La ramanzina del Presidente francese Macron verso gli studenti nasce dal rispetto che il capo dell’Eliseo ha chiesto verso la ricorrenza del 18 giugno in Francia, data simbolo per le vicende transalpine nella Seconda Guerra Mondiale. Si celebra per la precisione l’Appello del 18 Giugno (in francese L’Appel du 18 Juin), ovvero il primo discorso del generale de Gaulle alla BBC, la radio nazionale britannica, diffuso appunto il 18 giugno 1940. Nel discorso il generale de Gaulle incita i francesi a non smettere di combattere contro il Terzo Reich e mette in guardia sul fatto che il conflitto diventerà globale. Si tratta di quello che di fatto viene considerato come il testo alla base della Resistenza francese, e ancora oggi viene ricordato come il primo passo verso la lotta e la vittoria contro i nazisti. (agg. di Fabio Belli)



LA SATIRA SUL PRESIDENTE

La reazione veemente del presidente francese Macron, nonostante il chiarimento su Twitter, ha scatenato comunque la satira in rete nei confronti del povero ragazzo che, per essere stato un po’ insolente e aver chiamato “Manu” il capo dell’Eliseo, si è beccato una bella ramanzina. Molti meme hanno citato la popolare serie “I Simpson”, quando il Nonno raccontava in un memorabile episodio: “Quando ero piccolo i Presidenti ci sculacciavano regolarmente: io stesso sono stato sculacciato da Grover Cleveland in due occasioni non consecutive.” Altri, visto il Mondiale in pieno svolgimento, hanno “traslato” la frase su una foto del CT della Francia, Didier Deschamps, mentre firma degli autografi a un gruppo di ragazzini. Insomma, il Macron ferreo educatore è destinato a diventare un tormentone soprattutto in Francia, dove in molti hanno già discusso il carattere un po’ permaloso del Presidente. (agg. di Fabio Belli)



IL PRESIDENTE CHIARISCE SU TWITTER

Prima il caso, con tanto di video diventato virale sui social, poi le polemiche e infine il chiarimento. In una giornata fitta di impegni e che l’ha visto anche molto attivo sui social network, il Presidente francese Emmanuel Macron ha avuto modo di tornare sull’episodio della ramanzina ad uno studente nel corso di una commemorazione, con l’inquilino dell’Eliseo a sgridare lo studente dopo essersi sentito apostrofare con un informare “Manu” anziché con “Monsieur le President”. Accusato di essere troppo altezzoso o di denotare spocchia verso i più deboli nel corso degli incontri pubblici, il capo dello Stato ha pubblicato, da un’altra angolazione il breve video dello scambio di battute con tanto di chiarimento finale col giovane studente che altri siti non hanno riportato e, a margine della clip, ha così cinguettato: “Il rispetto è il minimo nella Repubblica, soprattutto il 18 giugno, soprattutto in presenza dei compagni della Liberazione: ma questo non deve impedire di avere una discussione distesa” ha scritto, invitando a vedere fino alla fine il video nel quale alla fine la scaramuccia tra i due non ha avuto strascichi. Caso chiuso? (agg. di R. G. Flore)



https://twitter.com/EmmanuelMacron/status/1008770776391127042/video/1

LA LINGUA AFFILATA DEL PRESIDENTE…

Il video dello scambio di battute con uno studente al termine delle celebrazioni per ricordare il sacrificio dei partigiani francesi nei pressi di Mont Vale’rien ha riportato d’attualità uno degli argomenti che i detrattori usano contro Emmanuel Macron, ovvero la sua spocchia e l’uso di un linguaggio particolarmente affilato e sprezzante nei confronti dei più deboli, proprio lui che in campagna elettorale si era posto come uno dei loro paladini. A dire il vero, Monsieur le Presidente ha diffuso lui stesso, da un’altra angolazione, sul proprio profilo Twitter la clip dello studente che lo appella con un informale “Manu!” e lui che lo riprende, ricordandogli di chiamarlo “Signor Presidente” e invitandolo, in un luogo così importante e rilevante nella memoria della Republique, a non comportarsi come un imbecille. Tuttavia, i critici di Macron nelle ultime ore hanno ricordato che il diretto interessato mostra scarsa empatia nei confronti della gente comune, laddove invece negli incontri ufficiali coi suoi omologhi si presenta in una veste più accomodante e cordiale. Qualcuno ha anche ricordato come in altre occasioni l’inquilino dell’Eliseo abbia mancato di rispetto ai suoi oppositori politici dando del “fannulloni” ad alcuni manifestanti di sinistra che criticavano le sue riforme in tema di pensioni e di lavoro. (agg. di R. G. Flore)

MACRON STRIGLIA UNO STUDENTE

Il presidente della Francia, Emmanuel Macron, ha strigliato uno studente che quest’oggi lo ha interpellato chiamandolo Manu. In occasione della chiusura della cerimonia ufficiale al Mont-Vale’rien, il capo dello stato si è diretto verso le transenne dove vi erano alcuni cittadini francesi accorsi per vederlo, fra cui, dei giovani studenti delle scuole. Selfie, sorrisi, saluti e strette di mano, ma ad un certo punto succede ciò che non ti aspetti. Scorrendo le transenne per stringere le mani ai suoi connazionali, il presidente arriva di fronte ad un gruppetto di giovani ragazzi, e uno di loro si rivolge a Macron dicendogli «Stai bene Manu?».

IL VIDEO DEL SIPARIETTO

Troppa confidenza, e toni eccessivamente formali, che non sono affatto piaciuti allo stesso capo di stato, che ha ripreso il ragazzo dicendogli: «È no così non puoi, no, no, no». A quel punto il giovane cerca di recuperare, scusandosi con il primo cittadino d’oltralpe: «Mi dispiace signor presidente». Peccato però che il Presidente sia ormai partito per la tangente, voglioso di impartire una lezione di civiltà al suo interlocutore: «Sei qui, in una cerimonia ufficiale, ti comporti come si deve. Quindi puoi fare l’imbecille, ma oggi è la Marsigliese, il canto dei partigiani, quindi mi chiami “Monsieur le président de la République” oppure “Monsieur”. D’accordo? Ecco». Macron batte sul braccio del ragazzo, e fa per allontanarsi, per poi tornare sui suoi passi e strigliarlo nuovamente: «E fai le cose nel giusto ordine. Il giorno in cui vorrai fare la rivoluzione, impari prima ad avere un diploma e a nutrirti con i tuoi mezzi, d’accordo? A quel punto potrai andare ad impartire lezioni agli altri».