Dopo un voto in Senato che può essere oramai considerato storico (52 favorevoli e 29 contrati), il Canada ha reso legale l’uso della marijuana a scopo ricreativo: il Paese nordamericano diventa così il secondo al mondo a compiere questo passo, seguendo a ruota l’Uruguay (dicembre 2013), ma ponendosi come pionieri tra gli Stati del cosiddetto G7. E la mossa anti-proibizionista è stata fortemente voluta dal giovane premier Justin Trudeau che, di fatto, si è allineato a quanto accade già nei vicini USA in nove stati del Distretto di Columbia che consente lo stesso uso della marijuana. In un tweet, lo stesso premier canadese ha ricordato come oramai sia “troppo facile per i mostri ragazzi procurarsi della marijuana e per i criminali fare profitto su questo business”, aggiungendo che oggi il Canada ha deciso di cambiare tutto e che il programma per legalizzarne l’uso è il primo passo in questa direzione: inoltre, il voto in Senato ha voluto anche essere un simbolico colpo sferrato alla criminalità organizzata e che in futuro dovrebbe aumentare in maniera considerevole anche le entrate dello Stato. (agg. di R. G. Flore)
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CANADA, MARIJUANA LEGALE A SCOPO RICREATIVO
Svolta storica in Canada. Dalla metà del prossimo mese di settembre, tutti i cittadini canadesi saranno liberi di acquistare e consumare la cannabis per uso ricreativo. A deciderlo, come riportato dalle principali testate online, è stato il parlamento dello stesso stato, con 52 voti a favore del Cannabis Act, 29 contrari, e due astenuti. Dopo l’Uruguay, il Canada diviene il secondo paese al mondo a legalizzare la marijuana per uso ricreativo, nonché il primo fra quelli facenti parte del G7. Con tale mossa, il presidente Justin Trudeau, tanto criticato da Donald Trump per le sue visioni opposte, punta a contrastare la criminalità organizzata che gestisce il contrabbando e lo spaccio di droghe, e nel contempo, punta ad ottenere anche un riscontro dal punto di vista economico.
SI POTRANNO COLTIVARE FINO A 4 PIANTE A TESTA
Ogni canadese potrà coltivare fino a quattro piante di cannabis nella propria abitazione, come permesso dalla nuova legge federale. I 29 senatori hanno tentato di opporsi fino all’ultimo all’introduzione della nuova legge, cercando di convincere i colleghi a votare un emendamento per trasferire alle province il potere di proibire la coltivazione a domicilio, ma i liberali di Trudeau si sono sempre schierati contro tale decisione, determinati ad andare fino in fondo. Tony Dean, il senatore indipendente che ha portato avanti il progetto di legge, e che ha ovviamente votato a favore, parla di «voto storico. Abbiamo messo fine a 90 anni di proibizionismo della cannabis in questo Paese, novant’anni di inutile criminalizzazione, novant’anni di un approccio fatto soltanto di ‘no’ che non ha funzionato».