Una notte storica quella appena passata per la Grecia. La nazione ellenica ha infatti ottenuto l’uscita dall’ultimo dei tre piani di salvataggio, e di fatto, non è più commissariata dopo otto anni. La Germania si era opposta a tali misure di alleggerimento, ma alla fine, dopo sei ore di trattativa, la Grecia ha visto ridotto anche il debito, arrivato al 180% del prodotto interno lordo. Atene, come spiegano i colleghi de Il Fatto Quotidiano, potrà spalmare il pagamento dei 110 miliardi di euro di prestiti ricevuti, dal 2022 al 2032, una scadenza prorogata di 10 anni quindi. Inoltre, è stato esteso sempre di 10 anni il cosiddetto periodo di grazia, in cui non scattano sanzioni se non si ripaga il prestito. Come dicevamo, la Grecia torna quindi a respirare, anche se la Germania ha chiesto e ottenuto uno stretto monitoraggio per i prossimi 5 anni, una sorveglianza fino al 2022 come mai accaduto prima in Europa, nemmeno con Portogallo, Cipro e Irlanda.



“LA CRISI GRECA FINISCE QUI”

«Questo rafforzato quadro di monitoraggio post-programma era necessario – ha detto il commissario dell’Unione Europea, Moscovici – ma non ci sarà alcun programma mascherato. La crisi greca finisce qui – ha aggiunto – stasera siamo finalmente arrivati alla fine di questo lungo e difficile viaggio, un momento storico». Il ministro delle Finanze greco, Euclid Tsakalotos, ha accolto con soddisfazione tale decisione, rivolgendo poi il proprio pensiero a tutto il popolo ellenico: «Questo governo non dimentica e non dimenticherà ciò che il popolo greco ha dovuto attraversare durante questi otto anni. Dobbiamo assicurarci che molto presto il popolo greco vedrà concretamente i risultati».

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