E’ stata trovata così, decapitata, la mattina dello scorso 24 giugno, il capo della statua della Vergine Maria mozzato durante la notte. E’ successo in uno sperduto villaggio del Bangladesh, paese a maggioranza indù e islamica, Shibpur, dove vivono 300 cristiani, una minoranza talmente piccola che non dispone neanche di un sacerdote (il più vicino è a Mohipara dove esiste una comunità di 3mila cristiani), ha a disposizione solo un catechista che guida le preghiere domenicali nella piccola chiesa locale. Secondo quanto riporta il sito AsiaNews, all’atto blasfemo si è aggiunta la persecuzione: invece di ricercare i colpevoli dell’atto dissacratori, la polizia ha arrestato il catechista, Sushil Mardy: “Le persone erano già scioccate per la demolizione della statua. Ora lo sono ancora di più e soffrono a causa dell’arresto del catechista che guida il culto” ha detto ad AsiaNews il parroco di Mohipara.



IL PRETE: “VOGLIAMO PRATICARE IN LIBERTÀ”

Il sacerdote ha anche raccontato che quella notte alcune persone hanno sfondato la porta della chiesetta, mozzato il capo della statua, strappato una Bibbia e altri testi liturgici gettandoli poi in un vicino laghetto. Intanto il catechista rimane in carcere, non si sa per quale motivo. Nessuno ha rivendicato il gesto, nel villaggio vivono indù e musulmani e fino ad adesso non si erano registrati incidenti. Si pensa a una vendetta per una divinità indù demolita tempo fa a Mominpur, probabilmente dagli islamici, ma i primi a essere sempre presi di mira in questo paese sono i cristiani. “Chiedo alle autorità – conclude il parroco – di indagare sull’incidente e fare giustizia. Vogliamo praticare la nostra religione in libertà”.

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