La speranza è che tutti possano tornare sui propri passi ma alla luce di quanto avvenuto sul fronte Usa-Cina è difficile azzardare pronostici anche per quanto riguarda l’Europa. Per questo Bruxelles è pronta ad andare oltre e per lo stesso motivo, dalla mezzanotte di oggi ha dato il via alle contromisure nei confronti degli Stati Uniti. Ora però, se da una parte i dazi europei vanno a colpire i prodotti simbolo dell’America, dall’altra si teme che lo stesso leader della Casa Bianca possa avere tutte le intenzioni di colpire le auto, settore strategico dell’economia europea. E così oggi Trump è intervenuto su Twitter commentando proprio i timori relativi alla questione auto: “A lungo l’Ue ha imposto dazi e barriere commerciali sugli Stati Uniti, le loro grandi aziende e i loro lavoratori. Se questi dazi e queste barriere commerciali non saranno presto rimossi, metteremo dazi del 20% su tutte le loro auto in arrivo negli Stati Uniti. Costruitele qui!”, ha twittato attaccando bruscamente l’Europa. Di fronte alle nuove minacce di Trump, tuttavia, non muta la posizione dell’Ue. “Tutto quello che abbiamo da dire su questo è stato già detto dal presidente Juncker e dalla Commissaria Malmstroem ultimamente, non abbiamo altro da aggiungere”, hanno riferito all’Ansa fonti della Commissione interpellate sulla minaccia di Trump di imporre dazi del 20% sull’import negli Usa di auto europee. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



FCA CROLLA A PIAZZA AFFARI (-3%)

Come era prevedibile attendersi, l’annuncio da parte dell’Europa che dalla scorsa mezzanotte sono scattate le contromisure su alcuni prodotti USA contro i dazi commerciali imposti da Trump ha ingenerato una escalation che non ha lasciato indifferente l’inquilino della Casa Bianca che, a stretto giro di posta, ha colto l’occasione per rilanciare e attraverso l’amato Twitter ha promesso che presto potrebbe venire introdotta una nuova, salatissima tassa del 20% su tutte le automobili importate dall’Unione Europea. La mossa di The Donald ha immediatamente avuto ripercussioni in Borsa e in particolare sul titolo di Fiat Chrysler: infatti, quella di oggi per il gruppo FCA di Sergio Marchionne è stata una giornata nera e a Piazza Affari il titolo ha perso circa il 3% del suo valore a 16,38 euro. A detta di Trump, “a lungo l’Unione Europea ha posto dazi e barriere sui prodotti americani” aggiungendo che se questi non saranno rimossi la sua ritorsione sul settore automobilistico diverrà realtà, chiudendo il suo cinguettio con un “Costruitele qui!” riferito ai produttori di veicoli europei. (agg. di R. G. Flore)



CONTROMISURE UE AI DAZI DI TRUMP

A partire dalla scorsa mezzanotte sono scattate ufficialmente le contromisure dell’Ue in risposta ai dazi degli Usa annunciati nelle scorse settimane su acciaio e alluminio. Anche l’Europa, dunque, scende in guerra commerciale contro gli Stati Uniti e contro le mosse protezionistiche di Trump. A far scatenare la reazione da parte di Bruxelles, come rammenta Repubblica.it, sono stati i dazi imposti dagli Usa al 25% sull’acciaio e al 10% sull’alluminio, misure che hanno colpito anche Canada e Messico ed entrate in vigore dai primi di giugno. La scelta protezionistica di Trump era stata subito condannata da Bruxelles che ha così fatto scattare le contromisure con i dazi su 2,8 miliardi di dollari di merci importate dagli Usa. I dazi sono stati imposti su una lunga lista di prodotti americani, ben 200 differenti categorie di merci, molte delle quali simbolo della cultura americana. Si parte dalle barche per poi passare alle moto, tra cui le Harley-Davidson, quindi i tessuti con i mitici jeans Levi’s. Ed ancora, i prodotti agricoli, dal mais al riso fino al tabacco. Non mancano i prodotti alimentari come burro di arachidi, succhi di arancia e mirtillo. La lista vede anche bourbon, whisky e sigarette, trucchi e fondotinta, t-shirt e canottiere.



COMMISSARIA UE PER IL COMMERCIO: “NESSUNA SCELTA”

L’Europa è pronta a presentare una seconda lista di prodotti da 3,5 miliardi da tassare nel momento in cui l’Organizzazione mondiale del commercio le darà ragione sul ricorso presentato contro gli Stati Uniti. Resta però un’incognita importante in quanto, come spiega Il Fatto Quotidiano, come risposta Trump potrebbe colpire il settore più importante per l’Ue, ovvero quello delle auto. Chiaramente le nuove tariffe entrate in vigore oggi alimentano i nervosismi anche sul piano dei mercati azionari del mondo già allarmati dalle tensioni tra Usa e Cina, ma ciò che continua a far paura è proprio la contro rappresaglia di Trump che potrebbe andare a colpire il settore strategico per l’economia europea. Già ad inizio mese era intervenuta la commissaria Ue per il Commercio, Cecilia Malmstroem commentando: “Seguiamo la situazione con grande ansia”. Il riferimento era proprio alla posizione dell’Europa rispetto all’indagine avviata da Trump sulle importazioni di automobili negli Stati Uniti, che potrebbe aprire la strada a nuovi dazi. Una situazione alla quale, certamente, l’Ue non aveva intenzione di arrivare, “Ma la decisione unilaterale e ingiustificata degli Stati Uniti di imporre tariffe su acciaio e alluminio non ci ha lasciato altra scelta”, aveva concluso la Malmstroem.