta popolare. La notizia ci giunge dal paese di Guwahati nello Stato di Assam dove i due vivevano, ma l’omicidio si è concretizzato a nord-est della regione.

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